BMW con vendite record e piano di investimenti da 30 miliardi
Nell'annuale press conference che annuncia le strategie e riporta i dati finanziari della gestione precedente, tenutasi ieri a Monaco di Baviera, Oliver Zipse (Chairman of the Board of Management of BMW AG) e Manfred Schoch, (General Works Council Chairman) non hanno potuto far altro che iniziare i loro interventi sull'approccio all'epidemia di coronavirus.
“Prendiamo sul serio le nostre responsabilità – ha detto Zipse -, sia quando si tratta di garantire la protezione e la salute dei nostri dipendenti sia di raggiungere il miglior equilibrio possibile in termini di redditività. Una cosa è certa: il Coronavirus è qui ora, ma ci sarà anche un tempo dopo il Coronavirus. L'approccio che stiamo adottando riflette chiaramente la capacità del BMW Group di reagire rapidamente e in modo flessibile."
“Le nuove tecnologie – ha proseguito - sono fondamentali per il futuro della mobilità. Fino al 2025 intendiamo investire oltre 30 miliardi di euro in ricerca e sviluppo, per consolidare la nostra posizione di leader dell'innovazione”.
Record storico per le moto BMW
Per il nono anno consecutivo le vendite di moto BMW nel mondo sono aumentate, raggiungendo nel 2019 le 175.162 unità. Un aumento di quasi diecimila unità, fra moto e maxi scooter, che vale un incremento percentuale pari a +5,8%. Una crescita più sostenuta del 2018 (+0,9%) ma inferiore rispetto al +13,2% raggiunto nel 2017. Nell'ultimo trimestre del 2019 le consegne ai clienti nel mondo sono state 38.200 (-1,4%) .
BMW dichiara di aver raggiunto l'obiettivo prefissato per l'anno, e a sostenere la posizione ci sono i ricavi della divisione Motorrad aumentati del +9% (2.368 milioni di euro), che rappresenta un valore superiore alla vendita numerica dei modelli rivelando un mix di acquisto più orientato verso i modelli di maggior valore. Nel 2018 si era invece registrato un calo del 4,4%, nonostante il lieve incremento di mezzi venduti, per via del differente mix di prezzi.
Il valore medio per modello nel 2019 è stato di 13.518 euro, contro i 13.125 euro del 2018 e i 13.840 del 2017.
Gli utili prima del risultato finanziario (EBIT) sono migliorati a loro volta del 10,9% (avevano visto un -15,5% l'anno prima), sommando 194 milioni di euro: l'8,2% del fatturato rispetto all'8,1% del 2018. Un risultato di poco superiore all'obiettivo minimo compreso nella forbice fra l'8 e il 10%.
L'utile prime delle imposte è stato pertanto di 187 milioni di euro, +10,7% sull'anno precedente.
Il Gruppo a quota 104 miliardi
Per quanto riguarda l'intero Gruppo BMW, i risultati finanziari hanno visto per la prima volta il superamento dei cento miliardi di fatturato, precisamente 104 miliardi e 210 milioni di euro, che si traduce in un incremento di +7,6%.
Nel mondo sono state consegnate 2.538.367 automobili (+2,2%), così suddivise: BMW 2.185.793 (+3,3%), Mini 347.474 (-4,6%), Rolls-Royce 5.100 (+21,6%).
In ricerca e sviluppo sono stati investiti quasi sei miliardi di euro (5.952 milioni) ovvero +11,9%.
Il primo trimestre del 2019 è stato influenzato dall’accantonamento di 1,4 miliardi di euro in relazione a procedimenti antitrust in corso da parte della Commissione Europea.
Questo ha influito sull'utile prima del risultato finanziario, che si è chiuso con 7 miliardi e 411 milioni di euro e con un calo del 17% giustificato quasi interamente dall'accantonamento prima ricordato; il restante è stato imputato al rialzo dei prezzi delle materie prime.
L'utile del Gruppo ante imposte è stato di 7.118 milioni di euro (-26%) con un ritorno sulle vendite (EBT margin) del 6,8% contro il 9,9% del 2018 (come ricordato prima la divisione Motorrad ha avuto un +0,1%).
L'utile netto è sceso a 5 miliardi e 22 milioni di euro (-28,9%).
Alla prossima assemblea del 14 maggio sarà proposto un dividendo di 2,5 euro per le azioni ordinarie e di 2,52 per quelle privilegiate. Nel 2019 gli utili per azione diventano quindi rispettivamente di 7,47 e 7,49 euro (-29,5% sul 2018).
Le previsioni per l'anno in corso partono da obiettivi ambiziosi del Gruppo, ma dovranno fare i conti con tutte le incertezze provocate dalla diffusione globale del coronavirus.
L'impatto previsto è ovviamente negativo sulle vendite, in particolar modo per il primo semestre del 2020. Di conseguenza, precisa BMW Group, si prevede che un effetto negativo sul margine EBIT del segmento automobilistico per l'intero periodo di dodici mesi sarà intorno al 4%. Sulla base delle ultime previsioni, il margine EBIT del segmento Automotive dovrebbe quindi essere compreso tra il 2 e il 4%.
Comunque guarda che l'industria francese non e' poi messa cosi bene. A livello industriale manufatturiero sono credo al terzo posto in europa dopo germania e italia. La francia ha dismesso molta industria negli anni passati, cercando un po' di imitare l'inghilterra e puntando sul terziaro avanzato.
L'italia ha invece dilapidato un capitale industriale enorme e unico al mondo, in quanto fatto da una miriade di piccole realta' e con parecchie eccellenze. E con la dilapidazione non c'entrano molto i tedeschi o i francese, ma i "capitalisti" nostrani che capitalisti non lo sono mai stati, nel senso liberale del capitalismo. I tedeschi e i francesi ne hanno ovviamente approfittato.