Triumph Scrambler Tramontana
Chi può fare una special meglio della stessa Casa produttrice? Nessuno. Il problema è che solitamente i costruttori stessi, legati alle logiche di industrializzazione di moto da vendere in migliaia di esemplari, non possono né vogliono creare mezzi troppo raffinati o specialistici. Capita però che qualche dipendente dotato di buona iniziativa decida di mettere le mani ad un modello, e potete immaginare cosa succede quando il dipendente – anzi, i dipendenti – in oggetto fanno parte del team di sviluppo della Casa stessa.
Felipe e David Lopez sono in forze al team di sviluppo delle ciclistiche Triumph – basato in Spagna – dal 2001. Amanti dell’enduro e del trial, si sono trovati a lavorare allo sviluppo della Scrambler, trovandola molto più divertente in fuoristrada di quanto non si aspettassero data l’indole prettamente stradale del modello. Qualche anno dopo, durante il lavoro sulla Tiger 800XC, i due si sono convinti del potenziale di moto grosse anche nell’uso in off-road, se oggetto di adeguato sviluppo.
Il resto è venuto da sé: Lopez ha un debole per la gamma Triumph Classic, e la decisione di creare una Scrambler all’altezza del suo nome è stata quasi scontata. Il processo di sviluppo invece non lo è stato – ci sono voluti quattro anni di lavoro e fatica nel tempo libero per creare una Scrambler che però, a conti fatti, è contraddistinta dallo stesso livello di qualità costruttiva e dinamica di una Triumph “ufficiale”. Il nome? Tramontana, come il vento che soffia sui Pirenei al confine fra Spagna e Francia.
Le modifiche sono davvero tante. La distribuzione dei pesi è stata cambiata per consentire una più facile gestione della derapata, spostando gli attacchi degli ammortizzatori posteriori, allungando il forcellone e cambiando forcella e relative piastre. L’interasse è quindi cresciuto di 10mm, il cannotto di sterzo è più chiuso (26,1 contro 27,8°), l’avancorsa è cresciuta a 111mm e il peso a secco è crollato dai 217kg del modello di serie ai 178 della special.
Le sospensioni sono tutte Öhlins, con un aumento della corsa tanto all’avantreno che al retrotreno; i cerchi alleggeriti Excel da 21 e 17” garantiscono il giusto controllo in fuoristrada e il telaio è stato modificato eliminando tutte le componenti non indispensabili. Manubrio e risers in acciaio hanno lasciato il posto ad unità in alluminio, mentre le pedane sono accessori Triumph modificati. La sella è realizzata a mano in esemplare unico, mentre i freni hanno visto l’adozione di un doppio disco da 308mm al posto dell’unità a disco singolo di serie.
VERAMENTE BELLA!
così non vale!!!
Se in Ducati volessero un designer che sviluppi lo stile in Toscana mi prenoto....
Poi se mi rimane qualche pezzo d'avanzo e ci faccio una moto personale spero non se la prendano!!!