Yamaha Ténéré Rally 700: TEST esclusivo su un'isola della Sardegna
La Yamaha Ténéré 700 Rally Edition è piaciuta parecchio: il primo lotto è arrivato a luglio in Italia (200 moto) ed è stato bruciato in un attimo. Questa edizione si differenzia solo nell'estetica e nella dotazione rispetto alla standard, ma ha colpito nel segno. Costa 11.399 euro e ha in più la livrea dakariana (azzurra e nera), i cerchi a raggi color oro, il paracoppa in alluminio, la sella Rally (più alta di 2 cm, qui siamo a 89), lo scarico omologato Akrapovic, le frecce a led, il paracatena in alluminio, le leve di frizione e freno nere e le manopole di tipo crossistico.
Tanti dettagli che giustificano quindi la spesa, ma, soprattutto, danno un physique du rôle ancora più rallistico alla Yamaha Ténéré 700.
Com'è fatta
La sostanza tecnica è quella nota a tutti, che riprendiamo qui dal nostro test. E' progettata in Italia da Yamaha Europa (a Gerno di Lesmo, vicino a Monza) e viene poi costruita in Francia e in Giappone. La linea è fedele a quella del prototipo T7, a partire dalla forma del serbatoio in lamiera da 16 litri. La strumentazione è digitale (non TFT) e le leve sono tutte regolabili e dotate di snodo (quelle ai piedi). Le pedane sono fissate a pregevoli staffe di alluminio forgiato. La sella dista 89 cm da terra e gli ingombri laterali sono degni di una monocilindrica, anche il peso è contenuto. Yamaha dichiara 187 kg a secco (204 col pieno).
Sulla Rally è confermato il propulsore bicilindrico CP2 da 698cc già impiegato sulla MT-07, adattato nelle tarature dell'alimentazione per privilegiare ancora di più la regolarità d'erogazione e la coppia ai medi regimi (il valore massimo si raggiunge a 6.500 giri con 68 Nm) e offrire un'autonomia molto elevata: Yamaha parla di più di 350 km ottenibili con il serbatoio da 16 litri (la riserva è da 4,3 litri). La potenza è pari a 75 cavalli a 9.000 giri, con la possibilità di allungare a 10.500 giri. La velocità massima è di 186 km/h, che corrispondono a 202 km/h indicati.
Il telaio a doppia culla in acciaio ospita la culla inferiore imbullonata (al pari delle pedane del passeggero) e protetta da una estesa protezione in alluminio. Il comparto sospensioni conta sulla forcella Kayaba regolabile con steli da 43 mm ed escursione di 210 mm, mentre al posteriore troviamo un monoammortizzatore sempre Kayaba con stelo in alluminio e con regolazione remota del precarico e forcellone in alluminio, che definiscono un'escursione ruota di 200 mm. Restando in tema di ruote, la dotazione prevede cerchi a raggi con pneumatici Pirelli Scorpion Rally STR dal diametro di 21" (largo 90) all'anteriore e 18" (largo 150) al posteriore con camere d'aria.
L'ìmpianto frenante della Brembo è costituito da due dischi a margherita da 282 mm all'anteriore e un'unità posteriore dallo stesso profilo dal diametro di 245 mm, naturalmente gestiti dall'ABS disattivabile per l'uso in fuoristrada.
La 700 Ténéré Rally mantiene il quadruplo gruppo ottico a LED (le due unità inferiori ospitano le luci di posizione) protetto da una palpebra trasparente, mentre specifiche sono le frecce a LED e le manopole da cross, unitamente alle leve nere. Molto bella e professionale anche la strumentazione, specialistica nel look e predisposta per il montaggio di dispositivi di navigazione come GPS, lettori di road book e smartphone. Non sono presenti ride by wire, mappe e controlli di trazione. L'elettronica è quindi ridotta all'osso: una scelta precisa per andare incontro alle richieste di chi ama usare queste moto in fuoristrada.
