Kawasaki Z800 2013: intervista a Sergio Vicarelli
Abbiamo intervistato a Montecarlo, in occasione della presentazione dinamica della Z800, Sergio Vicarelli, direttore commerciale di Kawasaki Italia. Ci descrive le caratteristiche della nuova Kawasaki.
«Ho partecipato allo sviluppo di questo progetto molto impegnativo sin dall'inizio, perché dovevamo progettare l'erede della Z750, un modello che in Europa ha venduto quasi 170.000 pezzi. L'esercizio è stato impegnativo sia per noi, che dovevamo commercializzare il prodotto, sia per gli ingegnieri che dovevano proporre un'erede di una moto così valida. Abbiamo lavorato molto sul design, insieme ai designer giapponesi che usavano il termine "cattivo" per esprimere il concetto base di questo design. Ovviamente agli occhi degli italiani le forme e lo stile della nuova Z800 risultano molto aggressive ma vengono riconosciute soprattutto come "manga style", che nella cultura giapponese ha una valenza molto profonda. Il design è quindi la caratteristica che colpisce di più, con linee molto tese che si rifanno allo stile Kawasaki e che si riconoscerebbe anche senza il logo della casa».
Più carattere ai medi regimi
«Oltre alla forma anche i contenuti hanno avuto la loro importanza, perché si trattava di spostarsi di cilindrata, passando dai 750cc, che erano il nostro cavallo di battaglia, agli 800cc che è una classe più amalgamata, dove troviamo anche altri nostri concorrenti in questa categoria. Non ci siamo concentrati sulle prestazioni massime, perché riteniamo che l'utente di questa moto si concentri più su una fascia di utilizzo di medio-alti regimi, quindi quella fascia compresa tra i 4.000 e 7.000 giri, caratterizzata da una grande coppia e da una erogazione che si apprezza soprattutto in questa fascia di utilizzo del motore».
Come cambia il motore?
«Tra le caratteristiche principali troviamo anche una fine architettura ingegneristica che va dalla fusione dei cilindri, ai condotti di aspirazione maggiorati, ai cornetti di aspirazione variabili, dove il primo e il quarto sono più corti mentre il secondo e il terzo sono più lunghi. Tutte finezze tecniche che rendono poi la guida piacevole anche nell'uso quotidiano. Possiamo dire quindi che è stato un lavoro di forma e di contenuto, grazie anche a una azienda come Kawasaki che è stata in grado di ascoltare le esigenze del mercato».
Che prezzi!!!!! MA LA CONCORRENZA?
Basteranno 10000 euro?!!!
Poi volevo anche far presente, e qui parlo da ex possessore sia di z750 ke di z1000, ke nella sostanza questa nuova z800 non è tanto nuova in quanto il telaio è il medesimo della z750 e il motore è lo stesso progetto di prima solo aumentato nella cilindrata, che poi dicano che il telaio è stato ulteriormente irrigidito e che ci sia piu coppia ai bassi è chiaro, ma gridare che si trattI di un proggetto completamente nuovo mi sembra un po esagerato: visti i prezzi poi.....
Io adesso ho cambiato tipologia di moto passando da un z1000 del 2007 a una nuda 900 che ritengo una moto molto "fun" per l'utilizzo stradale che si porta acasa con meno di 10.000 euro e la componentistica gia della base è veramente di qualità, vedi freni brembo, sospensioni Sasch anche se non completamente regolabili veramente ben tarate(anteriore da 47!), telaio traliccio, tubi in treccia, doppia mappatura. Con questo voglio dire che certe fasce di mercato in quanto a prezzi si stanno livellando ma spesso i contenuti non sono alla stesso livello, con 9/10 mila euro si portano a case delle moto veramente efficaci e all'ultimo salone di Milano sono state presentate moto di fascia media veramente valide, brutale 800, brutale rivale,nuova street triple,etc...
Concludo dicendo ke kawasaki fa ottime moto,tuttora possiedo una versys 650 che ritengo superlativa per rapporto qualita prezzo e per le doti dinamiche che contiene, ma la concorrenza è un altra cosa e sulla fascia delle medie stradali ormai c'è tanto, I PREZZI SI SONO ALZATI MA NON TUTTI OFFRONO LE STESSE COSE.!
EVVIVA LA CONCORRENZA!
Anche per me bella ma ..
Non dico tanto ma portarla a 200kg sarebbe gia stato un grande passo.