Nuova BMW R nineT Pure a Intermot, foto e dati
BMW lancia a Intermot, Colonia, una nuova variante della serie R nineT chiamata “Pure”. Come suggerisce il nome vuole essere l'interpretazione più basica, se ci passate il termine, della famiglia R nineT che certo non nasce come gamma di modelli complessi nell'equipaggiamento accessorio ma che fa proprio dell'essenzialità e della successiva possibilità di personalizzazione uno delle sue maggiori caratteristiche.
Se la prima R nineT, prodotta dal 2014, nasceva con un posizionamento di prezzo alto, con la Scrambler lanciata proprio un anno fa BMW ha da un parte offerto un'alternativa stilistica e dall'altra ha ridotto un poco il prezzo. La nuova R nineT Pure si muove nel solco della Scrambler, ne condivide di fatto la struttura di base e il motore, e sebbene il prezzo non sia stato ancora diffuso lascia intendere che avrà un prezzo probabilmente più competitivo.
Del resto la famiglia heritage di BMW sta occupando un posto crescente anche in termini di volumi di vendita all'interno del listino tedesco, e quindi le proposte si differenziano per piacere a un pubblico più vasto.
Il boxer della Pure è lo stesso 1.170 cc raffreddato aria e olio montato sulla Scrambler, quindi già Euro4, con potenza di 110 cv a 7.750 giri e con una coppia massima di 12 kgm a 6.000 giri. Identico è il telaio tubolare diviso in tre sezioni, anteriore, centrale e posteriore; tutte imbullonate e con l'ultima che può essere smontata per ridurre la lunghezza finale e ospitare la sella biposto o monoposto.
La forcella tradizionale da 43 mm è la stessa della Scrambler, ma priva di soffietti e sempre con escursione di 125 mm. Il forcellone monobraccio Paralever offre un'escursione di 120 mm alla ruota posteriore. Già che parliamo di ruote (entrambe sono da 17 pollici e fucinate) in optional si possono avere quelle a raggi, mentre il doppio disco anteriore da 320 mm e il posteriore da 265 sono gli stessi della Scrambler. L'Abs è naturalmente previsto (ricordiamo che ormai è obbligatorio), mentre è opzionale l'ASC, ovvero l'Automatic Stability Control.
Faro e serbatoio derivano anch'essi dalla Scrambler, mentre sono nuovi lo scarico due in uno in acciaio inox (con terminale singolo e più basso rispetto alla Scrambler) e il manubrio che è anch'esso meno rialzato. Fra i dettagli ben fatti vanno segnalati il serbatoio d'alluminio, la piastra superiore di sterzo, le pedane e i sostegni della sella. Quest'ultima è a 805 mm da terra.
La verniciatura di serbatoio e parafango anteriore è in “catalanograu pastello”, mentre telaio motore (coperchi testate a parte) e sella sono in colore nero. Prezzo e disponibilità sono da confermare.
Questa moto non è un prodotto su cui ci mettono mani costosi artigiani. E' una moto industriale, di catena di montaggio, è essenziale, con il motore raffreddato ad aria. Non vedo proprio i € 13.300. A meno che, come purtroppo speso accade, un mercato opulento e disposto a pagare-per-fashion (non solo nel mondo delle moto, ovviamente) detti il trend, come effettivamente succede.
Tant'è.. in USA, sicuramente costerà meno, nonostante l' attraversamento dell' Atlantico, il dazio, le tasse di importazione, etc. etc.
Bravi BMW, comunque.. applaudo sempre chi sa vendere montando un marketing ad-hoc per chi è disposto a pagare pur di avere un brand di moda.
Auguri.