Honda al lavoro sul design aerodinamico della coda
Lo studio aerodinamico finalizzato a dare maggiore deportanza, e quindi superiore stabilità, ha ormai sconfinato il mondo delle competizioni: Ducati, così come Aprilia e ancor più di recente Honda hanno già messo in vendita delle sportive dotate di “ali” nella zone anteriore della carenatura.
Ovvero là dove è utile un maggior carico per stabilizzare l'avantreno in velocità senza ricorrere a quelle modifiche ciclistiche che sarebbero controproducenti in altre circostanze della guida.
Il sempre attento sito britannico bikesocial ha scovato e pubblicato i disegni che accompagnano la richiesta di un brevetto Honda.
Riguarda la forma di un particolare spoiler posteriore abbinato a una sella monoposto.
Le “ali” in questione dovrebbero servire a pulire i flussi dietro al pilota e a ottenere anche un carico deportante. Qualcosa che ricorda, estremizzando però, la forma del codino delle Ducati Panigale V4 e Streetfighter e, se volete, che si può notare anche appena accennato sulla Yamaha R1M.
Questa soluzione aerodinamica è illustrata da disegni di brevetto che hanno come veicolo tipo una moto con motore a quattro cilindri in linea e scarico posto sotto la coda.
Quest'ultima soluzione è stata abbandonata da tempo, superata la moda e superata soprattutto dal fatto che lo scarico siffatto per lo schema a quattro cilindri in linea finisce per essere più pesante e alla fine poco utile (se non forse per un teorico beneficio aerodinamico) rispetto alla tradizionale soluzione inferiore: la MotoGP in questo senso insegna.
Tuttavia la vecchia CB1000R che compare è alla fine un semplice pretesto esplicativo utile a fissare alcuni punti oggetto del brevetto.
Fra questi c'è anche una sorta di borsa portaoggetti, integrata alla sella monoposto, che può essere estratta alla bisogna.
Pazienza se poi si perde la forma aerodinamicamente efficiente della coda.
Comunque la vediate si tratta di idee interessanti che Honda ha registrato, e chissà che non arrivino in futuro su un modello di serie.
Fonte bikesocial