Nico Cereghini “Da oggi siamo più liberi e possiamo sognare”
Ciao a tutti! Da oggi siamo più liberi, ma naturalmente non vedo lo stesso entusiasmo della scorsa primavera. Ricordate? Sembra passata una vita ed era solo pochi mesi fa: ci sentivamo come talpe chiuse nelle tane e dopo il primo lunghissimo lockdown della nostra vita finalmente ci fu concesso di riprendere la moto per fare un bel giro nel sole di maggio. Bellissimo, ma per molti che purtroppo non si accontentarono pure tragico e non dobbiamo dimenticarlo.
Da oggi torniamo ad essere più liberi, anche se l’urgenza di riprendere la moto per un bel giro non c’è, la stagione non è ideale. In ogni modo c’è anche chi ama il freddo, tra di noi, e da oggi, lunedì 1 febbraio, se siamo in area gialla possiamo liberamente spostarci tra le 5 del mattino (brrr) e le 22, all’interno della nostra regione e senza autocertificazione. Restano purtroppo “prigionieri” nei loro comuni i motociclisti di quattro regioni al momento di colore arancio: gli umbri, i pugliesi, i sardi, i siciliani e pure quelli della provincia autonoma di Bolzano. A loro il nostro abbraccio solidale. Poi teoricamente, e se tutto va bene, dal 16 febbraio al 5 marzo potremo spostarci almeno tra le regioni gialle. Dai che ce la facciamo.
Restano dei limiti. Gli spostamenti notturni dalle 22 alle 5 sono legittimi solo per lavoro, salute e grave necessità (con autocertificazione). Fuori dalla regione potete andare solo per raggiungere la seconda casa (di proprietà o in affitto “lungo”) oppure per necessità documentabili, come è per esempio (precisata tra le faq) un atto notarile di compravendita. Mettiamo una nuova moto che vi aspetta fuori dai confini regionali.
Su casco e mascherina non tutto è stato chiarito e io mi comporterei così: se uso il casco jet in città la mascherina la metto, fuori no se sono solo o con la moglie, sì se trasporto un amico non convivente; con l’integrale la mascherina è legalmente superflua ma trasporto volentieri solo moglie e figli conviventi, gli altri per il momento no, e se circolo in città comunque la mascherina la metto perché mi sento a rischio contatto con troppa gente esagitata.
Comunque sia, magari la moto non la prendete subito, ok, ma anche solo a nominare il mese di marzo capiterà anche a voi di avvertire fisicamente le vibrazioni delle manopole tra i palmi delle mani e i polpastrelli. Se avete la passione che sbrodola dappertutto, marzo è come per i piloti della MotoGP il pronti e via, è il semaforo dello start, il gas a manetta e le dita che mollano la leva della frizione. Però occhio che c’è una prima curva dove facilmente ci si incasina e le traiettorie si incrociano e cadere è un attimo e la gara è buttata.
Voglio dire: attenzione. Se vogliamo una primavera davvero libera dobbiamo continuare a mantenere atteggiamenti prudenti. Ritornare nella palta è un attimo, i vaccini tardano, i politici litigano, alla nostra salute dobbiamo pensare, prima di tutto, noi.
Citando gli amici qui sotto: felice di sbagliarmi
Il problema è che mi rendo conto che l'italiano medio il buon senso non ce l'ha. E quindi si tornerà ai blocchi , purtroppo.
Spererei che le precedenti lezioni siano servite a qualcosa, ma non ne sono così sicuro.