prova naked

MV Agusta Brutale 800 Dragster

L'altra faccia della rabbia
- La Dragster è la versione intransigente e arrogante della Brutale 800. Più curata, esclusiva e costosa: 13.490 euro. Ha un allestimento completo, con ABS, ed elettronica migliorata. Il passeggero però è indesiderato
MV Agusta Brutale 800 Dragster

MV Agusta si muove in maniera agile e brillante in un mercato motociclistico, che almeno in Italia, è a dir poco bolso e zoppicante, ma che in altri lidi è meno sofferente e sempre in cerca di novità. E proprio parlando di novità la casa italiana stupisce ancora, presentando un altro modello  - in totale si arriva a dodici contro i tre disponibili poco più di dieci anni fa - che allarga ulteriormente la famiglia delle tre cilindri, andando a colmare una nicchia, senza il clamore suscitato dalle sorelle Rivale e Turismo Veloce, ma che di certo solleticherà le voglie di un ristretto numero di appassionati. Che poi tanto ristretto può anche non essere. Non è una moto da grandi numeri, né gli uomini di MV Agusta l’hanno pensata e realizzata a tale scopo: è un vero e proprio sfizio a due ruote, una seconda moto magari, dalla personalità forte e irriverente, per motociclisti senza compromessi.


Deriva strettamente dalla B3 800, ma le componenti modificate rendono la Dragster più curata e ricercata, caratteristiche che innalzano anche il prezzo di listino fino a 13.490 euro franco concessionario. La prima cosa che colpisce è il codino “mozzato”, con la sella dalla nuova conformazione in sostanza monoposto, che rende ancora più compatta la vista laterale della tre cilindri di Varese, mentre i cerchi specifici per questa moto, calzano pneumatici (Pirelli Diablo Rosso II) 120/70 anteriori e 200/50 posteriori, dimensione che estremizza ulteriormente il concetto di moto da sparo. Due le colorazioni disponibili, Bianco oppure Grigio Avio metallizzato opaco. Porta targa e specchi retrovisori sono presi direttamente dalle sorelle Turismo Veloce e Rivale, mentre i supporti delle pedane e i fregi in alluminio per il parafango anteriore, sono specifici per questa moto, così come la palpebra che sormonta il faro anteriore e la sella, con cuciture a vista. L’impostazione di guida cambia anche grazie al fatto che al posto del manubrio della Brutale 800, ora ci sono due semi manubri dotati di regolazione, con un’escursione utile di 7°, che corrisponde a 40 mm.
 

Motore e ciclistica


La Dragster 800 condivide ciclistica e meccanica con la sorella Brutale 800, quindi la potenza del tre cilindri rimane invariata, 125 cv (92 kW) a 11.600 giri, così come la coppia, 81 Nm (8.25 kgm) a 8.600 giri, mentre il cambio a sei marce, di tipo estraibile, è dotato di serie di quick-shift.
Il MVICS (Motor Vehicle Integrated Control System) è stato oggetto di un altro sviluppo nelle logiche di funzionamento della centralina Eldor EM2.0, che garantisce un miglioramento tangibile nella dinamica e nel comportamento sia del motore sia della moto stessa, relegando al passato le incertezze del ride by wire. Tali modifiche non sono esclusive dei nuovi prodotti, ma sono disponibili anche per tutte le tre cilindri che hanno da tempo varcato i cancelli della fabbrica di Schiranna, e che in pochi minuti possono essere aggiornate semplicemente recandosi in una concessionaria MV.

