Rieju MRT 50 SM Trophy: il nuovo Re del liceo
Negli ultimi anni, la classe dei 50 cc è stata un po’ trascurata: la scarsa richiesta dei clienti ha obbligato le Case motociclistiche a mettere da parte questo segmento, che è stato il primo capitolo di moltissimi motociclisti. Non tutto è perduto, però. Ci sono Marchi che puntano ancora tanto sulle “giovani” cilindrate, sia 125 che 50 cc. È il caso di Rieju, che offre una ricca gamma di motard ed enduro 2 tempi, anche in versione racing. Ci siamo voluti concentrare proprio su questo allestimento, in particolare sul modello con le ruote lisce da 17” (più adatto alla città): il Rieju MRT 50 SM Trophy.
Com’è fatto
Il look complessivo e i numerosi dettagli in rosso confermano il grande impegno della Casa spagnola per offrire un prodotto il più accattivante e corsaiolo possibile. La Trophy è la versione full optional: grafiche racing, cerchi a raggi, manubrio e silenziatore anodizzati, forcella a steli rovesciati R16V da 41 mm, monoammortizzatore con serbatoio del gas separato, carter laterali motore e guida catena in rosso, paramani e sella dedicata.
Oltre ai ricchi contenuti estetici, alla MRT 50 SM Trophy non poteva mancare un propulsore dedicato: il cuore pulsante è il monocilindrico raffreddato a liquido 2 tempi firmato Minarelli AM6 (40,3 x 39 mm). Il cilindro è marchiato come 2T speciale con carburatore Dell’Orto PHBN16 e, fortunatamente, è presente il miscelatore con il serbatoio dell’olio posizionato al posto del radiatore di sinistra, che facilita i rifornimenti dal benzinaio (la capacità del serbatoio del carburante è di 6,32 litri). Inoltre, non è presente il motorino di avviamento: per accendere il motore bisogna usare la classica pedivella sul lato destro. E ricordatevi di aprire il rubinetto della benzina per non rimanere a piedi dopo pochi metri!
Passando alla ciclistica, il telaio perimetrale verniciato di nero è in acciaio, mentre il forcellone è in alluminio. L’impianto frenante è firmato Galfer ed è composto da un disco anteriore wave da 300 mm morso da pinza assiale a due pistoncini e uno posteriore da 200 mm. Peccato il sistema non sia radiale, non tanto per l’efficacia (di cui vi parliamo qui sotto) quanto per l’impatto estetico.
I tecnici spagnoli hanno voluto minimizzare le masse: il peso è di soli 85 kg a secco, ma per raggiungere questo risultato, la MRT 50 SM Trophy ha dovuto rinunciare ad un cruscotto ultra-tecnologico. Infatti, il piccolo quadro sotto il naso mostra solo le informazioni necessarie: la velocità, l’ora, i km totali e parziali, le ore motore e la spia degli indicatori di direzione e della folle.
Come va
L’asso nella manica di questo motard 50 è il modo in cui riesce a creare il legame con chi è alla guida: l’espansione riempie le orecchie con un sound pazzesco e l’aria viene colorata da un bel fumo blu puzzolente (che, purtroppo, si vede sempre meno). Il motore trasmesse ogni singolo scoppio e la posizione di guida fa sentire su una moto grande. Come ogni due tempi di piccola cilindrata, è quasi impossibile utilizzarlo in basso: a bassi regimi la spinta è scarsa ma, sorpassata la “soglia critica”, il cilindro 2T speciale dà il meglio di sé. In alto urla tanto e i rapporti corti invogliano a mettere marce, una dietro l’altra. Si è sempre con la frizione in mano (anche se sembra un po’ spugnosetta al primo impatto): dettaglio molto importante per fare scuola. L’impianto frenante ha una potenza quasi esagerata per un ciclomotore, ma manca l’ABS: nota positiva se ci si vuole divertire, negativa in condizioni di scarso grip.
Come vi abbiamo anticipato, l’ago della bilancia si ferma a 85 kg: la MRT 50 è agile come una bicicletta nel traffico e, anche se la sella è alta 870 mm, i fianchi stretti facilitano a mettere il piede a terra anche a chi è sotto il metro e ottanta. Anche tra le curve è una vera scheggia, merito della taratura rigida delle sospensioni, che permettono di avere un buon appoggio. L’altra faccia della medaglia è il comfort ridotto al minimo, anche per l’imbottitura della sella: buche, pavè e dossi si sentono tutti e, dopo una mattinata in sella, si potrebbe scendere un po’ affaticati (purtroppo, chi scrive i 14 anni li ha quasi doppiati).
Conclusioni
Il “motorino” è il primo passo verso l’indipendenza e, se si arriva a scuola con un mezzo come la Rieju MRT 50 SM Trophy, sicuramente non si passa inosservati. È una moto appariscente e concreta, perfetta per far nascere quel legame speciale con le due ruote che solo un motociclista può capire. La versione Trophy si rivolge a un’utenza mirata, il giovane appassionato di gare alla ricerca del dettaglio più estremo. La ricerca del dettaglio, però, si traduce in un prezzo leggermente sopra la media: Rieju chiede 4.124 euro per la MRT 50 SM Trophy. La bella notizia è che sul sito della Casa spagnola è presente un configuratore che permette di personalizzare sotto ogni aspetto l’estetica e le caratteristiche tecniche. Un’ottima alternativa per rendere ancora più unici i modelli della gamma motard ed enduro.