KTM SuperDuke 1290 GT
Solo fino a qualche tempo fa sarebbe stato impensabile parlare di una KTM dalla connotazione granturismo, ma come si sa, i tempi cambiano e di conseguenza anche le richieste del mercato. Ed è per questo motivo che ci troviamo a Palma di Maiorca, per provare la prima granturismo in salsa Orange.
L'anteprima l'abbiamo avuta quest'estate, quando il nostro Andrea Perfetti era volato al quartier generale KTM in Austria per provare il prototipo della 1290 Super Duke GT. Adesso siamo qui per gustarci la versione definitiva, che ha tutte le carte in regola per essere una moto molto interessante. Prima di tutto perché è strettamente derivata dalla 1290 Super Duke R, notoriamente una dispensatrice di emozioni, anche detta "The Beast", ma soprattutto perché alle caratteristiche della maxi naked la "GT" aggiunge una serie di dotazioni che la rendono un nuovo punto di riferimento nel settore delle due ruote. Affermazione esagerata? Aspettate di leggere l'articolo prima di gridare allo scandalo.
Vediamo com’è fatta
Come abbiamo già accennato, la base di partenza è la Super Duke R. Telaio e motore sono praticamente identici, se si escludono poche modifiche al bicilindrico e un telaietto posteriore adatto a sostenere passeggero e borse laterali optional. Davanti però cambia, e lo fa per cercare quel minimo di protezione dall'aria che una granturismo deve garantire: il serbatoio si allarga e abbraccia l'avantreno salendo poi con un parabrezza regolabile in altezza - operazione che si fa anche stando in sella e senza il bisogno di alcun attrezzo.
All'estremità dei fianchetti laterali sono posizionati i LED delle Cornering Light, che comprendono anche gli indicatori di direzione. Questi si accendono quando si percorrono le curve, illuminando quel tratto di asfalto che solitamente rimane in ombra. Le finiture e i materiali sono di pregio, anche se alcune plastiche, seppur di qualità, hanno un aspetto migliorabile.
Il design di questa come di altre KTM, seppur personale e riconoscibile, divide i giudizi e pochi sono quelli che stanno nel mezzo. O pollice alzato o pollice verso, o si odia o si ama!
Motore
Rendere docile mansueto il muscoloso bicilindrico LC8 V75° che abbiamo conosciuto e apprezzato sulla Super Duke R non era tra gli obiettivi dei tecnici di Mattighofen, semmai l'obiettivo è stato quello di esaltarne ulteriormente le doti di coppia e linearità di erogazione, rendendolo più adatto a un utilizzo gran turistico mantenendo però sempre una forte caratterizzazione sportiva.
Niente stravolgimenti dunque ma poche modifiche mirate quali la definizione di una serie di mappature specifiche del motore, consentite anche dalle nuove teste dei cilindri e dall'inedito impianto di scarico. Questo lavoro di affinamento ha consentito al bicilindrico austriaco di ottenere l'omologazione Euro 4, mantenendo la potenza mostruosa di 173 cv (127 kW) a 9.500 giri con l’imponente coppia di 144 Nm a 6.750 giri, di cui 114 già disponibili a partire da 3.250 giri!
A detta dei tecnici, le prestazioni esagerate del leggerissimo motore della Super Duke GT (che può vantare il miglior risultato della categoria alla prova bilancia) non hanno impedito di migliorarne rendimento e consumi, con il vantaggio di aumentare l'autonomia di viaggio sfruttando anche i 23 litri di serbatoio.
Elettronica a profusione
Davvero difficile trovare di meglio e desiderare di più, la dotazione elettronica della GT austriaca è semplicemente imbarazzante! Iniziamo per gradi, anche perché gli argomenti da trattare sono davvero tanti.
Per prima cosa parliamo dei Riding Mode, che permettono di poter scegliere tra tre modalità di erogazione della potenza. Due mantengono il bicilindrico in full power, ma con erogazione della potenza differente (sono denominati "Street" e "Sport") mentre la modalità "Rain" taglia a 100 cv e rende l'erogazione ancor più morbida e lineare. Dove non arrivano le mappature, ci pensano rispettivamente il controllo di trazione (MTC) e il controllo di stabilità (MSC). Questi naturalmente operano in sinergia con l'impianto frenante C-ABS e con l'MSR, il Motor Slip Regulation, che evita il bloccaggio della ruota posteriore in scalata. Le ruote sono monitorate anche dall'interno, o meglio dal sensore della pressione (TPMS), che visualizza sul cruscotto in tempo reale i bar dei pneumatici.
Non vi sembra abbastanza? Nessun timore: la KTM 1290 Super Duke GT ha di serie anche una chicca come l'HHC, l'Hill Hold Control, che impedisce alla moto di arretrare durante le partenze in salita, il quickshifter per innestare i rapporti senza dover utilizzare la frizione o chiudere il gas, e il cruise control, irrinunciabile quando si macinano chilometri in autostrada. Se poi trattiamo l'argomento comfort, sono disponibili le manopole termiche di serie e le selle riscaldabili (optional che fa parte del pacchetto Comfort insieme alle borse laterali e al supporto per il GPS, al prezzo di 1.200 euro) e la presa di corrente 12V.
Telaio e sospensioni
Il telaio a traliccio è uguale a quello della Super Duke; a cambiare completamente è il telaietto posteriore, più robusto e con gli attacchi per le borse, con un volume utile a contenere un casco integrale per ognuna e pedane passeggero poste più in basso. Le sospensioni sono delle WP semi attive regolabili su tre setting predefiniti: Street, Comfort e Sport. L'assetto è adattato automaticamente in tempo reale a prescindere dal setting prescelto, in funzione dello stile di guida.