MV Agusta Brutale 800 Dragster
MV Agusta Brutale 800 Dragster


L’MVICS (Motor & Vehicle Integrated System) consente, sulla Dragster come sul resto della gamma tre cilindri, di scegliere fra tre mappature differenti (Sport – Normal – Rain), più una quarta aggiuntiva, Custom, completamente personalizzabile. Come sulle sorelle, anche sulla Dragster si può intervenire su controllo di trazione (regolabile su otto livelli),  intervento del freno motore e del limitatore di giri, risposta del motore ed erogazione della coppia e risposta del comando del gas. Le regolazioni si possono attuare attraverso l'utilizzo dei pulsanti di selezione posizionati sui blocchetti elettrici. La ciclistica è strettamente derivata da quella della B3 800, e se si esclude una taratura leggermente diversa delle sospensioni, e quindi della forcella a steli rovesciati Marzocchi da 43 mm e del mono Sachs (entrambi ampiamente regolabili), la Dragster 800 è una copia fedele della Brutale 800. Certo il telaietto reggisella è stato rivisto, in virtù delle dimensioni ridotte, ma il traliccio in tubi di acciaio ALS e le piastre in fusione di alluminio sono gli stessi, così come il bellissimo forcellone monobraccio.
 

Freni


Finalmente tutta la gamma MV a tre cilindri è ora disponibile con l’ABS, che nel caso della Dragster è di serie, e che quindi esce dai concessionari dotata di un sistema Bosh 9 PLUS, che sovraintende al funzionamento della coppia di dischi flottanti da 320 mm con pinze radiali Brembo a quattro pistoncini e al singolo disco posteriore da 220 mm con pinza a due pistoncini.


Bando alle ciance: il nostro test


Un meteo avverso che ha bagnato abbondantemente le strade francesi per tutta la notte, mette a dura prova la Dragster 800 e soprattutto chi la guida. Il carattere irascibile della tre cilindri italiana potrebbe mal digerire asfalti scivolosi e strade ricche di curve, mentre il gommone posteriore da 200, dalle caratteristiche più votate alla performance che non alle prestazioni in condizioni difficili, ci porta a guidare in maniera oltremodo prudente. La leggerezza della Dragster è però uno degli aspetti positivi che emergono sin dai primi chilometri, mentre la presenza dell'ABS, unita a quella dei controlli di trazione, sono una bella garanzia di tranquillità.

La Dragster passa subito la sensazione di maneggevolezza 
e leggerezza
La Dragster passa subito la sensazione di maneggevolezza e leggerezza

A mano a mano che passano i chilometri, dobbiamo ricrederci, e la tensione che sulle prime ci portava a guidare in maniera particolarmente accorta, inizia a scemare. Il perché è presto detto, la risposta ai comandi del gas conseguente l'aggiornamento del software di gestione del motore, hanno sortito gli effetti sperati, e a giovarne è la guidabilitá in tutte le condizioni. Il tanto acclamato ABS finalmente consente di affrontare le frenate più impegnative e i terreni più insidiosi, con una certa tranquillità, e permette di sfruttare al meglio l’impianto frenante, con la novità di un freno posteriore ben più modulabile rispetto alle versioni prive di antibloccaggio, e che è più facile e soprattutto più piacevole da usare.


Durante il test su strada, abbiamo avuto modo di guidare oltre alla Dragster, anche la Brutale 800, quindi siamo riusciti a metterle a confronto in tempo reale. Le differenze sono abbastanza evidenti, con una posizione di guida “più inserita” (la sella è più scavata e offre meno possibilità di movimento rispetto a quella della B3) e leggermente più caricata in avanti nella Dragster, con una leggera perdita di velocità negli inserimenti in curva e nei cambi di direzione, a causa dell’aumento della sezione del pneumatico posteriore.

Alziamo il ritmo e cominciamo a sfruttare maggiormente le prestazioni del “Tre Pistoni”, che è davvero arrabbiato e arrogante quando gira nella zona alta del contagiri

Diciamo subito che la Dragster rimane molto agile e reattiva nei percorsi misti, e che la dinamica non peggiora assolutamente, ma semplicemente cambia. Mentre l’asfalto si asciuga alziamo il ritmo e cominciamo a sfruttare maggiormente le prestazioni del Tre Pistoni, che è davvero arrabbiato e arrogante quando gira nella zona alta del contagiri. Questo propulsore, a differenza del concorrente inglese e soprattutto dei neo arrivati giapponesi, è decisamente propenso a girare alto, e mostra il meglio di se dai 7/8.000 giri in su, regimi in cui il suono dell’aspirazione e la musica che esce dagli scarichi fanno letteralmente godere chi gli sta in sella. Dimostrando però che è anche capace di girare basso e di riprendere senza incertezze quando si va a spasso, magari in mezzo al traffico.


