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Città 30: dal no al referendum di Bologna a tutto quello che c'è da sapere sulla situazione in Italia [VIDEO]

- La prima grande città italiana a imporre il limite dei 30 km/h segna risultati positivi sulla sicurezza, nonostante le polemiche. A Bologna il referendum non si farà

La mobilità in Italia sta cambiando: quasi 30 centri urbani hanno intenzione di convertirsi a Città 30 e poi il nuovo Codice della strada, stiamo nel pieno di una rivoluzione. 

In un anno di "Città 30", Bologna registra un dato storico: zero pedoni vittime della strada nel 2024, un risultato mai raggiunto dal 1991. Il progetto, avviato il 16 gennaio 2024, ha trasformato il capoluogo emiliano nella prima metropoli italiana a imporre il limite di 30 km/h su gran parte della rete urbana, anticipando una tendenza che potrebbe presto coinvolgere altre 27 città italiane.

Molto discusso il referendum su Bologna Città 30. Il 16 gennaio 2024 il nuovo limite di velocità divenne effettivo nel capoluogo emiliano e da subito gli animi si scaldarono, furono molti i cittadini ad acclamare il referendum per riportare Bologna ai limiti pre Città 30. Pochi giorni fa il verdetto: il referendum non si farà.

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Pochissime firme

Il referendum promosso da Lega, Forza Italia e Fratelli d'Italia contro il limite dei 30 km/h a Bologna si è concluso con un insuccesso. I promotori hanno depositato lunedì presso il Comune solo 3.500 firme, ben al di sotto della soglia minima delle 9.000 necessarie per indire la consultazione popolare sulla misura entrata in vigore a gennaio 2024.

Il percorso del referendum ha vissuto diverse fasi. Dopo il via libera del Comitato dei garanti a giugno, i promotori avevano inizialmente ritirato la proposta a luglio, temendo che il periodo estivo potesse compromettere la raccolta firme. La nuova iniziativa, lanciata a settembre con l'avvio della raccolta a fine ottobre, non ha però sortito i risultati sperati.

A Bologna quest'anno non è stato ucciso alcun pedone

Città 30: facciamo il punto

Il primo anno di sperimentazione ha prodotto risultati significativi: gli incidenti sono diminuiti del 13,10% rispetto al biennio precedente, mentre i decessi sulla strada hanno registrato un calo del 48,72%. Particolarmente rilevante il dato sui feriti (-11,08%) e sugli incidenti con conseguenze fisiche (-99,78%). Questi risultati assumono ancora maggior valore considerando il trend nazionale, che vede invece un aumento generale degli incidenti stradali. È quindi inconfutabile l'effettiva efficacia di Bologna Città 30.

A proporre un'altro punto di vista è stato però Mauro Sorbi, presidente dell'Osservatorio sulla sicurezza stradale, che offre una prospettiva interessante sui risultati: i lavori di messa in sicurezza della Torre Garisenda hanno di fatto creato una "Città 15" in alcune zone, contribuendo indirettamente ai risultati positivi sulla sicurezza. Per avere dati certi sull'effettiva efficacia di Città 30 dovremmo quindi aspettare ancora del tempo, i presupposti - tuttavia - sembrano molto positivi.

Il futuro del progetto sembra ormai quindi definito: il referendum proposto dai critici non si realizzerà per mancanza di firme sufficienti. Bologna continuerà quindi il suo percorso di città pioniera nella mobilità sostenibile, mentre altre metropoli come Milano, Roma, Napoli e Firenze osservano con interesse, pronte a seguirne l'esempio.

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