TEST CFMOTO 450 MT: la piccola Adventure fa davvero sul serio? [VIDEO & GALLERY]
Abbiamo iniziato a conoscere la CFMOTO 450 MT in occasione dell’ultima EICMA, l’evento ufficiale che l’ha portata davanti agli occhi del pubblico; eppure, nella tipica iper-esposizione della fiera, non tutti hanno forse colto l’essenza di questa moto. Ora, con la presentazione ufficiale, possiamo finalmente mettere a fuoco le ragioni, le caratteristiche e gli elementi che la rendono davvero un oggetto tremendamente interessante.
La prima considerazione è che la 450 MT sembra in grado di colmare un buco nel panorama delle moto capaci di sedurre un particolare pubblico interessato all’Adventouring. Le sue competitor più vicine, il più delle volte offrono caratteristiche più stradali, oppure più vicine al mondo scrambler, in altri casi all’off-road più specialistico; insomma, ad accontentare questa “terra di mezzo” ora c’è lei la 450MT. Ciò avviene grazie alle caratteristiche ciclistiche, alle dotazioni dalla chiara connotazione fuoristradistica e anche grazie alla scelta del motore che impiega. Tradotto, significa una buona manciata di cavalli, un peso contenuto, escursione delle sospensioni più che accettabile e tanti piccoli grandi dettagli da vera Adventure.
La seconda considerazione si lega al prezzo richiesto al pubblico, i 5.990,00 euro la rendono particolarmente seducente, soprattutto in relazione a quanto accennato più sopra e anche al grado di qualità percepita.
Prima di entrare nel dettaglio, considerate che CFMOTO, azienda cinese, nel mondo sta crescendo a ritmo forsennato. A titolo puramente informativo (ma che lascia intendere la potenza di fuoco di questo marchio) considerate che questa presentazione stampa ha coinvolto in soli quattro giorni circa 160 giornalisti, che rappresentano 24 stati nel mondo e ben 70 moto a disposizione per l’evento.
Come è fatta
Il design è di quelli che piace, convince la linea moderna che riprende la tipica firma luminosa di CF Moto del led anteriore e il doppio fanale sovrapposto che fa tanto fuoristrada. Un buon equilibrio delle forme, una linea riconoscibile e personale, la 450 MT si lascia guardare e anche gli scettici sembrano apprezzarla. Il motore è un bicilindrico frontemarcia da 42,2 cv a 8.500 giri e una coppia di 42Nm a 6.500giri. Ha il manovellismo a 270° per offrire l'erogazione simile ad un V2, distribuzione a 4 valvole, frizione antisaltellamento, 6 marce e il consumo dichiarato è pari a 22km/Litro; considerando il serbatoio da 17,5 litri può garantire facilmente una autonomia di oltre 350km.
Il telaio è in acciaio con piastre di rinforzo nella zona del cannotto e verso l'attacco del forcellone realizzato in lega di alluminio. Ruote a raggi per ospitare gomme tubless, anteriore da 21", posteriore da 18" e sospensioni Kayaba, all'anteriore USD con steli da 41mm completamente regolabile con escursione di 209mm, dietro mono regolabile nel precarico e nel freno in estensione con escursione di 200mm. Buona la luce a terra che arriva a 220mm. Il comparto freni vede al lavoro un monodisco anteriore da 320mm con pinza radiale, dietro un disco da 240mm con pinza flottante ad un pistoncino. Naturalmente non manca un moderno ABS Bosh a due canali, peraltro facilmente disinseribile in ottica off-road grazie ad un semplicissimo pulsante sul blocchetto di sinistra.
L’altezza sella è pari a 820mm e c’è la possibilità di scegliere quella da 800mm oppure quella da 870mm; infine il peso, senza benzina si assesta a 173kg, non male.
Le dotazioni elettroniche riguardano il Traction Control, (anche se non c’è il comando del gas Ride by Wire), l’ABS disinseribile, la connettività Bluetooth dello schermo da 5” TFT a colori e due prese USB e USB-C. Quelle invece di natura meccanica sono il parabrezza regolabile manualmente in altezza, il cruscotto orientabile verso l’alto per favorire la visione durante la guida in piedi, gli specchietti retrovisori retrattili, il manubrio regolabile grazie ai riser posizionabili più avanti o indietro (10mm) per trovare la miglior posizione di guida, la leva del freno posteriore con snodo anti-rottura, il paracoppa in metallo, infine, le pedane utilizzabili con o senza gommini. Il tutto, come potete ben immaginare realizzato ad hoc per favorire l’utilizzo in fuoristrada.
Come va su strada
L’asfalto dell’isola di Palawan, nelle Filippine, non è tra i più amichevoli e soprattutto confortevoli; qua ci sono piastre di cemento mal raccordate, che lasciano un costante saltellio anche a velocità piuttosto contenute, eppure questo territorio a tratti davvero selvaggio e affascinante, mette in luce l’essenza di questa moto, così legata allo spirito adventure che la contraddistingue. Sembra davvero fatta apposta per vivere questo tipo di esperienze, per esplorare.
