KTM SuperDuke 1290R 2017
A Mattighofen, si sa, non sono soliti stare con le mani in mano, e la rapidità con cui presentano sul mercato nuovi modelli e aggiornamenti di quelli attuali è nota al grande pubblico. Quest’ultimo sembra apprezzare il lavoro del marchio austriaco, e l’affollamento dello stand al recente Salone di Milano ne è la conferma, con migliaia di curiosi a guardare e toccare con mano le KTM esposte. Tra queste spiccava naturalmente la 1290 Super Duke R, nell’ambiente definita “la Bestia”, naked muscolosa dentro e fuori, che ha esordito nel 2005 (990), si è aggiornata poi nel 2007, crescendo di cilindrata fino al limite dei 1300 cc nel 2013. Proprio da quest’ultima versione si è partiti per arrivare alla Super Duke odierna, con un look ancora più aggressivo, grazie ad un nuovo gruppo ottico a LED con luci diurne DRL, molto rastremato e tagliente, che ha nelle nuove fiancatine una sorta di continuum stilistico, che rende davvero “tagliente” il profilo laterale, con un richiamo alle forme di un predatore. Anche il posteriore è stato rivisto, in maniera più leggera, con il codino che perde anche quel poco di carenatura che era presente sulla precedente versione, lasciando il telaio totalmente a vista.
La strumentazione, ora completamente digitale, esibisce un bel display TFT a colori, con luminosità che si adegua automaticamente alla luce ambientale, e che si può regolare manualmente nell’inclinazione nel caso in cui la leggibilità fosse compromessa dal riflesso della luce.
Motore
Quel gran pezzo di metallo e leghe pregiate che è il V75° da 1.300 cc arriva, in questa configurazione ad erogare la bellezza di 177 cavalli, valore di tutto rispetto, anzi per la precisione, è il più alto della categoria, e con un dato riguardante la coppia massima, 141 Nm, davvero impressionante, che ne esalta ulteriormente le caratteristiche di Beast 2.0!
Oltre alle modifiche apportate per renderlo più eco friendly, consumare meno e soprattutto Euro 4, il muscoloso bicilindrico non ha subito alcun stravolgimento, ma affinamenti più o meno importanti che hanno interessato numerosi componenti. Un albero motore dal profilo leggermente diverso, così come le teste, valvole in titanio più leggere (39 grammi l’una), quindi -19 grammi alla prova bilancia, con un riporto superficiale al Nitrato di Cromo (PVD). I condotti di aspirazione, ora più corti, hanno permesso di incrementare di 500 giri l’allungo del motore, senza perdere in linearità di erogazione, mentre sopra ai due pistoni forgiati e dalla struttura definita prendendo a piene mani dalla tecnologia di F1, scoccano la scintilla due coppie di candele di dimensioni differenti. Queste modifiche hanno permesso di incrementare il rapporto di compressione fino a 13,6:1, mentre il peso complessivo del propulsore si attesta sui 62 kg, un valore decisamente contenuto. Diminuiscono anche le vibrazioni e le emissioni Co2 (-10%).
Ciclistica - Ergonomia - Freni
Una moto che si deve comportare bene nell’uso su strada così come in pista, nella guida esasperata così come in quella di tutti i giorni, questo era ed è l'obbiettivo dei tecnici KTM, che hanno dotato di un’ergonomia ottimale la 1290 Super Duke R. Le differenze con il modello precedente sono limitate, nessuna modifica al telaio a traliccio, ora a vista anche nella parte posteriore. I tubi realizzati in Cromo-Molibdeno, abbracciano il propulsore e supportano la forcella WP da 48 mm, che guadagna una molla più sostenuta e un set up specifico, mentre il funzionamento del mono braccio passa dal mono ammortizzatore, sempre marchiato WP, con regolazione separata di compressione ed estensione.
La posizione di guida cambia leggermente, grazie al manubrio più largo di 20 mm, e montato 5mm più in basso, inoltre sposta il suo baricentro di 18,5 mm in avanti e permette una regolazione longitudinale su quattro posizioni diverse, per un massimo di 22 mm. La sella standard ha un'altezza del piano seduta di 835 mm.
L’impianto frenante prevede dischi da 320 mm anteriori, con pinze radiali monoblocco Brembo M50, e posteriore da 240 mm con pinza a due pistoncini, il tutto supportato da un impianto antibloccaggio sviluppato con Bosch e dotato di Cornering ABS.
Elettronica
La prima cosa che si nota è la rinnovata strumentazione completamente digitale con display TFT, sulla quale possono essere visualizzate le regolazioni dei Ride Mode, tre mappature denominate Rain - Street - Sport, la prima limitata a 130 cavalli mentre le altre due permettono di contare su tutti i 177 cavalli, con livelli di intervento del controllo di trazione e risposta del gas predefiniti. Per i più arditi l’MTC, il controllo di trazione, si può disinserire totalmente. Acquistando il Track Pack (il suo costo è di 349 Euro), si può dotare la 1290 Super Duke R di Launch Control, Throttle Response (la risposta del gas), regolabile su tre livelli (Track - Sport - Street), regolazione su 9 posizioni dell’MTC ed Anti Wheelie disinseribile.
