MV Agusta Brutale 800RR 2018 Bella senza tempo
MV Agusta negli ultimi anni ha fatto parlare di sé più per le traversìe economiche affrontate, piuttosto che per le novità motoristiche; ma il 2018 fa ben sperare per il futuro dell’azienda di Schiranna che, grazie all’entrata nel capitale azionario dell’imprenditore russo Timur Sardarof e della sua holding ComSar, pare essere uscita da questa difficile situazione.
La Brutale 800 RR fa parte di questo futuro che, abbandonata la malsana idea di arrivare a produrre 15/20.000 moto all’anno, fa tornare sui suoi passi MV Agusta, riproponendo quelli che erano gli obbiettivi dei primi anni duemila, ai tempi cioè della rifondazione del Marchio MV: ovvero, produrre moto esclusive al top per immagine e prestazioni. Esclusività che ci porta diretti alla moto protagonista di questa prova, la Brutale 800 RR, che solo a star ferma sul cavalletto strappa consensi in termini d’immagine e ricercatezza, e questo vale per entrambe le colorazioni disponibili: Ice/Nero Carbon Metallizzato e Rosso Shock Pearl/Nero Carbon Metallizzato.
Questa versione 2018 cambia poco esteticamente rispetto al modello precedente: i soli cerchi forgiati in alluminio la differenziano ad un primo sguardo, mentre le modifiche sotto pelle sono davvero tante, e quasi tutte necessarie per l’omologazione Euro 4, anche se altrettante sono state apportate - in particolare all’elettronica - per migliorare le caratteristiche di guida della "tre cilindri" di Schiranna.
Il motore
Il motore a tre cilindri è stato dunque oggetto di numerosi interventi tecnici per adeguarlo all’omologazione Euro 4, che impone la riduzione delle emissioni ben del 50%, e della rumorosità del 48% rispetto all’Euro 3. Il tricilindrico in linea è ancorato al telaio tramite un nuovo punto di supporto che ha permesso di incrementare la rigidità flessionale; inoltre, al suo interno è stato introdotto un nuovo contralbero, così come inediti sono gli alberi a camme e le valvole, mente il cambio è completamente nuovo. L’abbattimento della rumorosità passa anche dai coperchi motore studiati appositamente per attenuare quella ad alta frequenza, che garantiscono anche una buona protezione in caso di caduta. In tutto questo il "tre cilindri" garantisce ancora prestazioni al top, grazie ai suoi 140 cv a 12.300 giri/min, con una coppia massima di 86 Nm a 10.100 giri/min.
L’elettronica
La parte elettronica è stata oggetto di un’approfondita evoluzione con il completissimo pacchetto elettronico denominato MVICS (Motor & Vehicle Integrated Control System), che prevede sempre la possibilità di selezionare quattro differenti mappe motore, tre delle quali predefinite - più precisamente, Normal-Rain-Sport - mentre la Custom permette la personalizzazione di diversi parametri, quali la risposta del motore all'acceleratore, l'erogazione della coppia, la sensibilità del comando gas, il freno motore e il regime di intervento del limitatore. Inoltre è presente il controllo di trazione, regolabile su otto differenti livelli ed escludibile all’occorrenza, così come il cambio elettronico, dotato anche di downshift, l’assistenza in scalata che funziona in simbiosi con la frizione antisaltellamento.
Ciclistica e Freni
Il telaio della Brutale è un leggerissimo traliccio di tubi in acciaio ALS, integrato con piastre in lega di alluminio nella zona posteriore. La forcella è una Marzocchi ultraregolabile a steli rovesciati di 43 mm di diametro, con trattamento DLC (Diamond Like Carbon). L’escursione è di 125 mm, la stessa dell’ammortizzatore posteriore Sachs vincolato al monobraccio, anch’esso completamente regolabile nell’idraulica. Bellissimi ed esclusivi di questo modello i cerchi con il profilo delle razze lucidate, gommati Pirelli Diablo Rosso II da 120/70 davanti e 180/55 al posteriore.
