Vendita dell'usato: batte il nuovo 3 a 1
Le vendite di moto e scooter nel 2014 hanno segnato una leggera ripresa, passando a 156.046 unità e guadagnando l'1,4% rispetto l'anno precedente. Poca cosa. Si dirà, ma era dal 2006 che le vendite perdevano inesorabilmente quota.
Sembra passato un secolo dall'anno 2000, quando si toccò il record assoluto nelle immatricolazioni italiane con quasi 525.000 unità vendute. Quell'anno gli scooter registrarono la cifra record (anche questa di valore assoluto per il nostro Paese) di quasi 400.000 veicoli. Ora quel mercato si è ridotto di quattro volte: nel 2014 gli scooter sono stati poco meno di 102.000.
Le moto, dal canto loro, sono andate un po' meno peggio: dalle 161.000 del record assoluto - segnato nel 2006 - si è scesi alle 54.532 immatricolazioni del 2014.
La crisi degli ultimi anni non è stata soltanto italiana e non ha colpito soltanto noi, in ogni caso il nostro mercato è molto cambiato nella sua composizione e soprattutto nei suoi utenti: i ciclomotori sono spariti (grazie soprattutto alle esose tariffe assicurative) e sta mancando il ricambio delle nuove generazioni. Sono molte le ragioni di questo cambiamento, ma questa – come si dice – è un'altra storia.
Qui ci preme sottolineare l'importanza crescente del mercato dell'usato, che sottolinea – se mai ce ne fosse bisogno – come alla diminuita disponibilità economica non corrisponda l'abbandono di una passione per la moto. Per quanto riguarda invece il settore scooter, qui si tratta di ribadire la sua importanza come arma anti traffico.
Nel 2014 per ogni dieci immatricolazioni (il dato fornito dall'ACI mette somma alla voce motocicli gli scooter e le moto) ci sono stati 33 passaggi di proprietà: rispettivamente 156.046 e circa 540.000 passaggi di proprietà. Da questo numero sono già tolte le minivolture (ovvero la registrazione al PRA di un passaggio di proprietà di un veicolo a favore di un concessionario, ai fini della rivendita a terzi) e quindi si tratta di vendite nette di usati. O quasi, perché le immatricolazioni a chilometro zero esistono anche fra le moto, ma non certo con il peso che si registra nel settore dell'automobile. Lo stesso rapporto di 3,3 a 1 di quest'anno, fra usato e nuovo, c'era stato anche nel 2013.
Dati forniti dall'ACI alla mano, messi a confronto con le statistiche di immatricolazione, raccontano che in Italia l'usato ha conosciuto un forte sviluppo fra il 2000, con circa 230.000 passaggi di proprietà, fino al 2007 quando è stata superata la cifra di 600.000 trapassi. Nell'anno 2000 per ogni 100 immatricolazioni c'erano 47 passaggi di proprietà. Nel 2002 si era raggiunto il pareggio fra vendite del nuovo e dell'usato e nel 2005 (con un rapporto di 1,14 a 1 a vantaggio dei passaggi di proprietà) la forbice ha iniziato ad aprirsi.
Fra il 2006 e il 2008 la somma di nuove immatricolazioni e di passaggi di proprietà superava il milione l'anno. E ancora nel 2009 valeva ben 978.000 unità.
Nel 2009 il rapporto nel mercato moto e scooter era: 10 nuovi motocicli per 14 usati.
Nel 2014, a fronte di un mercato di quasi 700.000 unità fra nuovo e usato il rapporto è appunto confermato in 10 nuovi mezzi e 33 passaggi di proprietà.
Corrado Capelli, presidente di Confindustria-Ancma, pochi giorni fa ha fatto presente che: «Su 8 milioni e mezzo di veicoli a due ruote circolanti in Italia, ne abbiamo oltre 5 milioni e mezzo che superano i 10 anni d'età, pari al 65%».
Dal grafico in alto si può notare come il mercato dell'usato (linea in colore blu) sia calato a partire dal 2007 ma in maniera contenuta (attorno al 10%), mentre quello del nuovo ( linea rossa) nello stesso periodo è crollato di oltre il 60%. Quindi la sua influenza ha determinato diverse politiche di vendite da parte delle concessionarie, che ormai ritirano un usato praticamente per ogni vendita.
Le radiazioni (in verde), che riguardano l'intero parco circolante pari a circa 6,5 milioni di motocicli, dal 2007 al 2014 hanno conosciuto un aumento medio del 9-10% e in cifre assolute pesano meno delle sole nuove immatricolazioni (circa il 70%), mentre fra le automobili raggiungono lo stesso valore.
Come già sottolineavamo l'anno scorso, oltre alla sua composizione è mutato il valore in danaro del mercato della moto, cambiando l'area di azione delle concessionarie. E' nell'usato, oltre che nell'assistenza, che le concessionarie hanno le migliori possibilità di lavoro e guadagno. Tenuto poi conto che i margini di ricavo sul nuovo, visti gli sconti sempre in atto, sono generalmente modesti.
usato tutta la vita
Il nuovo facciamolo comprare ai fighetti, per la nostra passione, usato tutta la vita.
Dixit.
concessioniari -rottamazioni- banche
La rottamazioni con incettivi economici sicuramente molti clienti acquisterebbero moto nuove .
Le banche SOLO in italia nel silenzio vergognoso dei medie non fanno prestiti ,e se fanno prestito ,chiedo tassi non in linea con il momento economico (da us-ura)anche per chi come me un posto di lavoro sicuro.