Sicurezza stradale

Matteo perse un braccio contro un guard-rail. Ora dovrà pagare 60.000 euro

- Della storia di Matteo Baraldi vi avevamo raccontato poche settimane fa. E' uno dei fondatori della Onlus Di.Di. e, a seguito del suo incidente contro un guard rail, aveva avuto diritto a un indennizzo. L'appello ha però ribaltato tutto
Matteo perse un braccio contro un guard-rail. Ora dovrà pagare 60.000 euro

Della storia di Matteo Baraldi vi avevamo raccontato poche settimane fa. E' uno dei fondatori della Onlus Di.Di., l'associazione che aiuta a mettere in sella, o a rimettere in sella, i disabili. Lui stesso ha la licenza FMI e corre in pista grazie a una protesi. E' anche e soprattutto grazie alla sua battaglia, tra tribunali e centri medici, che oggi è più facile ottenere la licenza sportiva.  E inoltre ha contribuito all'introduzione della patente A Speciale.

Matteo è senza il braccio destro dall'età di 22 anni, da quando, nel 1999, è caduto con la sua Cagiva Mito 125 e l'impatto contro un guard-rail l'ha menomato. Aveva fatto causa e in primo grado il giudice gli aveva dato ragione: quel guard rail deformato aveva avuto un ruolo fondamentale nel procurargli la grave menomazione.

Matteo se lo ricorda bene quel giorno: «Era il 6 novembre. Con la mia moto percorrevo la strada tra Sirmione e Pozzolengo. La mia velocità era ridotta, ma l'asfalto era rovinato. I trattori che abitualmente percorrono quella strada hanno lasciato un po' di terra sul fondo. E così io cado».
«Mi sono rialzato, la testa era stata protetta dal casco. Non sentivo niente: solo il battito del cuore. Poi mi sono inginocchiato, ho tentato di appoggiarmi con le braccia. In quel momento ho visto che non avevo più il braccio destro e che c'era un lago di sangue. Il primo a soccorrermi è stato un contadino: mi diceva che non mi ero fatto niente».

Aveva fatto causa al Comune di Pozzolengo e, assistito dall'avvocato Pierluigi Bianchi, aveva vinto in primo grado, tanto che gli era stato assegnato un indennizzo di un milione di euro.
Ora la sentenza della Corte d'Appello di Brescia, su ricorso del Comune, ribalta tutto: niente indennizzo e addirittura 60.000 euro di spese legali a suo carico. Oltre al danno, la beffa. Fra l'altro si tratta di una cifra molto alta che rischia di minare la stabilità economica della sua famiglia, Matteo ha due figlie ed è impiegato comunale a Sirmione. E meno male che il 50% dei proventi delle multe, anche quelle elevate dai Comuni, dovrebbe essere investito in sicurezza stradale.

  • lucacacaca
    lucacacaca, Napoli (NA)

    Il 99% dei commenti

    Il 99% dei commenti denota una categoria poco propensa all'autocritica e al forconismo sulla giustizia.
    Come diceva "enjoyash", se cadete in moto non è che avete il diritto di chiedere i danni; dipende da come avete affrontato il pericolo. Se era prevedibile o meno.
    Mai pensato che per strada bisogna guidare prevedendo l'imprevedibile?
    Nel caso specifico non sappiamo nulla; io personalmente con "asfalto rovinato e terreno per terra" vado a 20-km/h... Non sarò un fenomeno, ma neanche un DEMAGOGO quando succede l'irreparabile.
    Detto questo, umanamente sono vicino a Matteo come voi e più di voi, quindi se c'è bisogno farò la mia parte.
    Saluti e prudenza... sempre! Vero Nico?
  • Marco.Ferri8661
    Marco.Ferri8661, Varese (VA)

    Tre domande

    1) E' possibile che una persona gravemente danneggiata per una evidente omissione da parte dell'Amministrazione, non sia risarcito?
    2) E possibile che oltre a non essere risarcito, sia condannato a pagare una cifra enorme, solo perché ha osato chiedere che i suoi diritti fondamentali fossero riconosciuti?
    3) Siamo in uno Stato di diritto oppure in una ributtante organizzazione di becero potere che prevarica i deboli per difendere sempre e in ogni caso i potenti?

    Sono nauseato da una pseudo magistratura che accetta i cavilli perdendo di vista la realtà e mi rendo solidale con Matteo e disponibile, se posso fare qualsiasi cosa per aiutare.
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