Kawasaki W800
Come da tempo si supponeva, Kawasaki ha portato al motorshow tedesco la versione “maggiorata” della W650 (ecco il link alla nostra prova del dicembre 2004), la bella bicilindrica stile rètro che esordì nel 1999. Una moto evidentemente ispirata alle omologhe inglesi che facevano furore fino alla fine degli anni sessanta, Triumph Bonneville in primis, ma che la Casa di Akashi in effetti presentò come replica della sua W1 650, che a sua volta però scimmiottava le stesse inglesi già a metà dei ruggenti sixties.
La W650 era, ed è, una moto davvero piacevole da usare, e di provata affidabilità. Ma l’avvento della nuova Bonneville 800, di poco successivo, ne ha naturalmente frenato la diffusione.
Ma Kawasaki non demorde, ed ecco quindi la nuova W800, praticamente identica alla 650 a parte la cilindrata del motore, che è di 773 cc e alimentato a iniezione elettronica, ed esteticamente si distingue dal predecessore per via dell’alettatura dei cilindri al naturale, anziché verniciata di nero. Inoltre è scomparsa la pedivella di avviamento, il che, non solo praticamente parlando (leggi: batteria a terra) è un vero peccato anche dal punto di vista estetico.
La forcella della W800 non ha più i foderi neri, ma anch’essi al naturale, mentre dalla sella è scomparso l’elegante bordino bianco, e sulle marmitte figurano paratie “anti-scottatura”. Gli ammortizzatori posteriori, prima precedentemente con molle parzialmente a vista, qui sono completamente esposti, e lo stesso logo sul serbatoio è stato modificato. Confermati anche il freno a tamburo posteriore, a sottolineare la filosofia vintage di questa moto, e il disco singolo anteriore, che però ora ha cinque punti di calettamento al mozzo anziché sette. Da notare anche le gomme assolutamente vintage: si tratta delle mitiche K81 TT100, un must fino alla fine degli anni settanta, che Dunlop mantiene tranquillamente nel suo listino. Quanto al cruscotto, rimangono naturalmente i due classici strumenti analogici , con una finestrella a cristalli liquidi nel tachimetro e una serie di 6 spie di servizio (nella 650 sono 4) alloggiate nel contagiri. Sui fianchetti, naturalmente, compare la nuova scritta W800.
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W 650:l'ho avuta per 6 anni
Peccato che anche nella W800 la KAWASAKI non abbia alzato gli scarichi
come sono sulla TRIUMPH bonneville d'oggi,per cui guidandola in maniera diciamo SPORTIVEGGIANTE marmitte e pirolini sotto le pedane avranno la peggio come nella W650.(vallo a capire come e chi le prova ste moto.)
P.S. PER Bicilindrico07 bella invece la DUCATI gt 1000 vero?
lasciamoli stare i JAP che le cose le san far bene
Peivella si o no?
Con la batteria bassa, quando per esempio non usi la moto da un po' e non c'è potenza sufficiente per far girare un motore, nel 90% dei casi c'è sempre quella frazione di potenza necessaria a far funzionare centralina ed eventualmente anche un pompa della benzina che assorbono appunto una frazione infinitesimale di quella richiesta per vincere la compressione di un grosso bicilindrico a 360°, poi andando ricarichi.
Certo, se la batteria è in corto non c'è pedivella che tenga, la centralina e l'attuale pompa della benzina sono morte. Ma ti avvisa, come ti avvisano le gomme quando stanno per finire, chi rimane a piedi è come chi resta sulle tele e logicamente finisce per bucare....