Basta con questi guardrail!
A provocare la caduta di Elena e della sua moto furono le buche e le radici. Ma è stato il guardrail a causarne la morte. In una prima fase, la madre Graziella ha lanciato una grande campagna per rendere visibili le buche con la vernice gialla, una iniziativa alla quale molti motociclisti hanno aderito e che è arrivata anche fuori dall’Italia. Oggi il suo obiettivo è diventato il guardrail e la sua messa in sicurezza.
Perché certe amministrazioni hanno montato la protezione omologata, almeno su alcune curve pericolose, e altre si rifiutano di farlo? E’ vero che alcuni motoclub sono andati a offrire gratuitamente le protezioni DSM (i dispositivi salva motociclisti) ai gestori delle strade, però hanno ottenuto un rifiuto perché mancano i decreti attuativi di una legge europea? Il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Danilo Toninelli, si è impegnato direttamente con Graziella Viviano, la madre di Elena, ed entro il 28 febbraio otterrà l’impegno della Commissione Europea. Moto.it vi terrà informati, e nei prossimi giorni pubblicherà l’intervista a MotorLab di Bologna, che è tra le associazioni che si è battuta sul medesimo obiettivo.
io abito in Trentino e devo dire che in alcune strade hanno messo una protezione per i motociclisti che consiste in un semplice scatolato in plastica gialla posizionato tra la parte alta del guard rail ed il terreno, praticamente lo spazio vuoto che sta sotto la lama verticale del guard rail. Stessa cosa hanno fatto anche in alcune strade dell'Alto Adige. Io non conosco l'efficacia di questa soluzione (per fortuna ...), ma sicuramente dovrebbe evitare che il malcapitato di turno si infili sotto il guard rail e dovrebbe anche ammorbidire l'impatto.
Questo per dire che qua esiste una soluzione alternativa che sfrutta il guard rail esistente senza doverlo sostituire; immagino che questa soluzione sia di garn lunga più economica, poi su tutti i discorsi fatti sono d'accordo, con i problemi che ci sono sarà difficile che qualche amministrazione decida di stanziare denaro per la nostra salute.