L'EDITORIALE DI NICO

Nico Cereghini: "I vigili di Roma, di Milano, e noi"

- A Roma si danno malati la notte di Capodanno, sono tanti e forse poco attivi. A Milano sono la metà e secondo le statistiche multano il doppio. Ma in tutti i casi la sicurezza delle città sembra essere l'ultima preoccupazione | N. Cereghini
Nico Cereghini: I vigili di Roma, di Milano, e noi

Ciao a tutti! La notte di Capodanno è stata terribile per i vigili di Roma: ottocentotrenta dei mille di turno, colpiti da un'improvvisa indisposizione, sono rimasti a casa invece di andare a lavorare. La cosa ha fatto scandalo, certamente ne avete sentito parlare sui giornali e in televisione. Che la si possa qualificare semplicemente come assenteismo oppure sia stata una forma di protesta contro il sindaco Marino -colpevole, pare, di aver eliminato la "maggiorazione notturna" che prima della sua nomina scattava a partire dalle 16- resta il fatto che numeri del genere sono clamorosi.

Sergio Rizzo, sul Corriere.it, ha fatto un po' di confronti interessanti sul tema vigili. Rizzo scrive che Roma dispone di oltre seimila agenti di polizia locale contro i tremila circa di Milano, e mentre ogni vigile della capitale eleva mediamente 154 contravvenzioni all'anno, il "ghisa" milanese ne fa 370. Insomma, contro la bellezza di 79.870 multe distribuite a Milano direttamente dai vigili, a Roma se ne fanno solo 29.000 e rotti con il doppio degli agenti di polizia locale.

Ed è qui, sul punto della produttività dei vigili, che voglio fermarmi un po'. Rizzo sembra semplicemente preoccupato che i vigili di Roma diano poche multe, e questa prospettiva porta i suoi lettori fuori strada. Non vorremmo che qualcuno pensasse che la qualità del traffico e la sicurezza di una città siano direttamente proporzionali al numero delle contravvenzioni contestate.

Noi verifichiamo tutti i giorni che nella nostra città c'è una lotta senza quartiere alle soste vietate, fino al punto di multare anche una moto parcheggiata sul marciapiede e che non intralcia nessuno

Noi verifichiamo tutti i giorni che nella nostra città c'è una lotta senza quartiere alle soste vietate, fino al punto di multare anche una moto parcheggiata sul marciapiede e che non intralcia nessuno; e abbiamo visto piazzare decine di nuovi autovelox con limiti assurdi, tipo i cinquanta orari su certe superstrade a due corsie o i settanta all'ora in tratti autostradali a tre e persino quattro corsie come sul cavalcavia del Ghisallo, dove nel solo mese di maggio sono stati colpiti 70.000 utenti. E invece non ci capita mai di vedere un tutore dell'ordine interessarsi ai cellulari appiccicati all'orecchio di moltissimi automobilisti; né li vediamo contestare i ciclisti che circolano a manetta sui marciapiedi e sulle strisce pedonali, o i padri che trasportano i bambini senza i seggiolini specifici, o i camion che scaricano le merci dai pianali senza segnalare il pericolo degli spigoli taglia-teste. E potrei citare decine di altre situazioni altrettanto gravi, ma mi preme soprattutto dire che a Milano più che altrove, certamente per scelta degli amministratori e non dei singoli vigili, si fanno tante multe ma non si fa sicurezza. Si fa semplicemente cassa. E la si fa con il minimo sforzo (tanti ausiliari a infilare verbali sotto i tergicristalli e tanti autovelox da scaricare con calma) e il massimo rendimento. L'abbiamo già scritto sul sito: un aumento del 980 per cento in cinque anni in Italia, una multa ogni 10 secondi a Milano, 170 euro l'anno di costo per ogni milanese patentato.

I vigili di Roma sono da sempre nell'occhio del ciclone, sono stati presi in giro persino dal romano Alberto Sordi, tanti servizi di Striscia ce li hanno mostrati indifferenti all'abusivismo e ai ladri di monetine nella fontana di Trevi. E probabilmente fanno pochi controlli se è vero, come è vero, che Roma e il Lazio hanno il record dei furti di moto. Ma invito gli amici motociclisti della capitale a farci capire. Davvero i vostri vigili sono così apatici? E cosa ci dite della sicurezza nella vostra città? L'equazione suggerita da Rizzo non ci basta.

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  • elr0ndk
    elr0ndk, Piane Crati (CS)

    @rho01

    Considera che ho fatto un ragionamento semplificato soltanto per spiegare, perché nel mio caso, col contratto che ho, ci sono davvero moltissime fasce orarie: straordinario "normale" (ovvero poche ore dopo l'orario standard), straordinario notturno più le varianti degli stessi di sabato e domenica.
    La maggiorazione minima è il 25%, quella massima è il 75% e può essere compensata sia in forma monetaria che in forma di riposo compensativo: dove ovviamente le ore compensate sono le ore lavorate più la percentuale di maggiorazione in base a quando si è fatto lo straordinario.
    E' bene essere documentati, perché molti datori di lavoro fanno i furbetti: mi è capitato insieme ad altri colleghi, anni fa, anche di lavorare una domenica dalle 14.00 alle 22.00, per esempio, ma il mio capo di allora ha giocato sul fatto che non ci aveva autorizzato in forma scritta e non ci ha riconosciuto la giornata. Per fortuna, siccome lavoravamo presso un cliente, il cliente stesso ci ha "regalato" un giorno di riposo facendolo comparire come lavorativo compensando, almeno in parte, alla domenica che, altrimenti, sarebbe stata un giorno di lavoro non retribuito.

    Sembra cinismo e scarsa fiducia nel prossimo, ed un po' in effetti è così, però documentarci è l'unica arma che abbiamo per tutelarci noi stessi evitando di rimanere fregati.
  • rho01
    rho01, Bergamo (BG)

    @elr0ndk

    chiarissimo. Quello che mi confondeva, era la maggiorazione dalle 16. Avendo io un contratto diverso, mi suonava davvero strano. Invece è come tutti i lavori con fascia oraria..grazie per la spiegazione..
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