Piaggio, un nuovo stabilimento a Pontedera e novità in arrivo
«E' una notizia positiva e bella. Lo è per i novanta lavoratori che altrimenti sarebbero rimasti senza lavoro. Lo è per Pontedera dove la Piaggio con questa iniziativa rafforza e consolida la sua presenza». Con queste parole il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, ha commentato l'inaugurazione di un nuovo impianto produttivo del Gruppo Piaggio nella storica sede di Pontedera, avvenuta ieri. La maggioranza dei dipendenti dell'ex azienda fornitrice Tecnocontrol è stata infatti assunta, a partire dal 2011, dalla Piaggio dopo il fallimento della Tecnocontrol stessa.
La notizia è indubbiamente positiva vista l'attuale congiuntura economica e la crisi che ha conosciuto il settore delle due ruote negli ultimi anni, ma Piaggio basa questo investimento – ed altri ancora più consistenti – sulle buone prospettive di sviluppo internazionale.
Il nuovo stabilimento si occupa delle lavorazioni meccaniche di precisone, essenzialmente per i motori ma anche di particolari dei telai, di tutte le moto e di tutti gli scooter prodotti dal Gruppo, ovvero a marchio Piaggio, Vespa, Aprilia, Scarabeo, Gilera e Moto Guzzi. Si occupa delle lavorazioni dei basamenti come dei montaggi delle teste cilindro per gli scooter e le moto, fino i motori V4 delle Aprilia superbike.
Il Gruppo Piaggio controlla il 18% del mercato europeo, il 26% per quanto riguarda il segmento scooter. Nel primo trimestre di quest'anno i ricavi netti sono calati del 4% rispetto al 2013, e questo per l'influenza delle vendite in India e Asia, dove hanno pesato gli effetti negativi del cambio della valuta indiana con l'euro e con il dollaro americano. Un incremento delle vendite si registra infatti in Europa e negli Stati Uniti.
L'apertura dello stabilimento in Vietnam, dove viene costruita anche l'ultima Vespa lanciata alla scorsa Eicma, è stato funzionale allo sviluppo delle vendite nei mercati asiatici che sono in crescita, come è il caso di Thailandia, Indonesia, Malesia. Non si tratta quindi di un impianto dislocato per produrre a costi inferiori mezzi poi distribuiti in Europa, ma che ha come obiettivo l'espansione nelle aree locali.
I programmi industriali prevedono, da quest'anno al 2017, molte novità in arrivo dal gruppo di Pontedera. Per quanto riguarda gli scooter si parla di dodici nuovi modelli, di cinque restyling importanti e dell'arrivo di due veicoli elettrici. Passando alle moto sono attese otto novità, tre restyling sostanziali, nove nuove versioni di modelli già esistenti e sette ulteriori aggiornamenti tecnici. Modelli che, come ha ricordato poco tempo fa il presidente e amministratore delegato Roberto Colaninno «Saranno lanciati in un certo periodo, in certe aree e a certi prezzi. Le vendite previste dal piano al 2017 sono basate su prodotti già progettati e disegnati». Fra questipiani non si fa mistero dello sviluppo di nuovi progetti e-bike dedicati ai mercati occidentali – ovvero qualcosa di nuovo che possa è prendere il vuoto lasciato dai ciclomotori - e di nuove moto di piccola e media cilindrata destinate all'America Latina.
Ritornando allo stabilimento inaugurato ieri, Roberto Colaninno ha invece dichiarato che la scelta di realizzare questo impianto «...conferma e rafforza la centralità dell’headquarter pontederese e del territorio toscano non solo dal punto di vista delle attività di progettazione e ricerca e sviluppo, ma anche della produzione tecnologicamente più avanzata di componentistica e motori per tutti i marchi del Gruppo. Dal 2011 a oggi, il comprensorio si è arricchito di strutture completamente nuove e derivanti da importantissimi investimenti in lay out, macchinari di precisione e software avanzati. L'unità produttiva che inauguriamo oggi ha una duplice valenza: da un lato abbiamo ulteriormente arricchito la qualità tecnologica delle nostre produzioni, dall'altro abbiamo conseguito il risultato importantissimo di salvare i posti di lavoro di oltre ottanta dipendenti di una società esterna che era andata fallita".
Lo stabilimento appena inaugurato sorge all'interno di spazi del comprensorio industriale Piaggio. Negli scorsi mesi è stata realizzata la completa ristrutturazione di tali aree in cui sono stati installati gli impianti delle lavorazioni meccaniche e dei montaggi di alta precisione. Lo stabilimento ospita circa trenta centri di lavoro, numerose celle robotizzate per le lavorazioni e i montaggi automatici delle teste cilindro, quattro flussi di montaggio e 24 banchi di assemblaggio teste cilindro e prova tenuta, macchine di controllo 3D, impianti prova tenuta basamenti e carter, impianti di lavaggio e la sala metrologica.
Per quanto riguarda Moto Guzzi, le vendite hanno ripreso quota con costanza negli ultimi anni, anche se ancora con volumi contenuti in rapporto alle potenzialità del marchio. Tanto che oltre ai 125 dipendenti Guzzi, a Mandello sono attualmente impiegati altri lavoratori interinali.
In casa Aprilia, nella fabbrica di Scorzé, sono come noto in corso lo stato di crisi e la mobilità volontaria, ma al momento il numero di occupati non ha subito tagli. Diversamente da come è purtroppo accaduto per altre realtà produttive del settore delle due ruote in Italia.
questo si sa e si vede...
E così moto guzzi ha rischiato di fallire nonostante le belle moto che ancora sforna, Gilera non esiste più e quei 4 scooter che produce ormai sono vecchi anche come concezione, Aprilia continua ad avere molti problemi di affidabilità (chcchè ne dica qualche fotunato possessore, ci sono troppi mezzi che hanno problemi) e piaggio sembra essere l'unica a cavarsela, anche se per far fatturato ha dovuto contare sulla fornitura alle poste italiane...
Io credo che qualcuno avrebbe dovuto impedire a piaggio di inglobare così tanti marchi importanti...
Vedrei bene un gruppo MV-Gilera....
L'INIZIO DELLA FINE....
Chiedo scusa a te e ai lettori per questo mio sfogo, ma credo che come italiano appassionato di motori queste vicende non possono fare altro che male!