Kymco 125
Do you Like?Facciamo un po’ il punto sul posizionamento del marchio Kymco nel mercato italiano, dove ha saputo imporsi con notevole autorità, grazie anche al buon rapporto qualità/prezzo dei suoi prodotti. Tant’è che la Casa di Taiwan – che impiega oltre 3.000 dipendenti e produce annualmente quasi mezzo milione di veicoli – a tutto novembre 2009 è saldamente terza nella classifica generale delle vendite con la bellezza di 50.659 veicoli (esclusivamente scooter), quindi alle costole dei leader Piaggio e Honda, e addirittura davanti a Yamaha. Esaminando poi la classifica dei primi 100 scooter venduti a tutto lo scorso novembre, del resto, troviamo ben 15 Kymco: dopo il best seller Agility 125R16 – 6° scooter più venduto – al 10° posto troviamo l’omologo 150, al 15° il People S 200, al 19° l’Xciting R300i e al 24° (con 3.436 pezzi venduti) l’oggetto del nostro test: ovvero il Like 125, simpatico ninnolo dal look un po’ anni ottanta che al sottoscritto, per motivi nostalgici legati all’era mesozoica, ricorda un pochino anche l’amata Lambretta Li.
Il Kymco Like 125, come forse si è capito, mi ha subito ispirato simpatia, perché lo trovo sobriamente elegante, ben costruito e anche gradevole da usare. Nulla di stravolgente, è chiaro, però molto carino.
In verità, il compattissimo Like non è uno scooter per i grandoni, mentre lo vedo benissimo come mezzo ideale per molti utenti che da un mezzo del genere non pretendano la luna, bensì facilità di guida, leggerezza, un buon livello di praticità e pure un comfort tutto sommato accettabile. Un mezzo ideale magari per una signora, che senz’altro ne gradirà la pedana piatta e il gancio sul retro scudo, oltre al classico cassettino, con serratura, che oltretutto ospita una presa a 12 Volt. Ma che apprezzerà anche la sella rastremata anteriormente, per agevolare l’appoggio a terra dei piedi nel caso indossi la gonna, e senza sbalzi posteriormente, in modo da favorire il trasporto di un eventuale ragazzino (o ragazzina, chiaramente) nel tragitto casa-scuola. A questo proposito, da notare le pedane posteriori che si aprono a scatto, premendo gli appositi pulsanti con i piedi stessi. Quanto al cruscotto, contiene un tachimetro/contachilometri analogico affiancato dall’indicatore di livello della benzina e, sotto, da un piccolo orologio digitale. Molto carino il faro oblungo, con dietro gli specchietti cromati a mo’ di “antenne”.
Sotto la sella, che cela anche il tappo di rifornimento, ci sta giusto un caschetto demi-jet; però il bauletto da 30 litri che vedete nelle foto viene fornito di serie, incluso nel prezzo di 1.799 Euro (franco concessionario) che, potendo beneficiare degli incentivi causa rottamazione, scenderebbe a soli 1.299.
I colori disponibili, tra l’altro, sono cinque: Bianco Ice; Celeste Livrio; Grigio Ardesia; Nero; Rosso Garda.
Se parliamo di praticità, la stampella laterale a scatto va certamente bocciata, in quanto scomoda da usare e poco affidabile in appoggio. Senz’altro preferibile il cavalletto centrale, dunque.
Una nota. Il Kimco Like venne presentato all’Eicma milanese del 2008, con motori di 50 e 125 cc a 4 tempi. Ma si parlava già anche di una futura versione da 200 cc, presentata appunto lo scorso novembre e già in vendita: costa 2.099 Euro. Da poco, invece, il Like 50 4T da 3 cv è stato affiancato, a parità di prezzo (1.499 Euro), da un gemello con motore a 2 tempi da 3,8 cv: una scelta decisamente curiosa al giorno d’oggi, ma che risponde a specifiche richieste dalla clientela. Boh…
Sotto la carrozzeria
Certo fa un po’ sorridere parlare di “tecnica” in relazione ad un pur simpatico scooterino. Il like, in ogni caso, sotto le vesti punta su un classico telaio in tubi d’acciaio abbinato a piastre stampate, con davanti una forcella teleidraulica con steli da 31 mm; la sospensione posteriore, manco a dirlo, verte sul motore basculante che fa lavorare una coppia di ammortizzatori regolabili a scatti nel precarico delle molle.
La forcella ha una corsa utile di 90 mm, mentre la coppia posteriore si comprime ed estende per 75 mm.
Le ruote in lega leggera sono entrambe da 12 pollici, con cerchi anteriore da 3.00 e posteriore da 3.50, gommati rispettivamente 120/70 e 130/70. I freni sono entrambi a disco, l’anteriore da 220 e il posteriore da 200 mm.
Semplice e senza troppi fronzoli la ciclistica, idem per il motore, naturalmente omologato Euro-3: un 4 tempi da 9,5 cv a 8.000 giri raffreddato ad aria forzata, con testata monoalbero in testa a due valvole, alimentato tramite un carburatore marcato Kymco con diffusore da 22 mm di diametro pescando da un serbatoio da 6,5 litri. Come spesso accade sui motori da scooter di piccola cilindrata, qui abbiamo sia l’avviamento elettrico che quello a pedivella, fondamentale nel caso la batteria esalasse l’ultimo respiro e non si disponesse dei provvidenziali cavi (e di un’altra batteria di un’auto o di una moto cui collegarli, chiaramente): è superfluo, infatti, ricordare che la trasmissione è automatica a variatore continuo, il che rende assolutamente patetico tentare l’avviamento a spinta.
Come va
Il Like pesa poco più di 120 kg col pieno di benzina, il che, unitamente alla sua compattezza e alla seduta a soli 77 cm da terra, ne fa un mezzo avvicinabile da chiunque senza alcun problema. Come già accennato, stiamo parlando di uno scooter più adatto a taglie piccole e medie, quindi non ci si può certo allungare più di tanto (di sicuro non viaggiando in due…), ma in sella si sta bene, nel traffico ci si disimpegna alla grande perché non è largo e ha tanto sterzo, le sospensioni “morbidose” facilitano abbastanza l’impatto col noiosissimo pavé e con l’asfalto sconnesso quando si marcia piano, e i freni in generale meritano più che una banale sufficienza. Manca un parabrezza, per chi proprio non riesca a farne a meno, ma è disponibile come accessorio al prezzo di 88 euro. Per il Like 125, Kymco dichiara una velocità massima di 85 km/h effettivi, ma in realtà il tachimetro arriva a sfiorare i 100 orari, che corrispondono a poco meno di 95 reali; ma i pregi migliori di questo motorino, tra l’altro piacevolmente silenzioso ed privo di vibrazioni degne di nota, sono lo spunto più che dignitoso e, naturalmente, i consumi ridotti. Durante il nostro test non siamo mai scesi sotto i 30 km/litro, dal che si evince che l’autonomia media, escludendo il litro di riserva, raggiungerebbe i 170 km.
- Agilità nel traffico | consumi | prezzo invitante
- Poco adatto a taglie forti | stampella laterale poco pratica
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