Triumph Factory Visitor Experience
Che la moto usata da Steve McQueen ne La Grande Fuga non fosse una BMW ma una Triumph, è ormai storia nota. Che però quella moto, proprio quella (assieme a tante altre) si possa vedere in un museo non (troppo) lontano, invece no. Si tratta del Triumph Visitor Center, meravigliosa struttura allestita dalla Casa di Hinckley presso la fabbrica stessa, aperta al pubblico a partire dal primo di novembre e visitabile gratuitamente da tutti gli appassionati.
Facciamo un passo indietro. Il 2017 è un anno importantissimo per Triumph, che festeggia la quarta stagione consecutiva di crescita e poco meno di 63.400 moto prodotte. La Casa di Hinckley, dopo la battuta d’arresto di inizio decennio, ha rifatto completamente la propria gamma – più di quanto non sia percepito dal pubblico, e forse anche da noi addetti ai lavori – e ha altri interessantissimi progetti per il futuro prossimo, che vedremo a partire da oggi per proseguire ad EICMA e poco più avanti.
E poi ci sono le partnership con Bajaj – commerciale, non di capitale, importante differenza – pensata per aprire ancora di più gli orizzonti produttivi, e soprattutto con Dorna, con l’accordo di fornitura dei motori per la il mondiale Moto2 a partire dal 2019.
Ma il futuro si costruisce partendo dal passato e passando per il presente – ecco perché in Triumph hanno investito circa 4 milioni di sterline per la Factory Visitor Experience. Per un’esperienza, una vera e propria visita a casa Triumph che ripercorre i momenti più belli dei 115 anni di storia del marchio di Hinckley fra cui, appunto, il presente.
Presente che consiste nella Factory visit, il giro guidato dello stabilimento (già prenotabile, a partire dal primo di novembre, sul sito appositamente allestito) che porta gli appassionati a visitarlo dal reparto design, dove le moto vengono pensate e disegnate, fino alle linee di produzione dove nascono veramente.
Ma la vera chicca della visita sta nel nuovo Visitor Center, uno spazio dove sono presentate in maniera magistrale tutte le icone del passato (e ancora una volta del presente) di Triumph. Il viaggio inizia già fuori dalla fabbrica, con un vialetto d’accesso che ricorda la walk of fame degli attori di Hollywood. Su ogni gradino c’è il nome di qualche personaggio che ha fatto la storia di Triumph – c’è anche Fonzie – nella produzione e nello sport.
Si prosegue con i modelli più significativi. Ci sono la Triumph Number 1 del 1902, il primo modello mai prodotto nella fabbrica di Coventry; lo Streamliner del 1959, che ha fruttato alla casa britannica il record velocistico sul lago salato di Bonneville, Utah – e di conseguenza il nome più evocativo della gamma di Hinckley – ma anche, come abbiamo anticipato in apertura, la TR6 di Steve McQueen, recuperata, amorevolmente restaurata ed esposta in pompa magna.
C’è tanto spazio anche per la storia recente e per le competizioni. I modelli che hanno riportato Triumph sulla mappa delle Case costruttrici con la gestione Bloor, le tre e quattro cilindri di inizio anni 90 con i modelli più significativi, fra 509 e 595, le Daytona 600 e 675 che hanno vinto in BSB e al TT (compresa quella del 2014 di Gary Johnson), e la Speed Triple utilizzata da Tom Cruise in "Mission: Impossible 2", con tanto di fori di proiettile sul codino. E completa il quadro il già citato motore tricilindrico da 765 cc di derivazione Street Triple, che costituirà il motore unico per la classe Moto2.
Il tour si conclude con alcuni modelli della produzione attuale, con alcune delle special più pregiate realizzate su base Triumph, per poi sfociare nel Triumph 1902 Café, dove, oltre a rifocillarsi, è possibile ammirare una serie di motori “a parete”. E poi il Triumph Shop, dove gli appassionati trovano merchandising, capi d’abbigliamento e gadget vari, alcuni dei quali in serie limitata ed acquistabili solo al Triumph Shop.
L’ingresso al Visitor Centre è gratuito, mentre il tour della fabbrica di 90 minuti va prenotato in anticipo online e costa 15 sterline a persona.