Honda fa causa al suo ex vice presidente Silvio Di Lorenzo
La notizia è stata diffusa ieri da Nicola Manzi, segretario del sindacato dei metalmeccanici Uilm di Chieti e Pescara. La Honda Italia Industriale, la struttura produttiva di Atessa, ha intentato una causa nei confronti del suo ex vice presidente, Silvio Di Lorenzo, che è stato a capo dello stabilimento dal 2000 al dicembre del 2012. Ha depositato la richiesta di risarcimento danni presso il Tribunale de L'Aquila per «Forniture commissionate durante il periodo in cui era amministratore Silvio Di Lorenzo, forniture che riteniamo essere state per la nostra azienda fonte di consistenti danni economici e finanziari venuti alla luce durante le verifiche contabili». La notizia è stata poi confermata dall'agenzia giornalistica AGI.
Silvio Di Lorenzo ha lavorato alla Honda Italia a partire dal 1982 con incarichi di responsabilità via via crescenti. Dagli acquisti, alla direzione del personale, poi consigliere di amministrazione e infine vice presidente esecutivo dall'anno 2000. Di fatto è stato l'italiano con la carica più importante nella struttura produttiva italiana della casa giapponese. Ha lasciato l'azienda alla fine del 2012 per andare in pensione. Ricopre attualmente la carica di presidente della camera di Commercio di Chieti ed è consigliere della Banca d'Italia a L'Aquila. Da parte di Honda, al momento, non sono state fornite ulteriori indicazioni sull'azione intrapresa e sulla dimensione dei danni.
Il fatto è stato reso noto nel corso dell'incontro sindacale tenutosi ieri mattina nella fabbrica Honda in Val di Sangro, incontro nel quale è stato anche comunicata l'uscita da Confindustria Abruzzo di Honda. Durante l'incontro, ha raccontato Manzi, si è discusso dei programmi industriali che l'azienda vuole adottare «Per un forte rilancio della produzione di componentistica sul territorio. La direzione aziendale ha confermato l'arrivo di due nuovi motocicli nel marzo 2015, per i quali la Regione Abruzzo ha stanziato 1,14 milioni di euro, e di altri due modelli per l'inizio del 2016, oltre a tutti gli investimenti e gli impegni occupazionali e produttivi assunti al Ministero dello Sviluppo Economico». Per quanto riguarda l'uscita da Confindustria, Honda ha precisato che non si riconosce nelle recenti politiche dell'associazione abruzzese degli industriali.
Queste le dichiarazioni di Silvio Di Lorenzo riportate l'11 luglio dal quotidiano Il Centro - Pescara
«Assumerò le mie eventuali responsabilità, qualora accertate, ma nascondere l’attuale situazione di stallo dello stabilimento Honda, le evidenti difficoltà, addossando le colpe ad altri, o addirittura alle scelte di Confindustria su varie nomine, non mi sembra il modo giusto di affrontare il problema». Silvio Di Lorenzo passa al contrattacco. Dopo la notizia della denuncia da parte della società giapponese, l'ex vice presidente dell'unico stabilimento europeo della Honda, replica sciorinando numeri e dati. Un passaggio lo fa anche sulla vicenda giudiziaria che lo sta interessando: «Dopo 64 anni di lavoro, di impegno, di ostacoli superati e di obiettivi raggiunti, non immaginavo di diventare oggetto di articoli di cronaca giudiziaria», scrive, «sono spiacevolmente sorpreso e amareggiato per aver dovuto apprendere dai giornali, dal web, dalla tv, di un’azione legale nei miei confronti, prima ancora di ricevere alcuna citazione. Non sono abituato a questo iter e tutelerò nelle sedi opportune la mia immagine».