Manx GP: Bonetti in sella anche alla Kawasaki ZX-4RR Trofeo
Disponibile come sempre, Stefano Bonetti mi risponde al telefono dalla sua officina: è lui una delle voci più autorevoli in Italia per capire qualcosa di Tourist Trophy e in generale delle corse sull'Isola di Man. Sta per partire per Douglas dove parteciperà con il Team Speed Shadows al Manx GP - cui abbiamo dedicato un articolo per spiegare in breve cos'è - stavolta raddoppiando l'impegno rispetto allo scorso anno quando il binomio italiano ha portato la Bimota YB4 E.I. R sul Mountain Course ma con poca (o molta, dipende dai punti di vista) fortuna: problemi tecnici al motore stavano per impedire a Stefano di prendere il via ma la solidarietà e la disponbilità di tutto il paddock delle road race gli ha permesso di correre e di arrivare 15esimo con un motore rodato in gara.
Tutto nuovo è invece l'impegno nella Ultralightweight, dove il Team Speed Shadow e Bonetti porteranno giù per Bray Hill per la prima volta una Kawasaki ZX-4RR Trofeo: "totalmente di serie, una moto Trofeo dotata di soli scarico e filtro dell'aria". Gli chiedo che prospettive si pone quindi per la gara Lightweight e Ultralightweight (le due categorie corrono insieme) dove l'anno scorso Michael Dunlop con la Honda RS250 dominò le qualifiche per poi ritirarsi in gara: "la nostra moto andrà come le 400 cc quattro cilindri degli anni '90 supermegabombardate (testuale, ndr)". Non è una categoria dove si va piano: le 250 2T hanno 80 cavalli e pesano 110 kg, mentre le 4 cilindri 400 cc pesano circa 160 kg con la stessa potenza. E a chi dice che queste sono gare "lente" Bonetti risponde che con le SBK si gira a 128 miglia di media (lui nel 2022 fece secondo nella Classic Senior).
La ZX-4RR Trofeo di Stefano - che al momento in cui scriviamo queste note non sa ancora se riuscirà a provare la moto prima di arrivare sull'Isola - condividerà il capotecnico Andrea Neri con la Bimota e ovviamente la 4 cilindri di Akashi sarà messa a punto in modo specifico per l'impegnativo e peculiare tracciato dell'Isola di Man. Come recita il comunicato del Team Speed Shadows "Il progetto...nasce dalla collaborazione tra il presidente dello Speed Shadows Racing Team, Paolo Girotti e il patron della K-Racing Sports, Riccardo Drisaldi, uno degli organizzatori, su suolo italiano, del Trofeo monomarca Ninja Trophy ZX-4RR" e parte dalla passione di tutte le persone coinvolte.
Nella Lightweight del Manx GP, l'allargamento della griglia di partenza alle nuove 400 (ma ricordiamoci che troviamo anche le Moto3!) secondo Bonetti ha avuto anche lo scopo di rinfoltirla, nei tempi d'oro si superano i 70 partenti, ma la motivazione per la quale si corrono queste gare è e resta la passione, talvolta quasi irragionevole. Chiedo a Stefano se è per tutti così e come mai vediamo dei mostri sacri come Dunlop o McGuinness partecipare al Manx GP: "Noi siamo abituati ai piloti nostrani che un po' la snobbano, loro (McGuinness e compagnia ndr) la fanno perché sono appassionati veri! McGuinness ride, è felice. Non ci sono ingaggi miliardari e nemmeno premi gara: è vero che non paghi l'iscrizione ma non ci sono le 22.000 sterline per la vittoria della SBK durante il Tourist Trophy".
Insomma, una gara che più sanguigna e passionale non si può forse - ma qui bisognerebbe andare a vedere di persona - ancora più del TT: "vieni su a Douglas a vederla?'" mi chiede Stefano. Eh no, grazie Bonny: ma è soltanto rimandato.