Bosch "rottama" i carburatori in Asia. Iniezione anche sulle moto più piccole
Bosch entra sul mercato motociclistico con sistemi completi e dedicati di gestione elettronica. La Casa tedesca, già leader mondiale nello sviluppo di componenti ed impianti per il settore automotive, è ora in grado di offrire al mercato motociclistico soluzioni complete di gestione dell’alimentazione adatte a qualunque veicolo, dai più economici prodotti per il mercato asiatico fino alle sportive ad alte prestazioni tipiche del mercato europeo e nordamericano.
«Bosch è famosa per qualità ed efficienza della sua tecnologia in campo automotive» ha dichiarato il Dr. Rolf Bulander, membro del CDA di Bosch GmbH. «Ora vogliamo portare questa stessa eccellenza sul mercato delle due ruote»
L’attività motociclistica di Bosch si è finora limitata all’impiego di componenti automotive adattati all’uso motociclistico su modelli ad alte prestazioni; ora la tecnologia dell’azienda tedesca si estenderà a modelli di tutti i tipi con soluzioni specifiche. Una strategia che fa seguito al boom delle due ruote nell’area del sud-est asiatico e nel subcontinente indiano, dove la tecnologia legata alla tradizionale alimentazione a carburatori ha iniziato il suo fisiologico declino.
«Non ci sono più in produzione auto a carburatori» ha continuato Bulander, «e presto varrà lo stesso per le due ruote». Nei mercati in via di sviluppo Bosch proporrà sistemi ad iniezione indiretta paragonabili a quelli ormai di uso comune nel mercato automobilistico, che l’azienda tedesca produce in numeri dell’ordine di grandezza di milioni all’anno. Un impegno importantissimo, perché il tasso di crescita delle due ruote motorizzate è davvero importante: grazie alla spinta asiatica, Bosch stima numeri attorno ai 150 milioni di unità vendute entro il 2020, ovvero più dell’equivalente automobilistico.
Grazie al consolidamento della tecnologia e ad opportune modifiche sulla base dell’esperienza maturata, Bosch è in grado di fornire le proprie soluzioni elettroniche per propulsori monocilindrici a prezzi pressoché uguali a quelli di un impianto a carburatori, grazie alla compattezza e all’integrazione di centralina e iniettore ma anche della notevole esperienza in termini di processi di combustione e delle risultanti dinamiche del veicolo, che consentirà di sviluppare funzionalità software capaci di fare a meno di diversi sensori.
Il sistema di iniezione elettronica Bosch apre anche la strada a diverse opportunità relative alla connettività con gli smartphone sui veicoli a due ruote. Per esempio, i motociclisti possono richiamare informazioni relative al consumo o ad altri dettagli relativi all’alimentazione sul loro device, che però potrebbe offrire un’ulteriore funzione ben più importante: la capacità di attivare un immobilizer attraverso l’invio di un segnale che blocchi l’impianto di iniezione/accensione.
Allo stesso tempo, Bosch si sta concentrando sulla mobilità ad emissioni zero con una gamma di eScooter a propulsione elettrica per il mercato cinese, in crescita altrettanto rilevante. Non si ferma inoltre l’impegno nello sviluppo di soluzioni per la sicurezza destinate al mercato motociclistico, che recentemente ha compiuto un importante passo avanti con il sistema MSC (Motorcycle Stability Control) dotato di funzionalità vicine a quelle dei sistemi ESP adottati ormai universalmente sulle auto. Allo stesso modo, la costante evoluzione ha portato anche ad una riduzione dei costi di produzione che ha consentito la realizzazione di sistemi ABS monocanale estremamente economici per l’impiego su mezzi di gamma bassa e bassissima.
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valz, Frascati (RM)i piccoli scooter a carburatori comuni nelle zone povere dell'Asia consumano poco e si riparano con un cacciavite e un pò di inventiva ma soprattutto ingurgitano qualsiasi schifezza simil benzina, quelli a ignezione se la centralina svalvola o l'ignettore si rompe con cosa lo sostituisci?