L'editoriale di Nico

Nico Cereghini: “Pasticcio Autovelox: sono tutti da omologare!”

- Si scopre adesso che tutti gli autovelox utilizzati in Italia mancano della necessaria omologazione. E nemmeno possono averla. L’omologazione era prevista da un articolo del Codice della Strada che risale al 1992 e il decreto attuativo non è mai arrivato. Adesso bisogna correre per risolvere il pasticcio
Nico Cereghini: “Pasticcio Autovelox: sono tutti da omologare!”

Ciao a tutti! Era capitato anche a me pochi anni fa: avevo fatto ricorso al giudice di pace di Milano dopo che un suo collega aveva annullato alcune sanzioni per eccesso di velocità “perché il rivelatore in oggetto era approvato ma non omologato”. Il mio ricorso invece era stato respinto: il “mio” giudice ritenne che la differenza tra approvazione e omologazione fosse pretestuosa, un cavillo linguistico.

Però adesso, dopo la sentenza della Suprema Corte di Cassazione che ha dato ragione all’avvocato-automobilista di Treviso e torto al Comune, tutto cambia. Tra approvazione e omologazione la differenza c’è ed è sostanziale... Come conseguenza, decine di  migliaia di multe rischiano di essere annullate.

Sono oltre undicimila gli autovelox e i misuratori di velocità sulle strade italiane, e vale circa un miliardo e mezzo l’incasso relativo alle sanzioni. Un bel pasticcio: se si sollevasse una marea di ricorsi, i giudici di pace si adeguerebbero alla sentenza della Cassazione.

Spiega tutto il presidente di Asaps, Giordano Biserni: ora è impossibile omologare i misuratori di velocità per il semplice fatto che il provvedimento di omologazione era previsto all'articolo 142 del Codice della Strada, comma 6, però mancano i decreti. “Questo regolamento risale al '92 ed è rimasto vago. Il provvedimento deve essere emanato dall'ente preposto, cioè il Ministero dei Trasporti, onde stabilire quali debbano essere le modalità dell'omologazione”.

E adesso che si fa, via tutti gli autovelox? Effettivamente, di fronte al rischio di dover affrontare una serie di ricorsi, risarcimenti e spese giudiziarie, molte amministrazioni potrebbero decidere di spegnerli. Oppure, come suggerisce lo stesso Biserni che ha a cuore come noi la sicurezza stradale, “si potrebbe aggiungere un emendamento della modifica al Codice della Strada già approvato alla Camera”.

Sembra anche a noi l’unica strada, perché se bisognerà ripartire da zero i tempi saranno molto, molto lunghi. Mi rendo conto che alcuni lettori festeggiano perché giudicano odiosi tutti i misuratori di velocità, li vedono soltanto come una tassa ingiusta e sognano di tornare ai tempi dei liberi tutti. Ma questo è un atteggiamento irresponsabile (che pure qualche politico cavalca).

La soluzione non può essere quella di tornare indietro di quaranta o cinquant’anni, magari al 1973 con 11.000 vittime della strada con un parco circolante che valeva un terzo di quello di oggi. Vogliamo delle regole giuste e non vessatorie, che valgano per tutti e nell’interesse della collettività. E’ un’utopia? Meglio l’utopia delle strade far west dove (come dice l’amico Biserni) a chi tocca tocca...

  • Davide 1968
    Davide 1968, Castelletto sopra Ticino (NO)

    Dare merito agli autovelox della riduzione dei morti dal 1973 ad oggi mi pare eccessivo. Le auto sono mezzi molto più sicuri con controlli ed ausili alla guida che nel 73 si potevano vedere nei film di fantascienza, le moto hanno guadagnato una serie importante di dispositivi di sicurezza, così come il nostro abbigliamento tecnico è assolutamente un plus rispetto a quello dei nostri amici centauri degli anni 70... in più il casco è diventato obbligatorio... sicuramente un uso dei velox intelligente non sarebbe poi così male, il tutor si è dimostrato indubbiamente efficace. Ma una postazione mobile piazzata per fare cassa non incrementa la sicurezza... così come non aiutano gli ausiliari incompetenti che fanno multe a casaccio senza riconoscere le tipologie di veicoli, i vigili più intenti a stare in ufficio con l'aria condizionata inviare le multe dei velox che non a stare in strada... per non mettersi a disquisire sul fatto che le nostre strade sono mal messe...
  • franz144781
    franz144781, Monza (MB)

    "Mi rendo conto che alcuni lettori festeggiano perché giudicano odiosi tutti i misuratori di velocità, li vedono soltanto come una tassa ingiusta". A sensazione, la maggior parte degli incidenti accadono sui tragitti della quotidianità, lungo i quali ciascuno conosce la posizione degli autovelox fissi (e quindi si vede l'andatura ad elastico di chi arriva a cannone a ridosso dell'autovelox, lo passa a velocità regolamentare e poi riparte a tuono). Da questo punto di vista, non é un giudizio fondato sul nulla trovare che molte postazioni fisse siano solo un modo per fare cassa sulla sbadataggine di chi si dimentica di rallentare per tempo...
    Sarei curioso di sapere se le buche e le condizioni in generale delle strade italiane (come anche la loro congestione, data da scelte assurde come permettere di circolare sullo stesso nastro di asfalto ad auto, mezzi pesanti, scooter, bici, moto, monopattini!) facciano tanti morti in meno rispetto alla velocità (come, poi, se a 70 o 50 km/h non si potesse avere incidenti mortali o come se i mezzi di oggi avessero lo stesso livello di sicurezza di quelli del 1973 con le sue 11000 vittime della strada).
    Mah, capisco solo che il tema é complicato ed i vari autovelox e tutor non vedo quale parte del problema risolvano.
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