L’impianto frenante è griffato Brembo: una coppia di dischi anteriori flottanti da 320 mm di diametro con pinze a quattro pistoncini ad attacco radiale, e il disco posteriore da 220 mm con pinza a doppio pistoncino. Non manca naturalmente l’ABS, nello specifico un Bosch 9 PLUS con RLM (Rear Wheel Lift-Up Mitigation).
Come va
Il temuto passaggio da Euro 3 ad Euro 4 non ha di certo stravolto la Brutale 800 RR, che rimane una naked dura e pura, una moto che non ama i compromessi, dalle prestazioni sportive e con un comportamento dinamico che richiede concentrazione e manico. Accettato tutto questo, la Brutale ripaga chi le sta in sella con fiumi di adrenalina accompagnati da un sottofondo sonoro esaltante, con le fucilate del cambio elettronico che sono davvero “gasanti”. A spanne, il motore sembra aver perso qualcosa ai medi regimi, guadagnando però in pulizia di erogazione; mentre non sembra proprio aver perso la sua ben nota cattiveria e l’arroganza agli alti regimi.
La risposta del comando del gas è sempre piuttosto sensibile, e, come sulle precedenti versioni, preferiamo addomesticarla navigando nel menù “Custom”, che permette di cucirsi su misura la Brutale. Purtroppo la navigazione nel menù, abbastanza intuitiva, si scontra con i pulsanti di selezione davvero scomodi, soprattutto quando si indossano i guanti, e sarebbe auspicabile un upgrade con quelli della Turismo Veloce, che invece sono pratici e intuitivi. Anche la strumentazione, compatta e discretamente ricca (anche se manca il livello del carburante o almeno l’autonomia residua quando si entra in riserva), meriterebbe spie di servizio meglio retroilluminate e magari un display TFT, visto il lignaggio della moto.
L’impostazione di guida rispecchia le caratteristiche dinamiche della moto, sportiva dura e pura con pochi compromessi, così come l’assetto che, viste anche le condizioni pietose dei nostri asfalti, avremmo gradito più propenso ad incassare le sconnessioni e meno sostenuto (e la scarsa imbottitura della sella non aiuta in questo frangente): ma questo non è un grosso problema, anche perché forcella e mono sono ampiamente regolabili. Leggera e agile forse come nessun altra concorrente diretta, la Brutale 800 RR sa essere precisa e affilata sul veloce, almeno in presenza di asfalto liscio, mentre nello stretto sulle prime riesce a prenderti in contropiede, tanto è rapida a prendere la corda e per quanto velocemente riesca a cambiare direzione.
Il manubrio largo ti fa sentire padrone della moto, con il particolare ammortizzatore di sterzo regolabile montato proprio sotto la strumentazione, pronto a smorzare le reazioni più fastidiose; mentre i comandi si dimostrano rapidi e precisi, così come la frenata, modulabile anche con un solo dito e potentissima. Ciò che in sella alla Brutale non deve mai essere smorzato o calare è invece la concentrazione... Insomma, avrete percepito che si tratta di una moto poco propensa ad andare a spasso, e anche l’eventuale passeggero non è accolto al meglio, anche se può contare su un maniglione regolabile e una sella discretamente ampia: tuttavia, questa Brutale è pronta ad elargire badilate di emozioni anche solo guardandola, magari mentre si è seduti al bar per una pausa. Si posa lo sguardo sulle sue linee tese, sul codino slanciato e caratterizzato dal telaietto reggi sella “bucato”, e sugli incastri millimetrici delle sue sovrastrutture. E ci si scorda di tutto il resto.
Maggiori informazioni:
Foto Milagro
Luogo - Lago Maggiore
Meteo - Sole 15°
Abbigliamento
Giacca: Alpinestars
Stivali: Dainese R Axial Pro
Guanti: Alpinestars SP5
Casco: Scorpion EXO-2000 Evo Air
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CostaBrutale, Trezzano Rosa (MI)Salve a tutti, io ho la Brutale 800 RR 2017 è una moto fantastica comodissima affidabile, sono stato al passo dello Stelvio e Livigno che guida maneggevolezza da spettacolare e motore potente. ti consiglio da comprare è una moto italiana fatta a mano.
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contact5278, Genova (GE)14 commenti... :-(