Tommaso Benvenuti (Suzuki): "V-Strom 1000, una moto al top"
Abbiamo intervistato il responsabile vendite di Suzuki Italia durante il lancio stampa della nuova mille giapponese che stiamo provando ad Almeria, in Spagna. Nei prossimi giorni pubblicheremo la prova completa.
Qual è il posizionamento della nuova V-Strom 1000, che è a cavallo tra le cilindrate più popolari in Italia: le varie 700-800 e le 1200, oggi di gran moda?
«Puntiamo ad una fascia di mercato che è oggi un pelino scoperta. C'è un'ampia offerta che riguarda i 1.200 cc, con tanta concorrenza, e poi una fascia un pochino più bassa che va dalle 650 alle 800 dove siamo già presenti con il V-Strom “piccolo”. Questo 1000 va a fare un po' da trait d'union tra queste due categorie e siamo certi che come posizionamento sia quello giusto, sia in termini di prezzo che in termini di prestazioni».
In effetti anche il prezzo è interessante. Rispetto alla concorrenza 1200, di cui questa moto riprende ad esempio la coppia e l'attitudine al viaggio, il prezzo è molto più basso.
«Sì, siamo nell'ordine dei 2.000-2.500 euro in meno rispetto alla concorrenza 1200, pur offrendo una moto al top per quanto riguarda dotazioni come: telaio in alluminio, forcellone in alluminio, forcella regolabile, controllo di trazione con cinque sensori, insomma, tutta la dotazione per affrontare un segmento superiore, però a dei prezzi sicuramente molto più contenuti che rispecchiano il valore della moto».
Infatti il contenuto della moto vi rende anche ambiziosi rispetto ai numeri di vendita della moto, che sono importanti.
«Sì, assolutamente. Come obiettivo ci siamo dati 2.000 unità da vendere solo nel mercato nazionale. Quindi un obiettivo ambizioso che siamo certi di poter raggiungere, certi della qualità della moto, della qualità costruttiva, della dotazione e forti anche di un prezzo sicuramente adatto e giusto a quelle che sono le caratteristiche della moto».
Ultima cosa: vogliamo dire ai lettori di Moto.it chi ha inventato il becco su una moto da enduro?
«Il becco, possiamo dirlo davvero con grande fierezza, l'abbiamo inventato noi, con la DR-Big del 1989, quindi siamo stati noi i primi ad introdurre il becco in una moto, cosa che poi sconvolse radicalmente il modo di disegnare le moto e di concepire anche stilisticamente le moto. Adesso l'abbiamo ripreso, non l'abbiamo copiato ma l'abbiamo semplicemente ripreso da un nostro studio stilistico e anzi, da un nostro modello del passato».
Rispondo in ritardo a Maxpayne
Max , secondo me sei un personaggio interessante e simpatico e sono anche convinto che tu ti voglia divertire e farci divertire con i tuoi commenti, pero mi devi trovare UN MIO POST in cui parlo male di una moto, anche uno solo e sai perche' non lo faccio ? perche' oggi tutte le moto sono diventate quasi perfette, ognuna con i SUOI TANTI PREGI e ognuna con i SUOI PICCOLI DIFETTI, se tu provenissi come me da moto veramente difficili (anni 80) ti renderesti conto che quelle di oggi sono fantastiche, 3 giorni fa ho provato la moto che ti piace tanto...Aprilia Caponord e sai cosa ti dico ? moto bellissima, guidabilissima che da un approccio immediato , la metto quasi al livello delle 3 che mi piacciono di piu, Gs,Ktm;Ducati, ma non e' colpa nostra se Aprilia fa scelte sbagliate, ciao e per quanto riguarda il club spero che interverrai alla serata inaugurale !
bastian contrario fans clubs
Più di un giessista (ti concediamo il termine, non è una brutta parola , anzi) ha cambiato marchio. A parte che non c'è nulla di strano e scandaloso ma quanti sono più di uno? 2? 5? 100, 1.000 o 1.000.000. Lo devi dire altrimenti più di uno non significa niente. Tanto che ci sei, potresti anche quantificare quelli che hanno fatto il percorso a ritroso? Ti spiego quanti che dopo aver avuto la MULTISTRADA sono tornati a GS? In attesa di una tua pronta ed esaustiva risposta porgo distinti saluti.