Yamaha, brevetti di scooter ibridi
E' Kawasaki la prima Casa ad aver annunciato a breve l'entrata in produzione della sua prima moto ibrida: la marca di Akashi ha confermato tre novità elettriche proprio per il 2022.
Naturalmente non è la sola Casa motociclistica a sviluppare la tecnologia ibrida con lo scopo di contenere le emissioni e offrire un'alternativa ai motori termici nella transizione alla tecnologia elettrica pura.
In forme di concept, vari costruttori hanno mostrato interpretazioni sul tema e fra questi va menzionata certamente Yamaha con i vari Gen-Ryu del 2005, il Luxair del 2007 o l'HV-X del 2009.
Dei nuovi brevetti sono stati depositati da Yamaha al competente ufficio giapponese e mostrano una serie di concetti applicati a moto e scooter. In particolare ve ne sono alcuni che riguardano modelli di scooter di classe medio alta – TMAX compreso - stando agli ingombri di massima.
Riguardano fondamentalmente i principi di layout. Il primo prevede che il motore elettrico agisca direttamente all'uscita dell'albero motore del propulsore termico.
In questo moto viene impiegata una sola unità di trasmissione ottimizzando anche i sistemi di controllo e il motore elettrico può assolvere facilmente alla funzione di generatore di energia per gli accumulatori.
Una seconda versione è di tipo seriale e prevede che il motore termico assolva alla sola funzione di extender-generatore per le batterie (lavorando a un regime ideale in rapporto ai consumi), batterie che possono essere più piccole e quindi leggere e che a loro volta alimentano il motore elettrico a cui è demandata la trazione.
Un altro brevetto prevede infine che il motore elettrico sia posizionato all'interno del forcellone in modo da poter essere accoppiato a motori differenti permettendo una maggiore modularità e liberando spazio ad esempio per il vano sottosella ma penalizzando le masse non sospese.
I brevetti indicano l'accoppiamento con motori termici mono e bicilindrici.