Kymco K-Pipe 125
Piccolo funamboloPrimo punto a suo favore: il peso. Con i suoi 103 kg la 125 K-Pipe si propone come entry level facile anche per i meno smaliziati. Secondo punto, il prezzo: con 1.600 (franco concessionario) non ci si mette in box nemmeno uno scooter di pari cilindrata. Kymco punta tutto su K-Pipe per riavvicinare i giovani al mondo della moto, passione sempre meno presente nel cuore dei sedicenni.
Per questo il look si ispira alle biciclette da BMX e freeride, sempre più in voga, e ogni particolare è disegnato per essere bello sì, ma soprattutto funzionale. Vediamolo più nel dettaglio.
Motore
Il motore monocilindrico da 124 cc che equipaggia il piccolo K è raffreddato ad aria ed eroga 8,2 cv (6 kW) a 7000 giri, con una coppia di 8,6 Nm a 5.500 giri. Monta un caro vecchio carburatore Deni da 17,5 mm di diametro e un cambio a quattro marce con frizione automatica.
Sempre col pensiero rivolto ai più giovani, Kymco ha fatto sì che i consumi non superassero i 45 km/l se non si esagera con l'acceleratore; il serbatoio da 4,5 litri, quindi, garantisce un'autonomia di oltre 200 km con un pieno.
Ciclistica
Il telaio in acciaio, rigido e leggero, è il fulcro della ciclistica e del progetto K-Pipe: maneggevolezza e facilità di guida, capacità di assorbire le vibrazioni e distribuire i carichi. Questo proprio per assecondarsi a qualsiasi stile di guida, in primis a quello dei neofiti. Per quanto riguarda le sospensioni, troviamo all’anteriore una forcella telescopica con steli di 31 mm di diametro che raggiunge i 110 mm di escursione; al posteriore troviamo invece un forcellone oscillante a due bracci principali con una capriata superiore di rinforzo. Il monoammortizzatore guida e controlla il movimento del forcellone, oltre a costituire un elemento di appeal estetico grazie alla molla rossa, che fa sempre racing, così come i cerchi da 17 pollici in lega leggera a cinque razze sdoppiate. I freni abbinano il disco anteriore di grande diametro, 276 mm, a un'unità a tamburo posteriore da 140 mm.
Estetica e dotazioni
Sul K-Pipe ritroviamo con piacere l’ottimo livello di finiture a cui ormai Kymco ci ha abituati, e l’attenzione ai dettagli estetici come il disegno del gruppo ottico anteriore, caratterizzato da due elementi sovrapposti integrati tra loro. Il gruppo ottico posteriore, integrato nel codino, è incentrato su una schiera di LED che cambiano intensità in frenata: scelta non solo estetica, ma anche a favore della sicurezza.
La strumentazione è decisamente compatta, ma non per questo carente di informazioni: lo schermo a cristalli liquidi rettangolare mostra tachimetro, contachilometri, contagiri, orologio e livello del carburante, ed è completato alle spie relative agli indicatori di direzione, agli abbaglianti e alla posizione del cambio in folle.
Colorazioni e Prezzi
Disponibile in Italia nella sola colorazione nera, K-Pipe costa 1.600 euro franco rivenditore.
Come va
La linea è quella di una piccola naked spigolosa, che stuzzica la curiosità e la voglia di salire in sella. L’avviamento è elettrico, ma c’è anche la pedivella: semplice da utilizzare e dal gusto un po’ retrò, è un altro particolare che mette in evidenza l’attenzione di Kymco nei confronti di questa motoretta. Dal tappo del serbatoio con chiusura a chiave agli specchietti ampi e sagomati, dai dettagli rossi alla strumentazione, tutto è accurato e ben studiato. Indubbiamente originale alla vista, K-Pipe si rivela particolare anche in sella, a partire dalla posizione di guida decisamente caricata sull’anteriore a causa della sella che punta ripida verso il
serbatoio: si è costretti a stringere il piccolo serbatoio tra le gambe e a far peso sulle braccia, perché porsi un po’ più comodi e indietro sulla lunga seduta doppia risulta difficoltoso. Posizione obbligata sì, ma alla quale ci si abitua presto e che risulta effettivamente perfetta per spostare con facilità, nei cambi di direzione così come nello zigzag tra le auto, il peso piuma del K-Pipe. Sicuramente non adatto alle lunghe percorrenze, è invece perfetto nel traffico cittadino: paragonabile ad una bici a motore si fa largo senza esitazioni e si può contare sull’ottima frenata del disco anteriore e sulla modulabilità, più dolce, del tamburo posteriore. Anche le sospensioni fanno bene il loro dovere, ma non calchiamo troppo la mano: K-Pipe 125 è omologato per due, sì, ma il nostro ospite potrebbe accusare un po’ troppo il lavoro del mono posteriore, oltre che una posizione non esattamente comoda e altresì priva di appigli.
Per chi guida abitualmente uno scooter, e ancor di più una moto, occorrerà un po' di tempo per abituarsi all’assenza della leva della frizione e all’utilizzo del cambio a quattro marce: il folle si inserisce portando la leva verso l’alto, tutte le altre marce, in sequenza, si innestano invece portando la leva verso il basso. Bisogna avere orecchio per piazzare la cambiata al giusto numero di giri ed evitare spiacevoli strattoni. Una volta presa la mano però (anzi, il piede), il divertimento è assicurato. Promossa nel tragitto casa-scuola, l'ultima 125 Kymco si rivela un’ottima compagna di giochi anche nel tempo libero dove l’agilità, l’interasse di 1.300 mm e il motore chiamato a spingere una mole decisamente irrisoria le aggiudicano a pieni voti il titolo di fun-bike. Ci siamo divertiti in una zona chiusa al traffico, giocando sulla ghiaia e su e giù per le scalinate: vi basti sapere che è stato difficile smettere...
Pregi
Divertimento | Guidabilità | Finiture
Difetti
Posizione in sella | Posizione passeggero
k-pipe 125
@bymaxx...
Anche per me promossa.