La prova in pista


La parte finale del test dinamico ci ha riservato una sorpresa, perché abbiamo avuto la possibilità di provare la neonata Dragster 800 anche in pista, a Le Castellet. Una forzatura? Sulle prime avremmo risposto di sì, ma con il senno di poi diciamo che ci può stare! Che a Schiranna sappiano mettere a punto le ciclistiche delle loro creature è un dato acquisito, e questa Dragster 800 non è da meno e porta avanti la tradizione. Il tracciato oggetto del contendere è quello del Paul Ricard di Le Castellet, in versione accorciata, ma sempre probante e impegnativo per qualsiasi tipo di moto, e soprattutto per una naked agile e reattiva come la MV Dragster 800. La pioggia notturna ha lasciato tracce evidenti del suo passaggio, e in molti punti la pista è ancora umida, per non dire bagnata, ma la voglia di girare e di provare questa belva scatenata è tanta.

Il motore consente uscite di curva e accelerazioni in stile “tiro con la fionda”
Il motore consente uscite di curva e accelerazioni in stile “tiro con la fionda”

Le prime sorprese riservateci riguardano sia le prestazioni del motore, che consentono uscite di curva e accelerazioni in stile tiro con la fionda, senza quelle incertezze e ritardi che caratterizzavano la precedente gestione dell’elettronica, mentre il cambio dotato di quick shift inserisce, o meglio spara letteralmente un rapporto dietro l’altro. La reattività della ciclistica e l’immediatezza nel recepire i comandi del pilota, non contrastano con una stabilità sul veloce che ha dell’incredibile, e per veloce intendiamo la percorrenza della famosissima curva Signes, dopo il lungo, e altrettanto famoso rettilineo del Mistral, che la Dragster ha affrontato senza battere ciglio in quarta piena, forte anche del maggiore appoggio offerto dal gommone posteriore. Nella parte mista la naked italiana mette in mostra doti di piegatrice da prima della classe, alla faccia delle coperture di primo equipaggiamento dalla connotazione prettamente stradale, mentre pedane e scarico sono ben lungi dal grattare l’asfalto. Certo senza le macchie di umido e con due pneumatici in mescola…


L’ABS tanto apprezzato su strada, ci mette del suo anche tra i cordoli di questa bellissima pista, anche perché nella staccata più impegnativa in fondo al rettilineo dei box (girando sul “corto” si deve affrontare un tornantino da prima/seconda), c’erano delle evidenti tracce di umido che promettevano male. No problem, staccatona senza indugi, ABS che massimizza il grip del pneumatico anteriore, e via andare. In uscita peliamo il cordolo, e sentiamo l’intervento del controllo di trazione che finora ha riposato bellamente, anche perché questa Dragster, come del resto tutta la gamma sviluppata sulla piattaforma tre cilindri, ha trazione e grip da vendere, e innescare l’intervento dell’elettronica è più difficile rispetto a molte concorrenti.

La Dragster 800 è divertente anche nell’uso estremo in pista? La risposta è sì.
Estrema e modaiola in apparenza, esclusiva nella dotazione tecnica e nel prezzo, diamo un benvenuto a una moto che farà parlare di sé e che innescherà, anzi l’ha già fatto, discussioni infinite. Una moto che riesce a emozionare nella guida su strada così come parcheggiata davanti al locale di tendenza, e perché no, anche in pista.


Pregi


Personalità | Prestazioni | Dotazione tecnica


Difetti


Abitabilità quasi da monoposto | Prezzo

  • giulio.cudone
    giulio.cudone, Spinea (VE)

    molto bella esteticamente....

    molto bella esteticamente, come prestazioni e sotto tutte le rivali delle altre cose, ed è una moto per "nani" ci sta bene sopra 1:70 massimo
  • agobrutal
    agobrutal, Resana (TV)

    l'mt 09 da riferimento?

