Death Machine of London Kenzo: una special rivoluzionaria
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Di moto special ne abbiamo viste a bizzeffe in questi ultimi anni ma di special rifinite come questa, forse è la prima volta. Parliamo della Kenzo, una moto preparata a Londra da Death Machine of London e che si basa su una Honda Gold Wing GL1000 del 1977.
La moto, dicono da Londra, prende ispirazione dall’armatura dei generali Samurai giapponesi, nello specifico nella figura del leggendario Honda Tadakatsu, vissuto a fine 1500 e da Kenzo, primo pilota giapponese a correre il Tourist Trophy sull’isola di Man nel lontano 1930.
La moto, di cui si riconosce a colpo d’occhio il motore quattro cilindri Honda, era stata inizialmente preparata per il Bike Shed Show del 2018 ma, visto che il tempo a disposizione per la realizzazione era poco, i suoi creatori hanno deciso di ripartire da zero e di riprogettarla totalmente, nonostante la moto avesse già ottenuto un discreto successo.
La moto è stata realizzata mediante l’impiego di software CAD, combinando l’impiego di parti in alluminio realizzate a mano, assieme ad altre componenti stampate in 3D o realizzate con CNC: non un lavoro semplice quello di riuscire a combinare così tante parti realizzate con i metodi più disparati.
Il design della carrozzeria è stato ispirato dagli strati sovrapposti che si trovavano nelle prime armature dei samurai e utilizza diversi pannelli che abbinano curve sinuose a tratti maggiormente spigolosi.
All’anteriore, ad incorniciare il triplo faro a LED e la forcella Ohlins a steli rovesciati, c’è una "lama" nera lucidata a specchio che vuole ricordare una Katana. Sempre a ricordare la tradizione giapponese, ci pensa la verniciatura in color titanio, con dettagli in nero opaco, come l’armatura dei guerrieri. Tanti poi i dettagli studiati appositamente per creare un design unico, come le manopole, bendate come le impugnature delle spade e le bellissime leve del freno e della frizione.
Altro dettaglio incredibile è la lavorazione della copertina della sella, realizzata in cuoio lavorato che si appoggia su di una imbottitura in schiuma ad alta densità. Il design del cuoio vuole ricordare la forma degli abiti indossati al di sotto dell’armatura.
Degna di nota, sul serbatoio, è la strumentazione realizzata ispirandosi agli scrigni per gioielli del diciottesimo secolo e, al proprio interno, è raffigurato un dragone, illuminato, per un effetto davvero strabiliante.
Il telaio originale Honda è stato rivisto pesantemente con modifiche al cannotto di sterzo volte a garantire una maggiore stabilità della moto alle alte velocità e, al contempo, fornendo una posizione di guida maggiormente sportiva, mentre al posteriore, come si può ben notare dalle foto, il telaio è stato nettamente accorciato. Uno dei dettagli più belli della moto è il sistema di ammortizzazione posteriore che utilizza una coppia di monoammortizzatori Ohlins rivisti per lo specifico impego.
Per quanto riguarda le ruote, i mozzi sono rimasti quelli originali di serie, mentre sono stati montati cerchi a raggi da 18 pollici con pneumatici Avon. Anche i freni sono stati aggiornati, guadagnando delle sportivissime pinze Brembo M4.
Il motore da 1000 cc della Honda Gold Wing è stato completamente restaurato e riportato a nuovo, oltre ad aver ricevuto uno splendido trattamento estetico, così come l’impianto elettrico che è stato semplificato.
Il risultato è sbalorditivo e audace, portando sul mercato qualcosa di totalmente diverso da quanto già visto sul mercato delle special. Il prezzo è importante ma giustificato dalla quantità dei lavori eseguiti e dall’unicità del mezzo, parliamo infatti di 56.000 sterline.
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OCRAMGT1000, Lecce (LE)https://www.youtube.com/watch?v=ylWHvrCtczk
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Monocujo, Milano (MI)la moto di kenzo non mi pare sta' novità. da piccolo una mia amica aveva il Garelli di Trussardi. Era parecchio più bello e costava meno