Ottima la posizione in sella, subito ci si accorge di quanto sia facile e leggera, non è la moto per fare performance assolute, il motore da 42cv ti invoglia ad utilizzarlo dai 5500giri in su, anche perché c’è un bell’allungo. C’è una bella progressione, accelera con molta linearità e ti sprona ad infilare le marce una dietro l’altra. Tra l’altro il cambio è bello preciso. L’erogazione piuttosto piena fin dai bassi regimi; dai 5.000giri è bello brioso. Forse un filo di on-off ai bassi regimi, ma appena ci si trova oltre metà regime è super regolare e costante.
La ciclistica è sana, il telaio è rigido. Non entra in curva come un fulmine, ma devo dire che le gomme di primo equipaggiamento, che sono delle CST, sono piuttosto dure e non sono il massimo in termini ne di feeling ne di prestazioni generali.
La forcella Kayaba, ha qualche difficoltà nei primissimi centimetri di escursione, non lavora e non copia benissimo le tante asperità dell’asfalto filippino, il sospetto è che le gomme (ultra rigide), siano complici e possano innescare questa sensazione. Buono il lavoro del mono, fa il suo dovere.
Il capitolo freni vede un anteriore con feeling sulla leva migliorabile. La potenza frenante c’è, la moto è anche leggera e le decelerazioni sono più che buone, migliorabile la sensazione sul comando del freno. È bene non dimenticarsi che tutto deve comunque essere commisurato al costo della moto che è davvero ottimo.
Come va in fuoristrada
In fuoristrada emerge subito l’ottima posizione in piedi sulle pedane; il manubrio è largo ma non troppo, le pedane sono al posto giusto, così come tutte le leve che peraltro sono regolabili. Molto positiva la sensazione relativa agli spostamenti di carico; è sufficiente muoversi avanti o indietro per “sentire” molto bene le intenzioni e i propositi della 450 MT, buone sensazioni insomma.
Anche in fuoristrada la forcella appare un tantino restia a contenere le piccole asperità, un peccato perché questo aspetto va ad influire sul feeling iniziale, eppure, quando la si guida più forte la forcella si comprime di più e questo aspetto migliora. Sicuramente varrebbe la pena dedicarsi a sfruttare le possibili regolazioni idrauliche disponibili, che potrebbero sensibilmente migliorare questo aspetto.
In fuoristrada si apprezzano poi i rapporti corti del cambio e l’ottima sfruttabilità della frizione, davvero morbida e ben modulabile anche in piedi sulle pedane.
Conclusioni
Nel complesso possiamo dire che questa CFMOTO 450MT sembra davvero un compromesso di grandissimo interesse. Se è vero che esistono alcuni aspetti migliorabili, è altrettanto vero che la tentazione è quella di valutarla nel contesto di un segmento ben più costoso. Questo già rappresenta una vittoria del progetto; eppure, occorre stare attenti a commisurare il tutto al livello di prezzo richiesto, davvero basso. I 5.990 euro sono molto più che allettanti per una larga fetta di appassionati che potranno riconoscere in questo modello una vera compagna d’avventura con la quale divertirsi anche presso le numerose attività di Adventouring in calendario. Non ci resta che aspettarla qua in Italia, sarà disponibile da maggio e sarà interessante metterla alla prova anche attraverso altre prove e comparative.
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Roadrunner3551, Milano (MI)Circa la questione della misura del pneumatico posteriore ho contattato ieri il concessionario Autoleali di Roé Volciano (BS) ,nella persona del sig. Gino,che ha confermato l'omologazione anche della misura 140/80 R18 come si evince dalla scheda tecnica in PDF scaricabile dal sito di Cfmoto. Inoltre è stato così gentile da contattare il distributore dandomi, poi, ulteriore conferma di quanto indicato sul sito. Quindi si può star tranquilli di trovare un'ampia scelta di pneumatici all'atto della sostituzione di quelli di primo equipaggiamento.
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Ormau, Genova (GE)Noto che, finalmente, qualcuno parla di consumi, anche approfonditamente. Anche a mio parere manca, in campo motociclistico, un motore paragonabile al 3 cilindri turbo 999 di Ford, da cui tirano fuori 100/125/1557160 cavalli con coppia massima a 1400 giri. Certo non sarebbe appetitosa x chi, come prima cosa, cambia lo scarico, per avere 2 cavalli in più e scassare i timpani in città, ma suppongo che i consumi si abbasserebbero drasticamente, sfiorando i 40 a litro. Ma il mercato è fatto dalla richiesta. Diesel, in 50 anni, è passato da 15 a 30 km a litro; benzina da 10 a 20; le moto sono piantate da decenni da 15 a 30. E considerando che pesano da 6 a 8 volte meno di un'auto, con la crisi energetica che ci raccontano, per molti potrebbe essere un particolare non trascurabile. Ricordo per i giovani, che negli anni '60, il Corsarino Morini 50cc 4 tempi, sfiorava gli 80 a litro!!!!!