La Suzuki Hayabusa torna in produzione con un modello tutto nuovo! Prima erano semplici rumors, a cui confessiamo di non aver dato inizialmente troppo peso. Una moto del genere nel 2021? Troppo folle e fuori dagli schemi perché Suzuki possa davvero pensare di farla. E invece, con nostro grande piacere e soddisfazione - perché la moto dev'essere anche follia, adrenalina, inutilità per tornare a farci sognare - mancano pochi giorni prima di rivederla davvero.

La Suzuki GSX-R Hayabusa è stata, senza ombra di dubbio, la miglior rappresentante di quel segmento Hypersports che visse brevemente al volgere del millennio. Non fu la prima, perché il segmento fu inaugurato dalla Honda CBR 1100XX Blackbird un anno prima di lei, e dopo di lei arrivò anche la Kawasaki ZX-12R che, per certi versi, le si poteva considerare superiore. Ma l'Hayabusa, soprattutto nella sua prima versione, fu senza dubbio la più eccessiva, esilarante, insensata di quella generazione. Tanto epocale che anche il nostro Nico, a suo tempo, gli dedicò una vignetta (liberamente ispirata a un noto con Ugo Tognazzi...)

Strapotente ma non semplicemente una moto da rettilineo, perché poi voltava anche (sentite cosa ne dice il nostro Perfetto nella prova Youngtimer) ma non c'è dubbio sul fatto che l'Hayabusa, più di ogni altra rivale, sia diventata una vera e propria icona - soprattutto negli USA - come belva da accelerazione e velocità. Basta una rapida ricerca per trovare tonnellate di immagini di Hayabusa con forcelloni chilometrici, assetti rasoterra e bombole di protossido (o prese d'aria di turbine...) verniciate con colorazioni da ustione istantanea della retina. Oppure più discrete ma pazzescamente prestanti, come nel caso della special da record di Guy Martin.

In attesa di andare a conoscere la nuova - mancano poco più di tre giorni - ripercorriamo insieme un po' della vita del "Falco Pellegrino". Bentornata, Hayabusa.