Autovelox. Tra multe, irregolarità e sentenze: ecco quando possono sanzionare
Gli autovelox sono al centro dell'attenzione da diverse settimane, ma specialmente negli ultimi giorni si è sollevato il dibattito sull'omologazione e sull'approvazione: un piccolo dettaglio, come sottolinea il nostro Nico Cereghini nel suo editoriale, che farebbe la differenza.
La faccenda ora si fa ancora più fumosa, tutti gli autovelox sono irregolari? Quando possono multare? Tutte domande più che lecite. A fare chiarezza Luigi Vingiani, avvocato e segretario nazionale Confederazione giudici di pace, sul Quotidiano Nazionale.
La sentenza della Corte Costituzionale, 2015
L'avvocato fa chiarezza: “La Corte Costituzionale nel 2015 ha stabilito che tutti i sistemi impiegati nell’accertamento della velocità devono essere sottoposti anche a verifiche periodiche di funzionalità e taratura, in caso di contestazione il giudice è tenuto ad accertare se le verifiche siano state fatte. A me è capitato di richiedere il controllo per un Photored”.
Taratura, cosa è e perché è fondamentale
“La taratura - sottolinea il segretario nazionale giudici di pace - è un altro modo per definire la verifica metrologica legale. Quindi, nella sostanza, il confronto con un apparecchio similare per stabilire l’esattezza della misurazione. Quella che, per fare un esempio pratico, garantisce anche il corretto funzionamento delle bilance. Prima della sentenza 113 del 2015 si parlava solo di omologazione. Quindi è stata la Corte Costituzionale a sollevare il problema della verifica metrologica”. Giorgio Marcon, consulente tecnico del ‘Centro tutela legale’ sostiene che nessuno sia a norma in Italia.
Ma allora come facciamo a sapere che ad esempio gli autovelox siano in regola? “Nel verbale della multa deve essere indicato tutto. Anche gli apparecchi mobili devono avere la taratura periodica. Tutte le sentenze ormai vanno in questa direzione. Prima ci si fermava all’omologazione. Non esiste nessun sistema che possa essere valido per tutta la vita”.
Cosa deve essere riportato sul verbale
“Dopo la sentenza della Corte Costituzionale, nel verbale c’è l’obbligo di indicare la data di omologazione, il numero di omologazione e l’ultima verifica metrologica. Questi sono i requisiti minimi. Altrimenti la sanzione è nulla”, insiste l’avvocato Vingiani.
Potrà esserci una class action?
“Le multe, una volta pagate, estinguono ogni tipo di contenzioso. Questo è un principio di certezza del diritto, altrimenti si metterebbe sempre tutto in discussione" L'avvocato non crede che una class action sia in linea generale ammissibile. L’unica ipotesi che si può intravedere è quella della responsabilità erariale, là dove venga ravvisato un comportamento negligente, colposo o doloso, da parte di funzionari dell’amministrazione”.
Il nuovo decreto autovelox risolverà il problema?
Attendiamo il decreto autovelox dal 2010, sono passati 14 anni, sembra che sia in procinto di arrivo "ma quello di Salvini non sana l’equivoco perché parla di “omologazione o approvazione”. “Ma i giudici applicheranno ciò che hanno stabilito Corte Costituzionale e giurisprudenza di Cassazione, principi confermati da migliaia di sentenze”.
E quindi, cosa dovrebbe fare un sindaco in questa situazione? Proseguire e installare nuovi autovelox o fermarsi? “Le cose alla fine sono molto semplici - ribadisce Vingiani -. Per essere installato l’autovelox deve avere tutti i requisiti di cui si è parlato, quindi taratura, omologazione approvazione e verifiche periodiche. Se gli amministratori o i funzionari non si attengono a questi principi, secondo me hanno delle responsabilità non solo di natura erariale. L’apparecchio non deve essere usato per fare cassa ma per prevenire incidenti. L’autovelox è un deterrente”.
Fonte: Quotidiano Nazionale
Altra soluzione e vietare l'uso di dispositivi elettronico agli urbani e lasciare fare agli statali.