Headbanger Gypsy Soul
Stelle e strisce… italiane
Esco dalla Good Vibrations, quartier generale della Headbanger Motorcycles in centro a Milano, in sella a una moto a dir poco appariscente, la Gypsy Soul, una due ruote dura e pura nel pieno spirito delle custom made in Brescia.
Eh già perché la gamma Headbanger nasce in quel di Rovato, a due passi dall’autodromo di Franciacorta, lontano mille miglia dagli sconfinati territori americani, terra natia delle custom, ma decisamente a stelle e strisce nel DNA. Con i cordoli del vicino autodromo, queste moto non hanno nulla in comune, molto meglio aggirarsi per le vie modaiole di Milano o al massimo “allungarsi” in qualche località amena, ma non troppo lontana, in sella alla Gypsy Soul, zingara nell’anima, meno nella realtà dei fatti.
Macinare chilometri seduti in sella a questa moto è roba da biker duri e puri, il comfort è ridotto ai minimi termini, a causa di una sella dura, anche se dotata di coreografiche molle, e di sospensioni rigide (le posteriori sono celate orizzontalmente sotto al telaio HB Softail) mentre la splendida Springer lavora bene, specie sull'asfalto senza troppe sconnessioni. Ogni scusa allora è buona per fare una sosta e godersi in santa pace le forme e i particolari della Gypsy Soul, che manco a dirlo sono personalizzabili a piacere grazie a una gamma di optional che ha come limite la sola fantasia dell’acquirente. Naturalmente il prezzo, già di per se importante di 25.200 €, può lievitare, anche in maniera importante. D'altra parte davanti alla Gypsy si può ben parlare di gioielleria... motociclistica!
Esteticamente il protagonista è il bicilindrico S&S da ben 1.530 cc alimentato da un classico carburatore, che però non gli ha impedito di conseguire l’omologazione Euro 3.
D’effetto la trasmissione primaria a cinghia BDL da tre pollici (la secondaria è a catena). A dar da bere ci pensa un serbatoio a goccia, di bella apparenza, ma che ha il grande difetto di poter ingurgitare solo 9 litri di benzina (che nella realtà si sono dimostrati solo 7,5), un po' pochi considerando che in media si percorrono poco più di 10 km/l.
Come scritto sopra, la prima presa di contatto è avvenuta in centro a Milano, e le preoccupazioni del sottoscritto erano molteplici. A partire dalla posizione di guida a gambe distese e braccia alzate, passando per l’interasse chilometrico (1.640 mm) e un motore con relativa trasmissione che almeno sulla carta promettevano calci e vibrazioni in quantità.
La prova su strada
Come è andata? Il motore, seppur ignorante e pronto a prendere giri in maniera più rapida di quanto mi aspettassi, vibra solo agli alti regimi, ma si riesce a controllare nell’erogazione senza troppi problemi, e con una voce allo scarico esaltante, mentre i comandi risultano morbidi da azionare, frizione compresa. Qualche fastidio viene dal cambio, non tanto per gli innesti, discretamente morbidi e precisi, quanto per la corsa lunga e l’ingombro in larghezza del pedale. Cosa significa? Che per inserire le marce la caviglia deve fare un super lavoro, mentre per scalare, si deve alzare tutta la gamba per “scavallare “la leva del cambio.233 kg a secco e interasse da 1.640 mm non hanno invece creato alcun problema, anche grazie a un angolo di sterzo da scooter e a un’altezza da terra della sella che più contenuta non si può.
La strumentazione è minimalista, con il tachimetro che strappa la sufficienza in leggibilità, mentre per il contachilometri si devono raggiunger i 10 decimi, altrimenti nisba!
La sosta al bar alla moda l’ho fatta, adesso cresce la voglia di scappare dalla città e di godermi la Gypsy Soul su strade a lei più congeniali (l’importante è che ci siano distributori in quantità). La velocità di crociera è attorno ai 90 km/h, oltre meglio non spingersi, sia per le vibrazioni del bicilindrico, che per la sensazione di galleggiamento dell’avantreno. Anche la spinta dell’aria infastidisce, in quanto poco contrastabile dalla posizione in sella, e dalla sella stessa che mancando di supporto lombare fatica a trattenere il fondoschiena del guidatore (pare che però sia già disponibile una versione modificata ad hoc) che si ritrova letteralmente aggrappato al manubrio per evitare di trovarsi con le terga sul parafango posteriore.
Trotterellando a 70/80 km/h la Gypsy Soul è piacevole, e permette di guidare in scioltezza, con una riserva di potenza più che sufficiente per compiere eventuali sorpassi, mentre l’impianto frenante è dimensionato a dovere. La pinza anteriore a due pistoncini è discretamente potente, e nelle pinzate più decise mette in crisi l’esile pneumatico 100/19 che arriva facilmente a “fischiare” la propria difficoltà, mentre il grosso del lavoro conviene farlo fare al disco posteriore con pinza a quattro pistoncini, che può contare sul maggiore appoggio fornito dal pneumatico da 180/16.
Il misto, caratterizzato da curve ampie o strette che siano, è da affrontare in scioltezza e grande tranquillità per la scarsa luce a terra, soprattutto nelle pieghe sinistrose a causa del cavalletto, ma i ritmi che non siano “blandi” non sono certo adatti alla Gypsy Soul, che preferisce trotterellare placida e far godere il panorama.
Estrema in tutto, a partire dal look, per non parlare poi del comfort, la Gypsy Soul è una moto da appassionati, che difficilmente si accontenteranno di acquistarla senza le personalizzazioni del caso. Una moto esclusiva che difficilmente incontreremo per strada, più facile sarà incrociarla a qualche raduno… o davanti a qualche locale alla moda.
Pregi
Personalità ed esclusività
Difetti
Comfort per duri e puri | Autonomia scarsa
mah...
da possessore di harley (e fanatico del custom in genere) trovo questa moto estremamente banale.
non parlo del motore, delle good vibration o del carburatore (tutti pregi) ma dell'estetica. la targa messa li a metà, le frecce, la grafica... insomma proprio bruttina secondo me...
Harleysta da quasi 20 anni...
io comprai quasi 20 anni or sono un 1200 sportster. Pedane troppo alte per me che sono 1 metro e 83 cm. Quando frenavo il passeggero me lo ritrovavo seduto sul casco, insomma poco spazio. Dopo un po' di tempo alla guida i polsi mi si indolenzivano per la posizione spostata in avanti (manubrio piccolo ed avanzato).
Muble muble muble muble...che fare?
La sorte mi venne in aiuto: automobilista imbranato faceva manovra in un parcheggio davanti ai carabinieri e mi sbattè a terra la moto.
Cid fulmineo e risarcimento subitaneo (grazie anche ai carabieniri).
Visto che c'ero...perchè non cambiare qualcosa?
Piastre larghe (maggiore stabilità sul dritto), pedane avanzate (così distendo un po' le gambe) sissybar per la morosa che si appoggia e quando feno rimane lì ed un apehanger dell'altezza delle mie spalle.
Morale? La posizione che teniamo più o meno in auto...chilometri su chilometri senza problemi...forse un piccolo spostamennto ogni tanto avanti o indietro ma niente più....
Apehanger vuol dire "appendi scimmia" e quindi è normale che dovrebbe essere alto, ma io non ho esagerato e mi trovo benissimo!!!
Ho anche un Bmw k100 lt per andare a lavoro un po' più coperto, ma sepete che c'è, mi si indolenziscono le ginocchia dopo un po'....boh, forse noi harleysti Dio li costruisce strani apposta per combaciare con le moto....