Un altro pacchetto, denominato Performance Pack, venduto al prezzo di 549 Euro, anch’esso da aggiungere ai 16.600 f.c. della 1290 Super Duke R, mette a disposizione il Quick Shifter+ con assistenza elettronica del cambio sia durante l’inserimento dei rapporti, sia in scalata, il KTM My Ride, il sistema che permette di interfacciare la strumentazione con il proprio smartphone per gestire le chiamate in entrata e ascoltare file musicali (naturalmente se si è dotati di casco con interfono), e l’MSR (Motor Slip Regulation), la gestione elettronica del freno motore.
La ricca dotazione di serie della 1290 Super Duke R prevede anche la chiave di accensione con transponder, che permette il blocco/sblocco sia del tappo del serbatoio carburante, sia del bloccasterzo, il Cruise Control, il TPMS (Tyre Pressure Monitoring System, che permette di tenere sotto controllo la pressione dei pneumatici e per ultimo l’ATIR (Automatic Turn Indicator Reset), che disinserisce gli indicatori di direzione dopo dieci secondi. Davvero una dotazione da prima della classe!
Accessori
Come da tradizione KTM, gli accessori per personalizzare anche questa Super Duke R sono numerosi, si va da quelli meramente estetici, come i parafanghi in fibra di carbonio e i tappi serbatoi freni/frizione in ergal, a quelli più tecnici come lo scarico Akrapovič, i coperchi motore sempre in fibra di carbonio, le pedane arretrate e la sella Race con relativo codino monoposto. Inoltre sono disponibili anche i dischi a margherita, le protezioni per le leve al manubrio e una serie di articoli di abbigliamento dedicati. Ci viene da dire che non manca proprio nulla!
In Pista
La prima sessione sul tracciato di Losail si consuma in un mix di prese di contatto, moto, gomme e traiettorie, e la questione non è delle più semplici, soprattutto quando ci sono quasi centottanta cavalli scalpitanti sotto le chiappe e una coppia che si diverte a prendere a calci il pilota e tenta in ogni modo di strappare il pneumatico posteriore. Il breve giro fatto ieri per le strade di Doha, con lo scopo di fare due foto ambientate, ha strappato un meritato consenso viste le caratteristiche di guidabilità e fruibilità della Super Duke R, che come la precedente versione si dimostra a suo agio nell’uso prettamente stradale. Solo entrando in pista, però, si riesce ad apprezzare appieno il potenziale e il carattere della “Bestia”, una moto che secondo gli uomini KTM, ha due anime, una buona per l’uso tutti i giorni, l’altra racing e bastarda.
Le variazioni alla posizione di guida si sentono solo in parte, ciò che invece rimane della precedente versione è la sensazione di controllo e la comodità generale. Ben disposti i comandi, facili da usare anche con i guanti e intuitivo l’uso dei menù.
Facile e intuitiva, certo, poi prendi in mano il gas come si deve e lei inizia a scapparti da sotto le terga come una furia selvaggia. Tu tenti di stringerti a lei, con le pedane racing riesci anche a puntarti meglio e caricare l’anteriore che si alleggerisce con la stessa velocità con cui prende i giri il bicilindrico austriaco. Poi in men che non si dica arriva il momento di frenare, e non puoi che apprezzare l’ampio manubrio su cui puntarsi per benino, e al tempo stesso la potenza dell’impianto frenante, con il Cornering ABS che fa sentire la sua protezione quando si esagera davvero e si entra con i freni ancora pinzati fin dentro la curva, magari con la moto piegata al limite.
Il nuovo assetto delle sospensioni ha migliorato il feeling con la Super Duke R, che però preferisce sempre la guida pulita e scorrevole, con frenate progressive e cambi di direzione accompagnati dal peso del corpo, reagendo alla guida aggressiva con risposte nervose dell’avantreno e degli evidenti pompaggi del posteriore. Le Metzeler Racetec K3 scelte per la prova (di serie sono montate le Metzeler M7 RR), si sono dimostrate infaticabili, ma viste le temperature piuttosto elevate, attorno ai 30°, delle K2 forse avrebbero fatto la differenza, garantendo un grip ancora maggiore (scese le tenebre, è scesa anche la temperatura e il comportamento è migliorato).
Fatela scorrere, pennellate le traiettorie, maneggiate con cura la manopola del gas, e lei vi darà grandi soddisfazioni, disinserite l’antiwheeling, frustate il gas, sbattetela da una curva all’altra senza pietà, e la “Bestia” si trasformerà in un altrettanto indomabile fonte di divertimento.