Come va
La Yamaha Ténéré 700 Rally Edition conferma le nostre positive impressioni durante i vari test e le comparative fatte in questi mesi. E' una moto facile e gustosa su asfalto, dove si rivela si rivela morbida e amichevole senza essere per questo una mollacciona nave da deserto.
Merito delle sospensioni e del motore, che non sembra mai in affanno. Ha 75 cavalli spalmati come Nutella sul pane da 2.000 a 9.000 giri. In più vibra pochissimo, non scalda e consuma pure poco. Cosa chiedere di più? Ah, sì una cosa ci sarebbe: la sella è bella alta, va detto. Sotto il metro e 80 ci vuole pratica, ma d'altro canto che Rally sarebbe, se avesse la sella di una normalissima endurona da strada?
Abbandonato l'asfalto si inizia a giocare. La Yamaha Ténéré 700 è stata già provata in lungo e in largo e allora Yamaha Italia, per presentare alla stampa e ai nostri lettori la nuova Rally, si è inventata di sana pianta una avventura in moto. Oggi si chiamano experience e per non sbagliare si è affidata a quel matto geniale di Simone Zignoli, uno che di avventura ne sa a pacchi (noto a molti il suo viaggio in moto con un ragazzo tossicodipendente, raccontato dalle Iene di Italia Uno).
Siamo volati sull'isola privata di Culuccia, in Sardegna, e qui abbiamo dato libero sfogo alla nostra voglia di tassello. La Yamaha Ténéré 700 Rally Edition ci ha assecondati alla perfezione, tanto che mi trovo in difficoltà seria a trovarle dei difetti sostanziali in un test di questo tipo, che spazia dall'asfalto al fuoristrada. La Rally va come la versione standard e anche tra i sassi o nella sabbia stupisce: è oggi una delle bicilindriche che più si avvicinano al mondo delle monocilindriche racing. E questo, credetemi, se fate fuoristrada con le maxi, è un grande complimento.
Le sospensioni sono un filo tenere, soprattutto il mono, ma hanno una resa ottimale per essere delle unità studiate per digerire anche l'asfalto rovinato. L'agilità è sorprendente e il motore fa il resto: potente quanto basta, ma soprattutto sempre facile da dosare anche senza mappe e controlli.
A proposito, qui emerge l'unica lacuna della Yamaha Ténéré 700 Rally Edition: manca proprio il controllo di trazione, che sul bagnato è sempre utile. Ma, se guardiamo al successo commerciale di questa moto, forse i clienti della Ténéré al primo posto mettono la semplicità e l'efficacia in fuoristrada. Senza troppa elettronica.
Maggiori info
Luogo:
Sardegna
Meteo: sole, 27 gradi
Foto di Alberto Cervetti
Abbigliamento usato
Casco: Xlite X502 Carbon
Maschera: Scott Prospect
Giacca, pantaloni e guanti: Ottano by Acerbis
Stivali: Alpinestars Tech 10
Risponde Perfetti
La sella della versione base non è certo comoda, e in un ottica turistica rappresenta un piccolo neo su questa moto quasi perfetta. Mi è capitato di salire sulla rally e altezza a parte (per altro relativa visto che quei 2,5cm non si notano più di tanto visto che le gambe "cadono" meglio grazie alla diversa forma) la sella mi è sembrata, molto molto più comoda sia per il pilota che per il passeggero. Dopo una giornata in sella confermi o è solo una mia impressione?
Grazie
Paolo ****************** RISPONDE Perfetti: Buongiorno Paolo, francamente non mi sono trovato affatto male dopo una giornata in sella. Sella che però confermo essere diretta e enduristica. La Tracer è sicuramente più comoda, ma nel complesso la Ténéré si difende. Un saluto!
Questa di sostanza ne ha da vendere.
Brava Yamaha!
Pol Tarres docet