Di Traverso Flat Track School
C’è chi lo chiama Flat Track, e chi dice Dirt Track. Il concetto però non cambia, questa è una specialità motoristica che affonda le sue radici negli States, e che recentemente è tornata alla ribalta grazie al fatto che Valentino Rossi e Marc Marquez la praticano per allenarsi. Nel passato Kenny Roberts, Freddie Spencer e Wayne Rainey furono i primi piloti del Mondiale che la fecero conoscere anche in Europa, ma a distanza di anni molti appassionati di due ruote non sanno ancora bene di cosa si tratti.
Ad aprire gli orizzonti ci pensano DI TRAVERSO Flat Track School ed il suo ideatore Marco Belli, pilota che corre proprio in questa specialità e che ha vinto diversi titoli sia in Italia ma anche in Europa (togliendosi anche qualche sfizio negli Stati Uniti!),con la collaborazione di Moto Shop Parma, concessionario ufficiale Yamaha che cura le moto messe a disposizione per i partecipanti al corso. Queste derivano strettamente dalla Yamaha SR400, moto estremamente semplice e facile da guidare modificata per l’occasione da Deus Ex Machina Italy.
Il kit prevede un nuovo manubrio e un codino con sella monoposto, poi sparisce il parafango anteriore per fare spazio ai nuovi cerchi Excel con pneumatici specifici, e anche il fanale viene sostituito da una tabella portanumero. Poche modifiche mirate per rendere la piccola Yamaha più adatta alla guida di traverso e all’apprendimento delle particolari tecniche di guida.
La pista su cui ci accingiamo a fare pratica con la guida in derapata è l’Arena Flat Track, ricavata all’interno del tracciato di Misano. Una pista di mille metri, con la possibilità di variare a piacimento la configurazione della pista e che permette lo svolgimento anche di gare di Speedway e Autocross.
La nostra full immersion odierna sul Flat Track inizia con la lezione di teoria tenuta da Marco Belli in persona, che cerca di inculcarci i fondamentali della tecnica di guida e che termina la lezione dicendo semplicemente “guidate attraverso gli imput sensoriali che vi arrivano dal corpo”. Facile a dirsi, un po’ meno a farsi!
Per trent’anni abbiamo fatto di tutto per guidare la moto dando più gas possibile ma sempre mantenendo il posteriore composto e sfruttandone al massimo la trazione, adesso veniamo qua e dobbiamo, nel giro di una mattinata, scordarci tutto e fare esattamente il contrario! La vedo dura, molto dura! Però Marco è bravo e soprattutto paziente, e quindi sa come prenderci (anche per i fondelli…).
Iniziamo con una serie di esercizi per entrare in confidenza con la piccola Yamaha, e soprattutto per capire cosa e come fare per far partire questo benedetto posteriore. Naturalmente Marco fa apparire tutto facile e naturale, ogni singolo gesto viene eseguito con scioltezza e apparentemente quasi senza impegno. Ora tocca a noi, con il risultato che un muflone su una bicicletta si comporterebbe meglio di noi! Però ci applichiamo, e piano piano riusciamo a fare qualche cosa di buono. Qualche ciambella con il buco riusciamo pure a farla. In compenso il divertimento cresce in maniera esponenziale, le risate sotto il casco si sprecano, e questo stato d’animo – un misto di euforia e soddisfazione – è comune a tutto il gruppo di partecipanti.
Iniziamo a prenderci la mano, e senza avere la presunzione di riuscire a diventare dei maestri del Flat Track ci divertiamo davvero tanto, con il particolare tutt’altro che secondario di rischiare poco o nulla. Le velocità, almeno per adesso, sono relativamente basse e anche nel caso in cui si esageri raddrizzare la moto e riprenderne il controllo non è poi così difficile. A un certo punto veniamo bloccati sul più bello dal maestro, Marco Belli, che ci richiama all’ordine e alla disciplina, in quanto stiamo iniziando “ad allargarci”, testuali parole, e sembriamo un gruppo di “bambini scemi”. Questo è il complimento più bello che poteva farci, e che poteva farsi, perché il fatto che ci stessimo divertendo come matti sta a significare che il corso funziona e diverte al tempo stesso.
Purtroppo il tempo è tiranno e siamo costretti, o meglio ci costringono (anche con la forza) a scendere dalle moto. Foto di rito, con consegna di diploma annesso, e siamo sulla via del ritorno. Stanchi ma tutti quanti esaltati dall’esperienza e pronti ricominciare il prima possibile. A tal proposito consigliamo una visita al sito www.bellithe6.com dove potrete trovare tutte le info utili, le date dei corsi e i tracciati prescelti. A chi deciderà di provare non possiamo che augurare buon divertimento!
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