Roma, le moto storiche possono tornare a circolare in fascia verde. Il TAR accoglie il ricorso
Da quasi un anno a questa parte ai veicoli storici è stato negato l'accesso nella Fascia Verde di Roma, una zona dove sono previste delle norme stringenti all’accesso nei confronti dei veicoli più inquinanti, inclusi i mezzi dei residenti e le tanto amate moto storiche. A sorvegliare l'ingresso della Fascia Verde ci sono ben 51 varchi elettronici.
È quindi iniziata una protesta degli appassionati collezionisti, di cui anche noi ne siamo stati portavoce, che ha avuto, proprio in questi giorni un epilogo positivo.
La sentenza del TAR
La bella notizia è arrivata due giorni fa, mercoledì 18 ottobre, dove una sentenza del TAR riconosce che motoveicoli di interesse storico e collezionistico potranno tornare a circolare all’interno della Fascia Verde del Comune di Roma. Il Tribunale amministrativo regionale ha capito il valore storico di questi mezzi e allo stesso tempo il loro basso impatto ambientale in termini assoluti. Si conclude così in maniera positiva la vicenda del ricorso promosso dai Registri Storici.
Numeri irrisori per giustificare il divieto
In Piemonte è accaduto un episodio molto simile al caso della Capitale, ragion per cui la richiesta è stata approvata.
Il numero di veicoli storici, in particolare i motocili e i ciclomotori, è molto limitato: solo 14.483 veicoli hanno un'età superiore a 20 anni e sono muniti di un certificato di rilevanza storica e registrati presso il PRA. In toatale questi mezzi rappresentano solamente lo 0,29% del totale dei veicoli in circolazione a Roma, un dato talmente piccolo che non può nuocere alla salute dei cittadini.
Tutto da rifare dunque per il Comune di Roma, che pur nel legittimo interesse di salvaguardia dell’ambiente, non potrà non tenere conto, nei suoi prossimi provvedimenti di limitazione del traffico, del valore dei mezzi di interesse storico e collezionistico.
“Sono molto soddisfatto di questa sentenza – dichiara il Presidente FMI Giovanni Copioli – che conferma la nostra opinione espressa più volte anche al Comune di Roma, sull’inadeguatezza dei divieti contenuti nelle delibere emanate nell’ultimo anno. Il nostro patrimonio storico certificato (e tutto l’indotto che ruota intorno ad esso) deve poter continuare a vivere perché, ne siamo convinti, non è questo che avvelena l’aria dei comuni. La circolazione delle nostre moto, che non è certo quotidiana, è necessaria per la loro sopravvivenza”.
Insomma non sono pervenuti e hanno mancato del tutto di difendere gli interessi dei motociclisti e dei collezionisti delle moto di interesse storico.
Ora a distanza di 10 mesi emettono comunicati stampa e si prendono i meriti al posto di chi realmente e da sola ha difeso i diritti dei motociclisti nel Lazio: La Scuderia Romana la Tartaruga!
Pronti a fornire tutti i documenti ed ad ogni confronto con sino ad oggi sono stati i grandi assenti: la FMI ed il suo Presidente.
Firmato Enrico Mormino
Andando IT..le giunte ideologicizzate fanno danni a non finire, lo sappiamo raga. Ma quando fanno queste iniziative è per un fatto di consenso, la politica risponde quasi sempre ad uno stimolo elettorale..e le ns città sono pieni di mezzi sfatti e vetusti che impestano le città quotidianamente, li sentiamo tutti credo. I radical chic/abbienti ztl etc lo fanno pesare 'sta cosa e quindi le giunte partono con i 30orari (provateci, è dura), i ban alle storiche etc.