Ducati 998
Nata per correreSalendo su questa moto si entra in un mondo parallelo a quello delle moto "normali".
Qui si parla di fascino puro, dovuto certamente alla linea ed alla tecnologia applicata a questa moto, ma anche a tutto ciò che ruota intorno al mondo Ducati ed in particolare a questo modello.
Design. Sono passati parecchi anni dalla sua presentazione, ma la 916……scusate la 998 ha ancora fascino da vendere.
Il tempo è passato, solo per quel che riguarda piccoli particolari, ma nel complesso la linea di questa moto è ancora da considerarsi un capolavoro del design (genuflessione di gruppo davanti al maestro Tamburini che l'ha creata). Osservata da tutti i punti di vista questa "bellezza" esprime un dinamismo bestiale anche a motore spento, se poi la mettete in moto!
Le finiture nel complesso sono ottime, ma nel singolo particolare sono da applauso, andate a vedere la piastra di sterzo, la forcella Showa con steli trattati al TiN, l'impianto frenante Brembo, oppure il sostegno fanale-strumentazione.
Caliamo una palpebra per quel che riguarda gli specchi retrovisori di plastica scadente, la strumentazione anni ottanta e i fanali posteriori.
Guida. Riapriamo la palpebra e iniziamo lo stretching pre-salita in sella richiesto da una posizione di guida che più corsaiola non si può.
Scordatevi qualsiasi forma di comodità (ma chemmefrega) una volta "inseriti" si sente la snellezza di questa moto che rende difficile credere che in mezzo alle gambe ci possa essere un 1000c.c. Accensione…e…via.
Che corpo…che sostanza…che libidine!!!
Il motore spinge da subito, appagante per chi è abituato ai quattro cilindri che sono forti nell'allungo, e nelle prime tre marce mantenere il contatto tra la ruota anteriore e l'asfalto è assai impegnativo. La spinta è presente a tutti i regimi e l'allungo del pompone è notevole (a quando l'indicazione della zona rossa sul contagiri?).
Insomma il motore è un portento (pensate come deve viaggiare la S, per non parlare della R), ma quando arriva il momento di frenare, si scopre che l'impianto Brembo non è da meno.
- Il motore è un portento
Per gli esibizionisti in cerca di effetti speciali le staccate a ruota alzata non sono un problema, come non lo sono le "penne". Si può dire che questa moto tende a usare una ruota per volta!
L'insieme telaio-sospensioni si comporta in maniera perfetta, soprattutto sui percorsi medio-veloci, dove si noterà la precisione dell'avantreno (sembra di avere tra le mani la ruota anteriore tanto è il feeling), e l'appoggio in curva non teme nulla. Forse le pedane sono un poco basse……scherzo!
L'angolo di inclinazione è infinito (almeno in strada).
Tirando le somme, la 998 è perfetta sui percorsi medio-veloci, perfetta in pista, però nell'uso quotidiano come si comporta? Chi compra questa moto non lo fa certo per usarla nel tragitto casa ufficio e per farci le commissioni in città (magari con compagna annessa), ma se dovesse capitare, preparatevi alle 7 fatiche di Ercole.
La frizione nell'uso cittadino risulta un tantino pesante (pare che Yuri Chechi la usasse in allenamento prima delle Olimpiadi), mentre la temperatura sotto la sella cresce rapidamente (per i tempi di cottura vedere il manuale di uso e manutenzione) e il vostro passeggero dall'alto del trespolo, scusate…della sella, vi odierà con tutto il cuore.
Ma aggiungo io, sono veri difetti per una moto nata per correre? La risposta datela voi.
Bella descizione!