Incidente mortale in Inghilterra tra moto e SUV: Trump fa valere l’immunità diplomatica
Chi mastica un po’ di politica internazionale saprà che, in caso di reati commessi da diplomatici all’estero o dalla loro famiglia, vige l’immunità diplomatica che prevede che non siano processati o arrestati e che solo il Paese per il quale il diplomatico lavora può revocarla.
A tal proposito ha suscitato molto scalpore il caso di Anne Sacoolas, 42 anni e moglie di un membro del Corpo Diplomatico statunitense che è stata coinvolta in un incidente mortale lo scorso 27 agosto con un giovane motociclista inglese.
La dinamica, ripresa dalle videocamere di sorveglianza della base aeronautica RAF Croughton, che ospita sia la Royal Air Force, sia alcuni ufficiali statunitensi, sembrerebbe chiara: una Volvo XC90 guidata da Anna Sacoolas esce dalla base e si immette sulla strada antistante imboccandola nel senso di direzione sbagliato e successivamente investendo un motociclista locale di 19 anni, Harry Dunn.
A seguito dell'incidente, nonostante una richiesta di non lasciare il territorio britannico, Anne Sacoolas ha lasciato il paese, presumibilmente su un volo privato decollato da una base aerea statunitense.
Il caso ha suscito anche il personale interessamento del premier britannico Boris Johnson che ha affermato che parlerà della questione, se necessario, direttamente Donald Trump, mentre ci sono già stati contatti tra i ministri degli Esteri dei due Paesi.
Questa settimana il Presidente degli Stati Uniti Donald Trump, parlando alla stampa durante un incontro alla Casa Bianca, ha definito ciò che è successo come un “terribile incidente”, affermando che “si sa, le strade [in Inghilterra] hanno un senso di circolazione contrario, sono cose che succedono. Non che sia mai capitato a me, ma succede”, aggiungendo poi che “un giovane uomo è stato ucciso, la persona alla guida dell’auto è coperta da immunità diplomatica, le parleremo a breve e vedremo se possiamo fare qualcosa per far incontrare le parti”.
Sempre durante la conferenza stampa, però, il tycoon ha erroneamente mostrato ai fotografi una nota riservata che gli era stata preparata per rispondere alle domande dei giornalisti. Una delle risposte fotografate da un reporter del Washington Post, affermava che, nel caso in cui gli fosse stata posta la domanda, Trump avrebbe dovuto rispondere che Anne Sacoolas non sarebbe tornata nel Regno Unito.
Questo dettaglio parrebbe confermare che l’immunità, regolata dalla Convenzione di Vienna del 1861, non verrà revocata e, facendo seguito a quanto svelato dalla foto, il portavoce della famiglia della vittima ha mostrato il proprio disappunto.
Titolone fuorviante...