Mobilità sostenibile: Firenze al primo posto, seguono Milano e Torino
Firenze, Milano e Torino al top, male invece il sud. È quello che emerge dalla classifica stilata da Euromobility sulla mobilità sostenibile nelle principali 50 città italiane.
L’analisi ha preso in esame i 50 Comuni italiani rappresentati da tutti i capoluoghi di Regione e delle Province autonome e dalle città con più di 100.000 abitanti. Il rapporto premia le innovazioni introdotte dalle città, in particolar modo i sempre più diffusi sistemi di sharing o mobilità condivisa, in particolare la quantità di auto, bici, scooter e monopattini a disposizione dei cittadini.
In testa Firenze, Milano e Torino, con subito fuori dal podio Parma, seguita da Bologna mentre, in fondo alle graduatorie, ci sono Catania, Campobasso e Siracusa. Sono inoltre in crescita le piste ciclabili che vedono Reggio Emilia in testa. Maglia nera per L’Aquila che purtroppo ha il più alto indice di mortalità sulle strade.
C’è molta soddisfazione poi nelle parole del presidente di Euromobility Lorenzo Bertuccio che ha voluto sottolineare quanto ci sia molto fermento e richieste d’informazione da parte delle imprese territoriali per incentivare l’uso della mobilità sostenibile: “In tutte le città si è intensificato il lavoro di coordinamento ed è aumentato vertiginosamente il numero dei piani redatti e la mole dei dati da gestire e da mettere a sistema - ha detto -. L'auspicio di tutti è la nascita di una rete di coordinamento nazionale tra i vari mobility manager di area che faciliti il loro lavoro e metta in campo le azioni dei singoli piani di spostamento casa-lavoro e casa-scuola, ma anche un intervento normativo che chiarisca il rapporto tra comune capoluogo e città metropolitana”.
Durant la presentazione del quindicesimo rapporto è stato poi conferito all’ex presidente del consiglio Romano Prodi il premio Pensieri&Pedali per la sua passione per le due ruote: "Per spendere le risorse previste servono le semplificazioni che sono cominciate ma che non sono ancora completate – ha detto - Comunque o noi riformiamo, insieme all'offerta delle biciclette, anche le strade per andarci oppure arriviamo solo a metà del nostro cammino”