L'intervista

KTM, tutta la verità: l'intervista a Florian Kecht [VIDEO]

- Dalla voce di KTM, Kecht risponde ai dubbi e ai rumors che hanno definito questo marchio in profonda crisi. Ci racconta i dettagli che hanno portato alla situazione attuale e traccia le linee guida per il futuro

Qual’è la situazione oggi di KTM? Lo abbiamo chiesto a Florian Kecht Chief Sales manager e membro del consiglio di amministrazione di KTM. Dopo il susseguirsi di rumors che hanno alimentato le preoccupazioni di molti appassionati del marchio austriaco, è arrivato il momento di sentire, direttamente dalla voce di Florian, i dettagli che hanno portato questa azienda alla situazione attuale e ciò che accadrà nel prossimo futuro. In questa intervista dai toni onesti e sinceri emerge l’intenzione di Ktm di affrontare con forza le sfide del futuro a partire dalla nuova stagione e da EICMA 2024, in questa occasione Ktm presenterà numerosi modelli nuovi per guardare al futuro con forza e fiducia.

  • Mauro XC
    Mauro XC, Occhieppo Superiore (BI)

    A mio avviso tanti errori gravissimi. Il primo aver tradito lo spirito KTM e dei suoi clienti che hanno sempre trovato nel marchio mezzi adrenalinici, tecnici e ben fatti.
    1) salvo le LC8 andati a produrre in Cina svilendo il brand
    2) Non aver cavalcato l'investimento in MotoGP facendo una stradale 4V degna di KTM
    3) Le moto sono brutte. sempre piu' brutte salvo forse l'ultimo 890 ADV. Ma i disegnatori del 950-990 ADV e SMR che fine hanno fatto ?
    4) i 2T KTM erano branati dai ragazzini ed in listino non c'è un enduro 125 2T e nemmeno in 50CC 2 T ma solo la Duke 4T. Ma come, un brand che nasce nel cross non ha quesi mezzi in listino ?? E tutti i ragazzini comperano Beta e Fantic
    5) Assistenza mediamente pessima

    Poi sento l'intervista e sio vantano di avere ridotto i costi tagliando il personale in Austria e nemmeno un aparola sul fatto che danno il lavoro in Cina ??? Quindi perseverano nell'errore. Avrebbe dovuto dire e fare...tutt'altro, credere nella qualità , nel made in EU ed ammettere che le scelte erano miopi.
    Ducati insegna, bisogna ammetterlo.

    E tutto questo lo dico da Kappista convinto.
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