Giacomo Marzoli: “Fedeli al V-Twin, ma Harley spinge sull’innovazione”
I primi due progetti del programma More Roads to Harley-Davidson – ci ha raccontato Giacomo Marzoli, direttore marketing H-D Italia che abbiamo intervistato a Eicma - riguardano quella che è la prima enduro stradale della marca, la Pan America, e la roadster Bronx: entrambe montano un inedito e moderno V2 raffreddato a liquido con una ciclistica altrettanto nuova fra le moto americane.
A Milano era esposta anche la LiveWire, quella con il motore elettrico, che arriverà a breve in vendita anche in Italia dopo il debutto negli USA e con la quale la casa di Milwaukee ha aperto una strada nella quale intende diventare leader.
Tante novità certamente, ma restano ben vive e in produzione le classiche bicilindriche raffreddate ad aria e con con cambio separato, che storicamente rappresentano il grosso della forza e dell’unicità delle moto Harley-Davidson.
Un marchio storico che nel cercare di attrarre nuovi motociclisti guarda anche a quelli più giovani, proponendo loro modelli di cilindrata minore e affacciandosi ai mercati emergenti con moto adatte a quelle realtà. E dall’anno prossimo ci saranno anche le prime biciclette a pedalata assistita di H-D.
Marzoli spiega anche con quale strategia la Casa americana si rinnova mantenendo la barra dritta coerentemente con la propria filosofia: i nuovi modelli attireranno sì nuovi appassionati, ma puntano anche a convincere quelli attuali.
I dazi imposti dall’amministrazione Trump sulle merci importate, e quindi i dazi decisi in risposta dell’Unione Europea, hanno colpito l’esportazione delle moto americane nel nostro continente, con un aggravio dei costi che finora ha assorbito la Casa madre.
Si è parlato anche di una fabbrica H-D in Europa per aggirare l’ostacolo, e pare che anche dall’Italia siano arrivate proposte in merito, ma la decisione non è ancora stata presa.
Le piattaforme Softail e Touring stanno piacendo in tutta Europa, e Marzoli conferma che le previsioni H-D per il mercato europeo sono di ripresa per l’immediato futuro, grazie a modelli nuovi e a nuove tecnologie che saranno sempre più sviluppate, come i sistemi elettronici di assistenza alla guida.
Un settore innovativo nel quale Harley-Davidson è impegnata decisamente, nonostante la sua immagine fortemente tradizionalista resti una componente del suo successo internazionale.
- Live Wire: progetto molto interessante, ma che sia "dedicata" ad un publico giovane mi
sembra eresia visto il prezzo elitario
- Bronx: una naked molto simile a 100 altri modelli presenti sul mercato, se dovesse
costare "troppo" sicuramente non intaccherà le vendite degli altri marchi "costosi" come
Ducati, Mv etc, se dovesse costare "poco" perchè mai un ragazzo di 20 anni dovrebbe
scegliere questa HD al posto di una z800 o mt07 etc. che esteticamente sono molto simili?
- Pan America: questo è il progetto che mi sembra meno comprensibile, chi cerca una maxi
enduro vuole principalmente affidabilità per poter affrontare lunghi viaggi cosa per cui
il marchio americano non mi sembra certo famoso, vale inoltre la stessa analisi che per
la Bronx, se costasse "troppo" non vedo la ragione (dotazione, prestazioni etc) per
preferirla a Multistrada o GS1250, se costasse "poco" al contrario sarebbe difficile
arrivare a togliere una fetta di mercato a Honda, Yamaha, Suzuki etc.
E' mia opinione che una moto HD abbia nel fascino racchiuso nei vecchi motori raffreddati ad aria il suo vero punto di forza e la si ama o la si odia, chi la ama lo fa per le sensazioni che regala (veramente spettacolari), mentre chi la odia analizza la componentistica come sospensioni, freni, dotazioni elettroniche, prezzo etc. e non c'è paragone con le caratteristiche di un modello europeo o giapponese (che in genere costa anche molto meno), in conclusione ben venga l'innovazione, quando di innovazione si tratta, ma questa sembra più una mossa di marketing e poco azzeccata