KYMCO People S 200 (50 - 125)
People seconda serie
Tenete presente che la fetta degli scooters a “ruota alta” rappresenta ben il 48% del mercato totale degli scooters.
Per questo motivo grande attenzione è stata rivolta alla seconda serie del People.
Abbandonate le linee morbide e tondeggianti della vecchia versione, i nuovi People, 50 – 125 – 200, che vestono lo stesso abito, avendo la medesima carrozzeria, esibiscono un look, sviluppato completamente in Italia, più al passo con i tempi.
Design geometrico e più lineare, qualche cromatura in meno rispetto alla versione precedente, dimensioni “importanti” (che nel caso del cinquantino rappresentano un record di categoria) sono le caratteristiche salienti del nuovo prodotto Kymco (che per gli ‘gnorri’ significa Kwang Yang Motor Company).
Le uniche differenze tra il baby (50) e i fratelli più grandi sono limitate al diverso gruppo ottico posteriore (a led sui maggiori di cilindrata) ed alla mancanza del secondo ammortizzatore posteriore. Anche la dimensione del pneumatico posteriore è differente (110/70/16 contro 120/80/16) ma ad occhio è difficile notarlo.
- Design geometrico e più lineare
Sotto il vestito, il People S nasconde un telaio in tubi d’acciaio rinforzato con piastre stampate. La parte “elastica” è affidata ad una forcella telescopica idraulica con steli da 33 mm, anteriore, e a due ammortizzatori regolabili posteriori.
Piuttosto economico l’impianto frenante, che davanti monta un disco da 260 mm, ma che al posteriore offre solo un tamburo da 130 mm, adatto al 50 ma poco consono ad un 200.
I motori del People S sono tutti raffreddati ad aria, ma mentre il cinquantino è un 2 tempi il 125 ed il 200 sono 4 tempi. Le potenze raggiunte sono rispettivamente di 3,8 cv (50 cc) 10,3 cv (125) e 11,3 (200). Da notare che il 125 è omologato Euro 3, mentre gli altri due si “fermano” all’Euro 2.
L’abbondanza di spazio offerta dal People S si apprezza non appena ci si siede in sella. La posizione di guida è corretta e confortevole, potendo contare su di una sella ben imbottita e ben sagomata. Anche la pedana dal profilo piatto e dalla superficie di buone dimensioni, permette di trovare la “sistemazione” più idonea per i piedi.
Solo discreto il vano sottosella (se volete la ruota alta, da qualche parte lo spazio i tecnici devono pur toglierlo) dove si riesce a sistemare un casco Jet, non troppo grande però… Sulle versioni di maggior cilindrata è presente all’interno del vano una presa a 12v, ottima per ricaricare il cellulare.
Comodo, anche se sulle prime può sembrare complicato da utilizzare, il blocchetto chiave multifunzione che comanda: avviamento; bloccasterzo; apertura sella e vano portaoggetti.
La strumentazione, anche se non proprio completissima (tachimetro - contachilometri – orologio - livello carburante - spie di servizio) risulta ben leggibile e dotata di un’estetica piacevole.
Materiali e finiture, pur non impressionando, raggiungono livelli più che buoni, specialmente tenendo conto del rapporto qualità- prezzo estremamente competitivo.
Infatti sarebbe ingiusto lamentarsi, considerando i prezzi alquanto competitivi di tutte e tre le versioni, 1.795 Euro per il 50, 2.445 per il 125 e 2.595 per il duecento. Da aggiungere che fino al 30/09/05 le spese di immatricolazione sono incluse nel prezzo.
Per la prova dinamica le mie attenzioni si sono rivolte immediatamente alla versione di maggior cilindrata, anche perché il percorso del test dinamico che si sviluppava sulle montagne attorno al lago d’Iseo, era ricco di salite, situazione scomoda per le cilindrate minori!
Il settaggio delle sospensioni, tendente al rigido, non compromette più di tanto il comfort del People S, ma di sicuro garantisce un comportamento più preciso alle medie e alte velocità. Il People S 200 se guidato in maniera pulita, si comporta onestamente ondeggiando poco ed in maniera controllabile.
Alle alte velocità, emerge il primo dei difetti del People S, cioè la scarsa protezione dall’aria offerta dal cupolino, problema risolvibile montando il parabrezza optional.
Più difficoltoso trovare la soluzione per il secondo difetto, decisamente rilevante se riferito al 200, un po’ meno se si fosse trattato dei due fratelli minori. La scarsa potenza frenante del tamburo posteriore, che anche con il solo guidatore in sella fatica a farsi sentire. Pur “strizzando” per benino la leva, la capacità decelerante del tamburo posteriore risulta sempre scarsa. Il problema si amplifica nella guida in coppia, situazione nella quale il singolo disco anteriore deve sobbarcarsi un surplus di lavoro.
Sempre restando sul discorso inerente il passeggero, a quest’ultimo è dedicata una bella porzione di sella, con la possibilità di “reggersi” al maniglione-portapacchi e con delle pedane ripiegabili di buone dimensioni, che permettono di sistemarsi al meglio.
Alla fine della prova i commenti erano piuttosto unanimi. Ottimo rapporto qualità prezzo, per uno scooter dal look moderno e piacevole, ben assemblato e dalle capacità stradali più che buone.
- Prezzo – Rapporto qualità prezzo- Abitabilità
Freno a tamburo poco efficace – strumentazione povera
Non sarà uno scooter che attira gli sguardi, ma c’è tanta gente che bada al sodo...e al soldo.