Kawasaki: un brevetto e un nuovo marchio registrato
Succede spesso che brevetti depositati per proteggere una determinata soluzione si rivelino invece interessanti per altri aspetti. E’ il caso di questo US2015057858/A1 depositato pochi giorni fa – lo scorso 26 febbraio – presso l’ufficio statunitense. Relativo ad un propulsore elettrico, copre un sistema di lubrificazione della trasmissione che pre-attiva la pompa dell’olio in maniera da evitare che il sistema di trasmissione lavori in condizioni di assenza di lubrificante.
Soluzione sicuramente interessante, ma quello che ci colpisce maggiormente è che – contrariamente a quanto avviene sulla maggior parte dei motori elettrici, che per la natura perfettamente lineare della loro erogazione non ne hanno bisogno – il propulsore qui raffigurato è dotato di un cambio. Non si tratta di una soluzione del tutto inedita, anzi: Brammo la propose già nel 2011 grazie ad una partnership con l’italianissima SMRE Engineering, ma è la prima volta che un costruttore mainstream adotta, o considera di adottare, una simile configurazione tecnica.
Kawasaki sta lavorando alla propulsione elettrica sul J Concept che ha svelato al Motor Show di Tokyo 2013. La Casa di Akashi ha già dimostrato con la H2 quanto poco impieghi a tradurre in mezzi di serie le sue soluzioni tecniche, visto che il propulsore a compressore centrifugo aveva debuttato pubblicamente nella stessa occasione, dunque non ci stupiremmo se l’innovativo concept arrivasse in versione di serie prima di quanto non ci si aspetta.
Peraltro, un’altra azione “legale” di Kawasaki fa pensare alla possibilità che il lavoro sul concept J possa tradursi in qualcosa di molto diverso (almeno inizialmente) dal concept che abbiamo avuto modo di ammirare allo scorso EICMA.
Nel 2013 Kawasaki ha infatti depositato il marchio “Ninja R2” – potrebbe trattarsi semplicemente di uno dei nomi scelti inizialmente per il modello poi divenuto H2/H2R, ma solitamente questo tipo di operazioni avvengono con maggior anticipo. Insomma, tanto per speculare: e se la prossima bomba tecnologica Kawasaki avesse propulsione elettrica, tanto per continuare a fare gli eccentrici? La curiosità ce l’avremmo – speriamo solo che le notizie non arrivino con la tecnica dello stillicidio di video relativi a dettagli collaterali utilizzata per l’H2…
l'elettrico può fare molto
Se si deve economizzare fino all'ultimo watt occorre fare girare il motore entro un range abbastanza stretto. E occorre una marcia ogni 80 kmh di velocità disponibile. Una moto da 160 kmh potrà avere due o tre marce. Una da 200 kmh ne avrà 4 .
Dato il poco manovrarsi del cambio potrebbe anche essere azionato da una leva a fianco del serbatoio come nel pre IIWW
Tuttavia io preferirei un motore a spazzole perchè ai bassi giri spinge molto più di un asincrono