Motus MST-01, l’anti-VFR
Arriva dagli States – più specificatamente da Birmingham, Alabama – un nuovo motore motociclistico con configurazione V4 trasversale (vedi Honda Pan European) da 1.645 mm: si chiama KMV4, ed è il primo propulsore a iniezione diretta progettato per una motocicletta che tra l’altro vedremo presto, visto che dovrebbe essere commercializzata già nel 2011: la Motus MST-01, una inusuale e ambiziosa Sport-Tourer che si propone fin da subito come concorrente della Honda VFR1200.
Il nuovo V4 americano - sviluppato in collaborazione con gli specialisti della Katech Engines e visibile (e udibile) nei video che trovate qui sotto – è alimentato da un sofisticato sistema di iniezione diretta denominato GDI (Gasoline Direct Injection), con quattro corpi farfallati da 40 mm. Utilizzato in molti motori automobilistici moderni, il sistema DGI incrementa la potenza e riduce le emissioni nocive grazie alla polverizzazione del carburante direttamente nei cilindri: i progettisti della Motus l’hanno trovato quindi la soluzione ideale per una moto studiata anche per lunghi viaggi. Una moto peraltro molto particolare, perlomenoa giudicare dal bozzetto che riportiamo, estratto dal sito www.motusmotorcycles.com.
Com’è, questo KMV4?
Dimensionalmente abbastanza compatto (è lungo 610, largo 492 e alto 508 mm) e naturalmente raffreddato a liquido, il KMV4 ha valori di alesaggio e corsa di 86,5x70,0 mm, è compresso 11,5:1 ed è accreditato di “almeno” 140 cv a 7.800 giri, con una coppia massima di 16,5 kgm a 4.500 giri, mentre la zona rossa del contagiri inizia a 8.000. Questo in configurazione aspirata. Si, perché pare che arriverà anche la versione sovralimentata (chiodo fisso, per gli americani), perché non si sa mai. Almeno così sostiene l’autorevole magazine americano Race Engine Technology, aggiungendo immancabilmente: «Questo motore, in pratica, è una versione in scala ridotta del V8 Small Block a iniezione diretta». Infatti, il KMV4 ha anche l’inusuale particolarità della distribuzione a due valvole (in acciaio) per cilindro, azionate tramite aste e bilancieri idraulici da un unico albero a camme nel basamento.Quanto ai materiali utilizzati, il blocco cilindri e le teste sono pressofusi in alluminio 356-T6, le canne dei cilindri sono trattate al Nikasil, i pistoni sono forgiati in alluminio e l’albero motore (disegnato da Jim Sracic alla Oxford Brookes University sotto la supervisione di Geoff Goddard, celebre progettista di motori vittoriosi in Formula Indy), come quello a camme e le bielle, è forgiato in acciaio.
Il comparto trasmissione consta di una frizione multi disco in bagno d’olio abbinata ad un cambio a sei marce progettato dalla stessa Motus, mentre la trasmissione finale è a catena. Da notare che questo motore è in grado di funzionare con benzine che abbiano almeno 87 ottani.
E la ciclistica?
La ciclistica della Motus MTS-01 si basa su un bel telaio tubolare a traliccio in tubi d’acciaio al CrMo, che utilizza il motore come elemento stressato. Idem per il focellone bibraccio, dotato di cinematismi di progressione per l’ammortizzatore: quest’ultimo è completamente regolabile, con manopola esterna per il precarico della molla, e consente alla ruota motrice un’escursione di 120 mm. La medesima della forcella, a steli rovesciati da 43 mm e anch’essa totalmente regolabile. Il telaio ha il cannotto di sterzo inclinato di 26°, con un’avancorsa 108 mm, mentre l’interasse misura 1.473 mm.Quanto ai freni, l’avantreno conta su una coppia di non identificati dischi da 320 mm, con pinze radiali monoblocco a quattro pistoncini; il disco posteriore invece conta su una pinza a due pistoncini. Naturalmente le ruote sono in lega da 17”, con cerchio anteriore largo 3.5” e posteriore da 6”, e radiali Michelin Pilot Road 2CT.
La nuova sport-tourer statunitense, che vanta un serbatoio da 22,7 litri, ha la sella 787 mm da terra, ed è accreditata di soli 227 kg a secco.