YAMAHA Majesty 400
Scooter efficace ed eleganteNon colpisce per qualche soluzione estetica particolare e neanche per le ardite soluzioni tecniche, ma alla fin fine un premio se lo guadagna, quello per l’equilibrio tra questi due aspetti. E per il teorema del "non c’è due senza tre", io ci metto anche le ottime prestazioni dinamiche.
Il taglio sportivo delle linee, non ha influito più di tanto sull'aspetto funzionale e sul comfort di questo "quasi maxi", nel senso che la capacità dei vari portaoggetti e l'assetto di guida sono da primo della classe. Per quel che concerne la capacità di carico, si può contare su di un vano sottosella che "fagocita" senza problemi due caschi integrali e oggetti vari (purchè di piccole dimensioni) più una coppia di portaoggetti nel retroscudo, uno di piccole dimensioni, adatto al cellulare ed un altro più capiente che è in grado di ospitare anche una tuta antipioggia.
Per quanto riguarda l'assetto di guida, la posizione del pilota anche se leggermente infossata, è decisamente comoda, con il must della sella regolabile. Poche lamentele ammesse anche per il passeggero, che ha a disposizione una bella fetta di spazio ed imbottitura in quantità.
Il livello di finitura è decisamente al top per la categoria. Verniciature ben eseguite e accoppiamenti senza sbavature. Anche la qualità dei materiali plastici è da considerarsi elevata.
Ponte di comando molto automobilistico, con il cruscotto che sembra preso pari pari da quello di un’autovettura. Due indicatori analogici rispettivamente per contagiri e tachimetro, un display a dividerli. Quest'ultimo visualizza le funzioni secondarie, ma ormai irrinunciabili su mezzi di fascia alta. Orologio, temperatura, livello carburante, due contachilometri parziali ed uno totale, temperatura liquido.
La guida del Majesty 400 appare da subito facile e a prova di neofita (cosa comune a gran parte della categoria) il monocilindrico 4 tempi a 4 valvole per cilindro da 395 cc, sulle prime appare quasi troppo educato, come se volesse nascondere i 34 cv ed i 3,7 Kgm di coppia, ma con l’allungo, si riprende e mostra una discreta reattività alle aperture del gas.
Tutto questo senza farsi sentire, non nel senso "acustico" del verbo, ma a livello di vibrazioni, decisamente scarse e poco fastidiose.
Ottimo il comportamento generale della ciclistica, che risulta sempre molto controllata nelle reazioni. Ampia luce a terra e sospensioni ben tarate, hanno consentito di trovare un ottimo compromesso tra guida e comfort. La forcella, si dimostra ottima incassatrice su qualsiasi terreno, mentre dietro si ripropone il problema dei maxiscooter (sospensione poco propensa ad incassare le sconnessioni) ma solo sul ciottolato più sgangherato.
- Per quanto riguarda l'assetto di guida, la posizione del pilota anche se leggermente infossata, è decisamente comoda
Se in città l’unico appunto viene dalle dimensioni XL, che disturbano nello slalom speciale, fuori dal caos urbano, il Majesty si dimostra un ottimo compagno di viaggio. La buona protezione aerodinamica, permette di tenere elevate medie velocistiche, sicuri di poter contare su di una ciclistica sempre onesta nelle reazioni e che mostra la corda (ondeggiamenti) solo se provocata pesantemente.
I freni anche se discretamente potenti, richiedono l’utilizzo di entrambe le leve per ottenere spazi di frenata validi, in particolare quando si trasporta un passeggero.
Sborsare 6.190 €, prezzo allineato alla concorrenza (giapponese a dir la verità), permette di venire in possesso di un mezzo dai contenuti e dalle qualità stradali inconfutabili, con quel marchio sulla carrozzeria che è una garanzia aggiunta.
Pregi
Estetica – Guida – Finiture – Capacità portabagagli
Difetti
Difetti
Risposta "fiacca" del motore ai bassi regimi
www.MajestyClub.org