Speciale Honda DCT: prova totale, dalla città al fuoristrada
Il cambio sequenziale a doppia frizione DCT debutta nel 2010 sulla sportiva Honda VFR 1200F. Dopo otto anni torniamo a parlarvi di lui in uno speciale realizzato con la collaborazione di Honda Italia. Lo facciamo perché questo cambio ha dimostrato la sua efficacia su una gamma sempre più estesa di modelli: dall'avveniristica Integra al SUV a due ruote X-ADV, dalla pratica NC750X alla regina del fuoristrada, l'Africa Twin. E poi c'è persino lei, la fenomenale tourer a sei cilindri Gold Wing, che abbiamo appena provato in Texas.
Il cambio DCT è semplice nel funzionamento, regala tanta sicurezza in più. Ma non è questo il suo più grande plus: nella guida di tutti i giorni è soprattutto divertente, sia che lo si usi in città, sia nel fuoristrada più difficile. Nel video vi descriviamo quindi il suo funzionamento, per poi passare a raccontare le doti dinamiche e quindi il divertimento che il DCT regala: velocità di cambiata, doppietta in scalata, feeling col comando del cambio sull’intera gamma Honda (scooter, moto automatica, maxi enduro, gran turismo di maxi cilindrata).
Come funziona
Il cambio DCT è un vero cambio meccanico dotato di una doppia frizione con sei marce. Rispetto a un cambio tradizionale, dispone di due alberi primari coassiali. Può essere usato come un classico automatico in modalità Drive o in modo manuale con le palette. In Drive il sistema è intelligente e torna dalla modalità manuale a quella automatica da solo quando non si azionano le palette. Il funzionamento automatico prevede anche la modalità sportiva S (settabile su tre livelli), che comporta regimi di cambiata più sportivi.
In città emerge la semplicità del cambio in drive, che aumenta la sicurezza di guida e la concentrazione. La risposta del sistema DCT è dolce anche alle velocità più basse grazie all'attacco della frizione gestito elettronicamente. Il nostro viaggio prosegue poi con l’autostrada. In questo contesto il cambio è chiamato in causa di rado, ma se ne apprezza comunque la rapidità in fase di scalata e il consumo medio inferiore rispetto al manuale, perché le cambiate avvengono sempre ai regimi di coppia ideali.
Nella guida sui percorsi misti si apprezza ai massimi livelli la rapidità di cambiata e la dolcezza di funzionamento del DCT. E' inoltre impossibile sbagliare marcia, preservando così il motore da eventuali scalate in fuorigiri. Le cambiate rapide e dolcissime sono inoltre perfette nella guida col passeggero, perché eliminano ogni contraccolpo (e colpo tra caschi, avete presente?). Non si perde il piacere di guida, perché non c’è mai l’effetto antipatico di continuo slittamento, tipico delle trasmissioni a variazione continua: il DCT è un cambio con le marce, poi è il pilota a decidere se usarle o se lasciarlo fare alla centralina della moto.
Il nostro speciale dedicato al DCT in sella all'Africa Twin CRF1000 del 2018 non poteva concludersi sull'asfalto. In fuoristrada la moto dotata di DCT pesa un po' di più (10 kg) e lo si avverte. Però ripaga con una semplicità di guida che si traduce in minore stanchezza, minore possibilità di caduta e persino in una maggiore velocità nei passaggi più tortuosi. Il motore non si spegne mai e questo in fuoristrada ci evita un sacco di possibili cadute, soprattutto in discesa e in curva, perché impedisce di bloccare la ruota dietro (altra situazione di potenziale pericolo con le maxi enduro in fuoristrada).
Sono numerosi gli aspetti positivi del DCT emersi nel nostro test. E' divertente in città, dove trasforma la grossa e potente Adventure in una moto facile e leggera. E' ideale nel touring, dove permette di concentrarsi nella guida tra le curve, assistiti da un cambio che fa tutto lui o fa esattamente quello che vuoi tu. Qui mostra il suo lato sportivo, perché nessun cambio è altrettanto veloce.
E, a dieci anni dal suo debutto, il DCT ci fa vedere di cosa è capace in fuoristrada con l'Africa Twin. E' facile e persino veloce; pesa un po’ di più, ma ti semplifica la vita, non ti fa sbagliare (e quindi cadere) e, se il percorso si fa brutto, ti fa andare pure più forte. Ce lo racconta anche Marcello Romano, istruttore di guida della scuola Honda e pilota nelle gare di enduro in sella proprio a un'Africona dotata di DCT.
E' il cambio del futuro allora? Se guardiamo il mondo delle auto, la risposta è sì. Solo pochi anni fa era la soluzione scelta per l’auto comoda, da viaggio. Oggi si sono piegate alla sua geniale funzionalità persino le supercar. Honda ha già mostrato la via: persino sulla Gold Wing e sull'XADV, il DCT vince a mani basse per praticità e divertimento alla guida.
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noveundici, Empoli (FI)Priva vista ieri su youtube. Anche se con grande ritardo voglio far sapere al Perfetto che è stato un articoli bellissimo per i dettagli. e pregi dimostrati sul campo con grande comunicativa e chiarezza. Sicuramente smuovera' all'acquisto più di 100 pubblicità. Grazie
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Claudio Pratesi, Milano (MI)Ho avuto prima l'Honda Integra e adesso sono passato all'Africa Twin con DCT (da un anno) con grande soddisfazione. Per me il DCT è impagabile sia nella guida in città sia fuori, autostrada, misto o strade bianche. Non affatichi la mano,il piede e la testa a pensare di cambiare. E' davvero una gran comodità. A chi parla dell'aumento di peso rispondo che ho su terminale Akrapovic e batteria ioni litio quindi a conti fatti ho solo 5 Kg in più della versione a cambio normale...