L’Anti wheeling ha il suo bel daffare a tener giù l’avantreno, anche se la possibilità di escluderlo e godersi delle sane impennate di potenza è una possibilità tutt’altro che disdicevole, mentre il controllo di trazione ha un funzionamento lodevole, soprattutto rispetto a quello che avevamo provato sul modello precedente a dire il vero un poco brusco negli interventi, con le regolazioni che si possono fare in tempo reale durante la guida semplicemente utilizzando i pulsanti sul blocchetto sinistro. Non proprio raffinato il funzionamento del cambio e relativo quick shift, che se torturato a dovere mostra margini di miglioramento in termini di rapidità e precisione, mentre rimane ineccepibile il comando frizione, leggero e progressivo così come perfetto è il funzionamento sia della frizione antisaltellamento, sia dell’MSR.
Poi arriva lei, la versione “Race”, con il suo codino e la sella racing, marmorea come le sospensioni di derivazione Moto2, con una voce di scarico ancora più gutturale e profonda. Appollaiata su due pneumatici slick, la 1290 Super Duke R in questa configurazione diventa una vera Bestia da pista. Resettiamo tutto e cominciamo da capo, in sella ad una moto tagliente e precisa come un rasoio, che si muove tra le curve con una precisione sconosciuta alla versione standard.
Tutto appare più naturale, chiudere le traiettorie, prendere in mano il gas in uscita e sentirsi letteralmente fiondare alla curva successiva, ma soprattutto è più rapido e adrenalinico in sella a questa moto. Questa è la configurazione che vorremmo avere sulla nostra Super Duke R, ma così andrebbe a farsi benedire quell’aspetto di moto adatta all’uso quotidiano (magari un po’ maleducato), che tanto ci piace della versione standard. Quindi smettiamo i panni di piloti e torniamo a essere semplicemente dei domatori di “Bestie”!
Maggiori informazioni:
Foto di Marco Campelli
Luogo - Doha (Qatar) - Circuito di Losail
Meteo - Sole 28°
Abbiamo utilizzato
Tuta Alpinestars GP Pro for Tech Air
Guanti Alpinestars
Stivali TCX R-S2
Casco X-Lite 802 RR
Una moto del genere è per piloti esperti… E va ben sottolineato nelle prove e nei commenti…
Poi ovvio che ti ammazzi anche con uno scooter 50 se trovi occasione di farlo... E che puoi andare a 50 kmh in città con una superduke da 180 cv...
Ma se non hai 2 dita di testa una moto del genere va lasciata al concessionario... E se non hai esperienza di quanto si riducono le distanze a certe velocità...
Io la comprerei? Si, ma vado in moto da 20 anni e qualsiasi moto che ho me la vivo alla stessa maniera... E sono un lentone come dicono al bar... Non chiudo le gomme... Ma sono ancora qui a raccontarlo dopo 13 moto e 500000 km... Poi domani magari ci resto secco io e gli squinternati "se sei incerto tieni aperto" tornano a casa vivi... Ma... Ma Uno di quelli a momenti me lo trovavo sul cofano dell'auto lo scorso weekend... Era incerto ha tenuto aperto e ha invaso la corsia altrui...
L'elettronica della mia lavora benissimo, rispetto alla Multistrada non ho notato particolari differenze nelle "prestazioni" del traction.
Lavora molto bene ed é assolutamente a punto tant'è che proprio in montagna é molto divertende dare manate di gas a centro curva e sentire la moto che chiude molto bene e il tc che lavora alla grande.
Il motore é comunque molto smooth e senza traction permette grandissime derapate in pieno controllo, alla 3 di misano mi diverto come un pazzo, permette traversi di 80 metri senza il minimo rischio. E la modalitá supermoto dell'abs permette di forzare all'infinito sul davanti grazie al cornering adb e grandissime spazzolate grazie alla posteriore libera e ad una frizio antisaltellamento perfetta.
Il problema arriva quando devi cambiare e il gioco frizione/gas si sente tantissimo. Per restare a Misano, si sente molto nel cambio di direzione dopo le Rio, oppure quando sei molto piegato in uscita dalla Quercia e all'uscita dal Tramonto, li servirebbe davvero un cambio elettronico.
Per finire, non la reputo inferiore alla Multistrada come elettronica, non ha quei "giochetti" che l'utente medio, "ignorante" di moto, valuta come assolutamente necessari. Ormai considerano il prezzo direttamente proporzionale ai giochini elettronici...
KTM quei giochini elettronici inizia ad averli adesso grazie agli sviluppi in motogp e nei prossimi anni fará balzi da gigante.
A chi me lo chiede dico che quei 16.500 € sono ben spesi, sono un prezzo giusto per la grandissima qualitá motoristica, per i componenti di primissimo livello come i freni e il telaio, come il forcellone e chi più ne ha più ne metta.
Un paragone? La Tuono Factory é migliore in pista, vero.
Ma costa 2.300 € in più e in strada é meno divertende e più impegnativa. La Superduke é la vera fun bike da montagna. E li é davvero super