Gli automobilisti europei con patente B autorizzati a guidare una moto?
Estendere a tutti i titolari di Patente B dei 28 Paesi dell’Unione Europea l’autorizzazione alla guida di moto e scooter fino a 125 cc di cilindrata. Vorrebbe proporlo la FEMA, ovvero la federazione che riunisce 22 associazioni motociclistiche in 17 Paesi europei, e per questo attraverso il suo sito ha lanciato un sondaggio aperto a tutti.
Si tratta di cinque domande che sondano su età, necessità di lezioni, esperienza, eccetera.
Da noi la regola della Patente B per le 125 cc fa ormai parte delle abitudini, da quando cioè le modifiche sulla regolamentazione delle patenti stabilirono la possibilità ai titolari di patente automobilistica di poter condurre i motocicli fino a 125 cc e con potenza massima di 11 kW, 15 cavalli circa.
Una regola vigente per chi ha conseguito la patente B a partire dal 26 aprile 1988.
La normativa tendeva ad armonizzare le regole nei diversi paesi dell’Unione Europea, e mise fine a una sorta di privilegio italiano che avevano i titolari di patente B conseguita fino al 31 dicembre 1985. Ovvero quello di poter guidare qualsiasi motociclo in Italia e all’estero indipendentemente dall’età.
Le patenti B conseguite dal primo gennaio 1986 al 25 aprile 1988 davano invece la possibilità di poter guidare qualsiasi motociclo, ma soltanto in Italia: per la guida all'estero era necessario sostenere un esame pratico alla Motorizzazione.
Con queste finestre veniva insomma fissato un periodo di transizione prima della norma che ha introdotto la prova di guida obbligatoria nell’esame della Patente A, e ha visto, dal gennaio 2013, l’introduzione della patente A su tre livelli differenziati per cilindrata, potenza ed età anagrafica.
Con la patente di guida europea il legislatore volle armonizzare le norme nei 28 Paesi dell’Unione, introducendo nel contempo il principio di ingresso graduale alla conduzione di motocicli e di altri veicoli a due ruote a motore, considerando “utenti deboli” coloro che li guidano.
Va ricordato che nel 2013 i dati relativi agli incidenti mortali sulle strade europee indicavano un’incidenza del 15% di motociclisti e un 3% di ciclomotoristi, nonostante il numero sommato di veicoli di quelle categorie rappresentasse solo l’11% del totale e con una percorrenza chilometrica annua inferiore rispetto agli altri veicoli.
Nella maggior parte dei Paesi europei è possibile ottenere la patente A1 dall'età di 16 anni, a17 anni nel Regno Unito, a 18 anni in Danimarca, Grecia, Belgio e Paesi Bassi.
Attualmente i titolari di patente B possono guidare motocicli della categoria A1 in questi Paesi:
- Italia, da 18 anni e solo in Italia.
- Francia, dopo due anni, sette ore di prove di guida
- Germania, dal 2020, dopo cinque anni e con almeno 25 anni di età
- Spagna, dopo tre anni
- Regno Unito, con formazione di base obbligatoria e senza esame
- Repubblica Ceca, solo con cambio automatico
- Lettonia
- Malta, dopo 10 ore di guida
- Slovacchia, dopo due anni e soltanto motocicli con cambio automatico
- Polonia, dopo tre anni
- Portogallo, almeno 25 anni di età o patente specifica per i ciclomotori
- Belgio, dopo due anni solo con patente belga
- Austria, dopo cinque anni e un allenamento di 6 ore
- Lussemburgo, dopo due anni e una formazione di 7 ore
Anche se ridicoli a molti gli esami pratici comunque, come detto sotto da altri, fanno scrematura perchè siamo esseri umani e non tutti abbiamo le stesse capacità/abilità e per strada ricordiamoci sempre che giudiamo mezzi che possono rivelarsi delle armi che fanno male e troppo spesso uccidono.
Per fare un esempio pratico quando conseguita la patente A senza limiti ho visto gente bocciata che non riuscire manco a fare l'8 con lo scooter..
Sono dell'idea che oggi giorno non si può "regalare" l'abilitazione alla giuda per nessun tipo di mezzo a motore, anche i monopattini elettrici per non parlare dei ciclisti che anche loro "meriterebbero" un patentino visto che troppo spesso si fanno completamente i cavoli loro per strada.
Dunque ben venga una armonizzazione EU ma che sia "stringente" per tutti in egual modo.