l'editoriale di nico

Nico Cereghini: “La moto bella e la moto brutta”

- Riflessioni filosofiche dopo il giretto in un grande mercatino. La moto di ieri e quella di oggi sono oggetti molto diversi eppure sappiamo distinguere quella bella da quella brutta. Però mi chiedo: in base a cosa? | N. Cereghini
Nico Cereghini: “La moto bella e la moto brutta”


Ciao a tutti! Immaginatevi un prato bello grande, quasi quanto due campi da calcio, poco fangoso nonostante la neve caduta di recente. E poi riempitelo di tende, furgoni, casse, vecchie moto, carter lucidi e carter arrugginiti in una bella giornata di sole. Ecco Novegro, mostra-scambio annuale di veicoli d’epoca alle porte di Milano che si è tenuta questo fine settimana. Bene, io non sono un grande frequentatore di mercatini, le moto nuove mi danno più gusto delle vecchie, ma questa volta ci sono andato volentieri per incontrare qualche amico. E naturalmente ho sentito un tuffo al cuore.

Mi è bastato vedere un vecchio Morini Corsaro 125 mal tenuto. Pareva proprio il mio di tanti anni fa, aveva perfino il manubrio rialzato che impugnavo sulla Como-Bellagio; quel carter, quella leva dell’avviamento arcuata, quel bel cilindro, quella sella che ti spaccava il sedere dopo cinquanta chilometri. Un attimo dopo già sentivo l’odore del lago a primavera, e rivedevo i musi lunghi degli amici che prendevano la paga con le loro 250.

Che bellezza, mi sono detto, ma come saranno allora i mercatini di domani? Qualche rivenditore metterà in fila tutte le brutte scatole dei serbatoi nascosti sotto la sella che si usano oggi?


A Novegro ci sono soprattutto gli specialisti, quelli che vendono le forcelle o i fanali, quelli che maneggiano ogni vite della Vespa 50. Nel vedere una lunga fila di serbatoi ben allineati sono rimasto incantato. Serbatoi tondi, serbatoi squadrati, quelli piccoli delle stradali e quelli enormi delle enduro, lunghi come sigari per i cinquantini sportivi e profondamente sagomati per le medie dei bei tempi, serbatoi rossi, gialli e neri. Che bellezza, mi sono detto, ma come saranno allora i mercatini di domani? Qualche rivenditore metterà in fila tutte le brutte scatole dei serbatoi nascosti sotto la sella che si usano oggi? E vedrò allineati sull’erba questi enormi gruppi ottici poliellissoidali?

Le moto di una volta avevano tutto in vista. Motore, telaio, ammortizzatori, fanale, parafanghi. Mica erano tutte belle, c’erano naturalmente anche le brutte. Quando ti capitava sotto gli occhi quella giusta, allora restavi a bocca aperta sul dettaglio spettacolare –che fosse la forma del serbatoio o la potenza della testata o la purezza della linea del carter- e lo trovavi ben inserito nell’equilibrio generale. Noi, che siamo quelli oltre i cinquanta, così abbiamo formato il nostro gusto: sull’armonia di elementi nettamente separati e molto diversi tra loro. Oggi tutto è cambiato e persino sulle Ducati, che mantengono il motore in vista come elemento caratterizzante, si fatica a vedere l’architettura completa del bicilindrico ad elle. Il cilindro posteriore si vede poco o niente sulla stessa Monster.

E voi allora come fate? Questa è la mia curiosità. Come decidete che una moto è bella e quell’altra è brutta? Cosa vi colpisce di più? So che non è facile rispondere a un quesito così complesso, ma sarebbe bello provarci. Cercate l’insieme e l’equilibrio generale oppure siete alla ricerca di aspetti meno scontati? E per favore precisate di quale generazione siete.
 
Foto di Max Morri

 

  • paolo.marcuzzi
    paolo.marcuzzi, Campolongo Tapogliano (UD)

    Impossibile....

    ...per me definire brutta una moto!!!!Ovviamente alcuni modelli mi piacciono piu' di altri,le cafe' racer per esempio.Ma per me la piu' bella in assoluto è la Bimota Tesi.Buona strada a tutti!!!
  • manusha
    manusha, Milano (MI)

    bellezza.. armonia, fascino e carattere

    La bellezza è un'idea, un concetto.
    Il fascino e il carattere conquistano più della bellezza stessa.
    E' per questo che ci piacciono le moto, perchè sono forme d'arte in movimento. Perchè oltre alla forma hanno sostanza, perchè diventano lo strumento perfetto per trasformare l'essere umano in motociclista.
    Quand'ero piccolo sbarellavo per l'Electra Glide. Adesso mi sembra troppo ingombrante e quasi sgraziata. Poi sono stato innamorato del Monster e non desideravo altro. Ora non riesco quasi a vederlo quel bicilindrico a L (nonostante mi appassioni la straordinaria meccanica del desmodromico).
    Trovo le moto da strada scomode e troppo potenti, mi piacciono le bobber, le rat bikes, la mia Buell Ulysses che trovo anche piuttosto bruttina. Non mi piace la mia BMW 650 Dakar, ma non riesco a farne a meno per la sua agilità e comodità. Ogni moto mi incuriosisce e mi appassiona. Invidiavo il GS Adventure di un mio collega, ma quando l'ho provato ci son rimasto quasi male per quanto poco era emozionante. Cerco di pensare ad una moto che non mi piaccia: la Borile Multiuso, la Triumph Bonneville, ma forse solo perchè non le conosco. Non mi piace la CR&S Vun, ma la DUU è la moto dei miei sogni.
    Sono un motociclista.
    Sono un uomo. Amo la vita. E se potessi, vorrei possedere tutte le moto del mondo, alla faccia di chi le considera belle o brutte
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