In Sardegna con la nuova HIMALAYAN 450. Ecco il nostro test in viaggio
Il nostro primo viaggio con la nuova e attesa Royal Enfield Himalayan 450 non poteva che essere nel magico paradiso sardo. L'isola come sappiamo è una delle mete più belle che un motociclista possa sognare ed è qui in Italia! Dovremmo ricordarcelo forse più spesso. L'occasione della presentazione europea della nuova monocilindrica indiana ci ha dato il pretesto per scoprire in una sola giornata di viaggio un'area spesso trascurata dai motociclisti, tra la Costa Smeralda e la Gallura. L'itinerario e le informazioni utili per poter organizzare e rifare questo viaggio verranno condivise nei prossimi giorni con gli abbonati di Moto.it.
La moto tuttofare
La nuova Himalayan è un'autentica tuttofare. Una moto che non mette mai in soggezione e che anzi semplifica la vita anche quando ci troviamo davanti ad uno sterrato più impegnativo del previsto. Non era, non è e non sarà mai una enduro specialistica. Il monocilindrico non deve trarre in inganno perché si tratta di un motore e di una moto costruiti per il turismo, con tanta fluidità e un buon tiro ai bassi, una posizione comoda e tanto raggio di sterzo. Facile da caricare, ospitale anche per un passeggero, la "452" offre tante piccole soluzioni a chi viaggia. Dai crash bar con le asole per gli elastici fino al nuovo strumento digitale compatto e circolare che include la connettività e la navigazione tramite app.
Di potenza ce n'è quanta ne serve, la coppia è ben presente già dai bassi giri e le vibrazioni sono accettabili in quasi tutto il range di utilizzo facendosi sentire solo quando dobbiamo fare dei trasferimenti a medie autostradali. Qui emerge anche la poca protezione aerodinamica, ma un plexi maggiorato dovrebbe risolvere la situazione qualora fosse per noi un obiettivo.
La capacità di carico può essere aumentata con il tris di valigie in alluminio che sono identiche a quelle della precedente edizione. Quindi chi le avesse già acquistate dovrebbe soltanto comprare i nuovi supporti che, per inciso, sono anche più compatti. Abbiamo trovato molto pratica anche la presa USB-C posta sul manubrio, anche perché in caso utilizzassimo la navigazione sul dashboard - come mostrato nel video - l'autonomia del nostro telefono si ridurrebbe di molto.
Oltre alla buona prestazione del motore a colpire è anche l'ottimo funzionamento delle sospensioni, in particolare della forcella Showa che si è rivelata un'eccellente compromesso tra comfort sullo sconnesso e tenuta anche quando la guida si fa più allegra. Discreto il comparto frenante, ben più potente che in passato ma non ancora il fiore all'occhiello della moto.
Infine una nota sulla sella: è ben sagomata e rivestita ed è molto più rigida della vecchia con la conseguenza però che a fine giornata può dare qualche indolenzimento.
In questo video Nicola indossa:
- Casco NOS NS-9
- Giacca Spidi Vent Pro
- Pantaloni Clover Cargo
- Stivali Rev'it Everest GTX
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DettoFatto, Lodi (LO)Ragazzi dovete trovare il modo di intervistare Noraly (anche nota come Itchy Boots)... la miglior testimonial possibile delle Royal Enfield! Dal punto di vista estetico è diventata un pochino "leccata" a mio avviso: l'aspetto smandruppato a metà tra il mezzo agricolo e quello militare della versione precedente aveva il suo fascino. Comunque mi piace, anche per la filosofia che incarna.
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kodiak59, Bergamo (BG)bellissima ...la Sardegna! ...la Himalayan non mi dispiace e su di lei vorrei chiedere un'informazione, forse sarò stato io distratto, ma non ho mai ne letto ne sentito ogni quanti chilometri sia previsto il tagliando di manutenzione ordinaria? grazie.