Questo per quanto riguarda l'idraulica in compressione ed estensione, mentre il precarico è selezionato direttamente dal guidatore, attraverso i pulsanti multiuso presenti sul blocchetto sinistro (che servono per navigare nel menù setting). Si può scegliere tra le opzioni di guida con il solo pilota o con il passeggero, con o senza bagaglio. Gli assetti "Street" e "Comfort" prevedono la funzione antidive (leggi "affondamento") della forcella, mentre in modalità "Sport" l'avantreno è libero di affondare, caratteristica che velocizza l'inserimento in curva della moto.
Come va
Le premesse perché la 1290 Super Duke GT sia divertente ci sono tutte - motorone, ciclistica da naked sportiva ed elettronica a profusione - e, in effetti, le prime impressioni sono positive. Di contro si fatica a vedere una "Gitì", mentre le sensazioni sono da "GiPì". Mettete 173 cv a spostare meno di 230 kg in ordine di marcia, con circa 15 kgm di coppia che si scatenano non appena si prende in mano il gas, e vedrete che nessun rettilineo sarà mai troppo lungo, mentre le curve saranno sempre troppo vicine! La rapidità con cui la Super Duke GT acquista velocità non va sottovalutata, e la soglia di attenzione va mantenuta alta.
Non ci si deve far trarre in inganno dalla posizione di guida confortevole, con l'ampio manubrio che garantisce il perfetto controllo della moto (tra l'altro regolabile sia in inclinazione che in profondità, spostando gli attacchi sulle piastre ) oppure dal fatto che abbiamo una coppia di valige dietro di noi: questa moto viaggia forte anche sfruttando in minima parte le prestazioni del suo motore.
Le sospensioni WP riescono ad adattarsi facilmente alle differenti condizioni di guida, e anche se ci si trova a guidare in maniera brillante con il setting "Comfort", non ci sono problemi di sorta: l'elettronica ci mette del suo, e la moto non sarà mai troppo morbida o sfrenata. Stesso dicasi se si affronterà un tratto sconnesso con le sospensioni tarate su "Sport": il comportamento della Super Duke GT si adatterà in tempo reale alla situazione differente. Ottima capacità di adattamento anche per i pneumatici di primo equipaggiamento, Pirelli Angel GT, che hanno avuto il loro bel da fare a tenere a bada coppia e potenza da superbike su strada. Offrendo peraltro tantissimo in termini di feeling e, a detta dei collaudatori, con ottimi risultati per quanto riguarda la loro durata in termini chilometrici.
Perfetto l'impianto frenante, con le pinze monoblocco Brembo che mordono i dischi anteriori in maniera potente ma mai aggressiva, così come il posteriore. Se poi l'asfalto non è il massimo in termini di grip, l'intervento dell'ABS è preciso e puntuale e perfettamente in sintonia con l'antisaltellamento presente sulla ruota motrice. Le caratteristiche da granturismo sportiva emergono anche guidando in autostrada, dove il confort rimane su buoni livelli grazie all'ottimo lavoro svolto dalle sospensioni, e alle scarse vibrazioni del motore, che gira anche piuttosto basso grazie alla rapportatura distesa della sesta marcia. Non ci convince invece la protezione dall'aria del cupolino, che lascia scoperte spalle e casco creando anche qualche vortice non proprio piacevole.
Il bicilindrico s’impegna a nascondere la sua cattiveria. Gira bene ai bassi regimi, accetta le aperture di gas dai duemila giri, sale lineare, ma già a tremila si sente che prende respiro, per poi esplodere tra i quattro e i cinquemila e simulare una successiva vera e propria detonazione dopo i settemila - poco sfruttabile su strada viste le velocità in ballo. Le mappature disponibili, Rain, Street e Sport, garantiscono risposte differenti del propulsore con potenze massime analoghe per le ultime due, e limitata a 100 cv per la prima.
Una particolarità che sorprende, e che si apprezza con il passare dei chilometri, è la perfetta sintonia che c'è tra i vari sistemi di controllo applicati alla moto. Controllo di stabilità e trazione lavorano in perfetta simbiosi con le sospensioni semiattive, cambio elettroassistito e mappa motore non si trovano mai in contrasto, tutto funziona a meraviglia e questo garantisce un equilibrio eccellente nella guida, e margini di sicurezza molto elevati al top della categoria.
Già, la categoria. Ma a conti fatti la Super Duke GT dove si posiziona, e quali sono le sue concorrenti dirette? Difficile posizionarla, non è una crossover come la BMW S1000 XR o la Ducati Multistrada. La si potrebbe paragonare alla Kawasaki Z1000 SX, ma contenuti e prestazioni sono di livello superiore così come il prezzo. Difficile trovarle una collocazione, dunque, ma quello che si può certamente affermare è che l'esordio nel settore delle granturismo da parte degli "Orange" non passerà inosservato, per contenuti e prestazioni.
Maggiori informazioni:
Luogo - Palma di Maiorca
Strade statali
Meteo - sole 14 gradi
Foto di S. Romero – M. Campelli
Sono stati utilizzati:
Giacca Dainese Super Speed D1
Pantaloni Dainese Strokeville Denim
Guanti Dainese Carbon D1 Long
Stivale Dainese Torque D1 Out
Casco AGV AX-8 Dual Evo
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blackballs, chiavari (GE)Se é 204 a secco si avvicinerá ai 230 con tutti i liquidi,la batteria e il pieno.che poi non c entra nulla.hai mai guidato per qualche ora una gt?
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blackballs, chiavari (GE)Tra l altro la fazer è data per 204 a secco quindi scommetto una cena che sulla bilancia peserá uguale se non di piú del k.