Attualità

Roma: la Vespa elettrica al Campus Biomedico

- Consegnata da Matteo Colaninno la Vespa elettrica protagonista del fundraising per le attività del Pronto Soccorso del Campus Biomedico

Una Vespa per sostenere il Pronto Soccorso del Policlinico Universitario Campus Bio-Medico di Roma, che aprirà i battenti all’inizio del prossimo anno: nasce da questa premessa la donazione da parte del Gruppo Piaggio di una Vespa Elettrica, consegnata da Matteo Colaninno, vice presidente dello stesso Gruppo, ai professori Raffaele Perrone Donnorso, promotore dell'iniziativa, e Paolo Arullani, Presidente della Biomedical University Foundation, ed ai vertici dell'Università Campus Bio-Medico di Roma

Un'operazione nel segno della sostenibilità: la versione “green“ dello scooter per antonomasia contribuirà a sostenere il futuro Pronto Soccorso del Policlinico Universitario Campus Bio-Medico, che sarà attivo dai primi mesi del 2020. 

Posizionata nella hall d'ingresso della struttura, la Vespa Elettrica sarà visibile fino a fine ottobre, per diventare oggetto di un contest pubblico, in avvio da settembre, il cui ricavato sarà tutto dedicato alla sostenibilità del DEA (Dipartimento di Emergenza, Urgenza e Accettazione). 

Acquistando anche un solo biglietto, dal costo di 5 euro, si parteciperà all’estrazione del tagliando vincente, con in premio appunto lo scooter Piaggio. 

«Questo dono - ha sottolineato Paolo Arullani - è un primo segnale di partecipazione corale, di innovazione e alta tecnologia, oltre a essere un promemoria per stimolare la generosità di ogni persona che varcherà le porte del nostro Policlinico»

«Il Pronto Soccorso  - ha dichiarato Paolo Sormani, Direttore Generale Policlinico Universitario Campus Bio-Medico - è beneficiario della prima azione di fundraising, realizzata dalla Biomedical University Foundation e dalla generosità del Gruppo Piaggio. Nei prossimi mesi ci saranno molte altre iniziative di valore per supportare l'avviamento del DEA, un grande servizio del nostro Policlinico a beneficio del territorio, dei pazienti e della società».

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