Benelli 502C TEST: la cruiser che non c'era
Benelli 502C, com'è fatta
Ci ho dovuto pensare un po', per trovare una paio di possibili concorrenti della neo arrivata Benelli 502C. Ci sono sì, e sono indubbiamente valide e desiderabili ma... peccano in qualcosa, dove invece la piccola - ma non troppo piccola - pesarese eccelle: la personalità.
E' chiaro che le linee vadano ad ispirarsi a quella che è la regina italiana delle custom cruiser, ma a onor del vero, va detto: è un'idea data quasi totalmente dal codino corto, perché il resto poco c'entra, e che si smorza comunque vedendola dal vivo.
Di sicuro in comune hanno l'anima dark e la voglia di attirare gli sguardi, e poi la doppia personalità di mangia curve, ma anche mangia traffico e semafori.
Dunque basta coi paragoni, si parla della 502C, un progetto importante per Benelli, che le ha dedicato non poche attenzioni.
Il propulsore è un bicilindrico in linea da 500 cc e 48 cavalli quindi guidabile con patente A2, quattro tempi, raffreddato a liquido; lo conosciamo già perché equipaggia la Leoncino e la TRK, ma qui è abbracciato da un telaio tubolare in acciaio (rigorosamente nero, manco a dirlo) ed è vestito dei colori opachi della 502C, che ne vogliono sottolineare la "cattiveria" rispetto agli altri modelli del marchio.
I fari sono full LED sia davanti che dietro, frecce comprese e qui in Benelli si sono davvero sbizzarriti: particolare la forma del faro anteriore, scrittina Benelli sempre accesa nella posizione posteriore e stop che si accendono ai lati del codino. Niente male, con le luci ci siamo!
Enorme il serbatoio da 21,5 litri, bello scavato nella parte bassa per accogliere le ginocchia di chi guida, minuscolo invece il codino che poco si presta ad accogliere un passeggero.
Al guidatore invece è riservata una sella da prima classe, a soli 75 centimetri da terra quindi alla portata di tutti, imbottita, spaziosa e con una curvatura che segue quella del lombare e che quindi non stanca mai.
Alto e largo il manubrio, che ospita blocchetti e pulsanti ben fatti e ben piazzati, compresi hazard e passing, sempre graditi.
Buona in generale la qualità percepita, qualche pecca estetica va perdonata a fronte del prezzo, davvero forte. La strumentazione TFT mostra le informazioni di base, non c'è un pulsantino info per scovare altre info, però ha l'indicatore di marcia inserita e si autoregola a seconda della luminosità esterna, seppur soffra parecchio il sole diretto, che la rende a tratti poco leggibile.
Bando al look, promosso, guardiamo alla sostanza e anche qui Benelli non si è risparmiata. La forcella è rovesciata, con steli da 41 millimetri e il forcellone oscillante lavora con il mono centrale, regolabile nel precarico della molla. Ottimo anche l'impianto frenante: doppio disco semiflottante da 280 millimetri davanti, disco singolo da 240 dietro.
I cerchi, entrambi da 17 pollici, sono in lega di alluminio e calzano pneumatici da 120/70 e 160/60. Un posteriore più generoso le avrebbe dato un look più aggressivo, ma la guida non ne avrebbe giovato in termini di agilità dunque anche qui, la scelta è azzeccata.
Come ultima cosa prima di vedere come va, diamo qualche numero, partendo da quello più importante, il peso: 220 chilogrammi in ordine di marcia. Tanti? Come sempre: sì, sono tanti sulla carta ma non sulla strada e qui ci dobbiamo mettere che il serbatoio bello grosso fa la sua parte nell'alzare l'ago della bilancia.
La 502C è lunga complessivamente 2240 millimetri, larga 950 e ha un'interasse di 1580.
Come va?
La prima sensazione in sella parla di comfort a 360 gradi. Dalla seduta avvolgente alle pedane avanzate ma non tanto da affaticare le gambe tenendole tese; il manubrio è alto e largo e il serbatoio accoglie agevolmente le ginocchia; anche i colleghi più alti, (chi scrive misura 165 centimetri) non hanno lamentato fastidi o mancanza di abitabilità sulla 502.
Al comfort concorrono anche le sospensioni, dove Benelli non ha assolutamente risparmiato come abbiamo visto nella descrizione tecnica della moto, ben tarate e pronte ad assorbire le tante asperità delle stradine dell'entroterra su cui le abbiamo messe alla prova.
Corposo, piacevole, lineare e sempre pronto il motore - dal rombo anche un po' irriverente quando si alza il ritmo - e ottimo l'impianto frenante che all'anteriore ferma senza esitazioni e in maniera totalmente modulabile e controllabile la nostra Benelli. Dietro non guasterebbe un filo di mordente in più.
Frizione non burrosa ma comunque facile da azionare; cambio a sei rapporti preciso, morbido e anche silenzioso.
Le manovre di parcheggio sono semplici, grazie alla sella bassa e al peso non da smilza ma ben bilanciato, e se proprio dovesse capitare di "appoggiarla" ci sono di serie i tamponi paracolpi che preservano l'integrità della cruiser Benelli. Sono un po' invadenti all'occhio ma sicuramente utili - anche se si spera di no - soprattutto se si è alle prime armi!
Buone nuove anche per le tasche: la 502C percorre circa 24 chilometri con un litro di carburante, numeri che visto l'immenso serbatoio si traducono in quasi 500 chilometri di guida senza pensieri, ma questo dipende da quanto volentieri ruotate la manopola del gas.
Concorrenziale anche il prezzo di 5.990 euro per le due colorazioni disponibili: il nero opaco oggetto della nostra prova e il rosso opaco che potete vedere alla fine del video.
Maggiori informazioni
Moto: Benelli 502C
Luogo: Rimini e dintorni
Terreno: misto extraurbano
Meteo: variabile, 10°/15°
Foto: Orazio Truglio
Abbiamo utilizzato
Casco X-Lite X-1004 Ultra Carbon
Giacca Ixon Ilana
Guanti Ixon Pro Arrow Lady
Scarpe Ixon Bull WP Lady
Jeans Alike by Wheelup
45 cv sono veramente troppi pochi per una 500 bicilindrica (il Beverly 350 ne ha 35...), e poi ragazzi il peso: 220 kg in odm! TROPPO!!
Cosa si salva? Il prezzo ovviamente e difatti si venderà. Però per favore...smettiamola di chiamare le moto (per quanto piccole siano) "motorette"! Basta! Sono moto, e se non lo sono...scooter o pitbike.