    Mt 09 da riferimento x la linea? Ma k tocca sentire!! Le ho provate entrambe, ok l'mt sarà anche più comoda ma per il resto lasciamo stare...a partire dalla ciclistica per arrivare alla dotazione e all'estetica...come ciclistica è sensibilmente meglio la mv, esteticamente la mt fa abbastanza così così ma soprattutto mi riferisco ai comandi come le frecce e il clacson ecc che li hanno fatti davvero brutti..sembra un giocattolo e per un moto del genere secondo me è assai brutto a contrario della mv. A chi dice del gommone gigante, provatela in curva e poi mi sapete dire...da una sicurezza che altre non ti danno. Il prezzo è diverso ma si capisce il perché poi provandole. Poi dipende certo da quanti soldi uno vuole spendere sicuramente ma sta di fatto che l'mv è meglio. A provarla hai la sensazione d'avere un giocattolo in mano da quanto da feeling, un giocattolo cattivo per fare il bambino cattivo :-P
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Scheda tecnica

MV Agusta Dragster 800 (2014 - 19)
  • Informazioni generali
  • Misure
  • Motore
  • Ciclistica
  • Batteria
  • Marca MV Agusta
  • Modello Dragster 800
  • Allestimento Dragster 800 (2014 - 19)
  • Categoria Naked
  • Inizio produzione 2014
  • Fine produzione 2019
  • Prezzo da 14.190 - franco concessionario
  • Garanzia n.d.
  • Optional n.d.
  • Lunghezza 2.060 mm
  • Larghezza 825 mm
  • Altezza n.d.
  • Altezza minima da terra 149 mm
  • Altezza sella da terra MIN 811 mm
  • Altezza sella da terra MAX n.d.
  • Interasse 1.380 mm
  • Peso a secco 167 Kg
  • Peso in ordine di marcia n.d.
  • Cilindrata 798 cc
  • Tipo motore termico
  • Tempi 4
  • Cilindri 3
  • Configurazione cilindri in linea
  • Disposizione cilindri trasversale
  • Inclinazione cilindri n.d.
  • Inclinazione cilindri a V n.d.
  • Raffreddamento a liquido
  • Avviamento elettrico
  • Alimentazione iniezione
  • Alesaggio 79 mm
  • Corsa 54,3 mm
  • Frizione multidisco
  • Numero valvole 4
  • Distribuzione bialbero
  • Ride by Wire n.d.
  • Controllo trazione n.d.
  • Mappe motore n.d.
  • Potenza 125 cv - 92 kw - 11.600 rpm
  • Coppia 8 kgm - 81 nm - 8.600 rpm
  • Emissioni Euro 3
  • Depotenziata No
  • Tipologia cambio meccanico
  • Numero marce 6
  • Presenza retromarcia No
  • Consumo medio VMTC n.d.
  • Capacità serbatoio carburante 16,6 lt
  • Capacità riserva carburante n.d.
  • Trasmissione finale catena
  • Telaio Tubolare a traliccio in acciaio ALS
  • Sospensione anteriore Marzocchi oleodinamica a steli rovesciati con sistema di regolazione esterno e separato del freno in estensione, in compressione e del precarico molla
  • Escursione anteriore 125 mm
  • Sospensione posteriore Progressiva monoammortizzatore Sachs regolabile in estensione, estensione e nel precarico molla materiale forcellone oscillante monobraccio Lega di alluminio
  • Escursione posteriore 125 mm
  • Tipo freno anteriore doppio disco
  • Misura freno anteriore 320 mm
  • Tipo freno posteriore disco
  • Misura freno posteriore 220 mm
  • ABS
  • Tipo ruote integrali
  • Misura cerchio anteriore 17 pollici
  • Pneumatico anteriore 120/70 - ZR 17 M/C (58 W
  • Misura cerchio posteriore 17 pollici
  • Pneumatico posteriore 200/50 - ZR 17 M/C (75 W
  • Batteria 12 V - 8,6 Ah
  • Capacità n.d.
  • Autonomia e durata n.d.
  • Batteria secondaria n.d.
MV Agusta

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